• 5 Dicembre 2025 19:33

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Garlasco, indagato per corruzione il padre di Andrea Sempio. “Orchestrò il passaggio di so…

Ott 30, 2025

AGI – Giuseppe Sempio, padre di Andreaè indagato per corruzione nell’indagine della Procura di Brescia che vede accusato l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti per corruzione in atti giudiziari. La notizia, anticipata dal tg1, viene confermata da fonti qualificate.

Nella perquisizione a casa dei genitori di Andrea Sempio, era stato trovato un appunto scritto dal padre Giuseppe: ‘Venditti gip archivia per 20.30 euro‘. L’interpretazione degli inquirenti è che Venditti sarebbe stato corrotto con 20-30mila euro per agevolare l’archiviazione di Andrea Sempio dall’accusa di avere ucciso Chiara Poggi nel 2017. Il nuovo sviluppo investigativo fa pensare che a corrompere Venditti potrebbe avere contribuito, secondo l’impostazione della Procura bresciana, proprio il padre di Andrea.

 

 

Giuseppe Sempio avrebbe “orchestrato” il pagamento di denaro all’allora procuratore aggiunto Mario Venditti per indurlo a chiedere l’archiviazione della posizione di Andrea Sempio nell’indagine del 2017. Secondo quanto riferito da una fonte qualificata, “alcuni elementi trovati durante la perquisizione dell’abitazione avvenuta lo scorso 26 settembre e un altro insieme di cose ci fanno ritenere che, se c’è stato un passaggio di denaro, lo ha orchestrato lui”.

La posizione della difesa

Giuseppe Sempio non ha ricevuto nessuna notifica, nessun atto da cui risulti che è indagato“. Lo afferma all’AGI l’avvocata Angela Taccia, legale di Andrea Sempio dopo avere appreso la notizia che Giuseppe Sempio è indagato per corruzione.

La spiegazione di papà Sempio ai pm

Una nota di previsione per le spese legali. Questo rappresentava, aveva spiegato agli inquirenti Giuseppe Sempio, il padre di Andrea, l’appunto “Venditti gip archivia X 20.30 euro” nel quale invece la Procura di Brescia intravvede il prezzo della corruzione dell’allora procuratore aggiunto Mario Venditti.

“Dovrebbe essere una previsione di spesa che avevamo fatto noi in casa, su quanto avremmo dovuto pagare agli avvocati alla fine della faccenda” aveva messo a verbale l’uomo, sentito dai finanzieri di Brescia e Pavia e dai carabinieri di Milano come testimone lo scorso 26 settembre. Ed era arrivata anche la sua spiegazione su chi fossero “quei signori lì” ai quali erano destinati dei soldi di cui parlava con la moglie Daniela in una conversazione in auto. “Sicuramente intendevo gli avvocati. Sono sicuro che mi riferivo agli avvocati”.

In quei mesi di angoscia per le sorti del figlio, nel 2017, argomentò, spesero “tra i cinquantacinquemila e i sessantamila euro” per gli avvocati. “Visto che l’archiviazione è arrivata circa tre mesi dopo l’iscrizione, non è strano avere speso sessantamila euro per tre avvocati per tre o quattro mesi?” gli avevano domandato gli inquirenti. “Lo so che sembra strano, ma è così – aveva risposto -. Noi eravamo nelle loro mani, e non sapevamo una virgola di cosa facessero, eravamo in balia degli avvocati”.

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