In un modo dove tutto diventa improvvisamente collezionabile e gli oggetti si trasformano in culto assoluto anche a pochi mesi dalla loro diffusione, secondo lo schema definito come instant classic, può accadere che tutto quanto si ritrovi al centro delle cronache planetarie in virtù della sua pericolosità intrinseca o di malfunzionamenti epocali rappresenti un’attrattiva irresistibile agli occhi di chi desidera vantarsi con gli amici del proprio incauto possesso e sfoggiare l’oggetto in questione come farebbe un ragazzino di 13 anni entrato in possesso di un mitra.

Ecco dunque che, nonostante l’azienda produttrice abbia tentato di richiamare tutti i modelli e smesso di rilasciare aggiornamenti da tempo, il famigerato Galaxy Note 7 continua ad incontrare le preferenze di migliaia di utenti, desiderosi di mantenere il dispositivo nelle loro mani il più a lungo possibile, in barba al rischio, più che concreto, che la batteria esploda in modo accidentale, provocando potenzialmente ustioni, ferite e quel carico di allarme sociale che ha tenuto banco dal giorno stesso in cui un esemplare di Note 7 ha malauguratamente deciso di dare prova dei suoi difetti dall’interno di un aereo.

A rendere nota la diffusione di Galaxy Note 7 è stata la compagnia di telecomunicazioni americana Verizon, autrice di una sorta di censimento telefonico che ha mostrato come, solo all’interno degli Stati Uniti, migliaia di possessori dello smartphone abbiano rifiutato la sostituzione gratuita con il sicurissimo Galaxy S7, proposta dalla ditta sudcoreana a mo’ di risarcimento per tutte le problematiche causate agli inconsapevoli acquirenti del nuovo top di gamma.

Dato che i possessori di Note 7 sono riusciti persino ad aggirare le misure partorite per rendere inservibile il telefono (comprensive di un aggiornamento volto a rendere difettoso il dispositivo), Verizon ha deciso di correre ulteriormente ai ripari e di rilasciare un nuovo aggiornamento che devierà immediatamente tutte le chiamate effettuate da Galaxy Note 7 in direzione del numero della polizia 911, facendo così accorrere le forze dell’ordine, più o meno come accade ogniqualvolta un ragazzino di 13 anni si trova malauguratamente ad entrare in possesso di un mitra.