Quarantacinque licenziati dalla Pubblica amministrazione, altri due ad un passo da esserlo, quando si concluder il procedimento penale che li interessa. il bilancio di un anno e mezzo di applicazione della stretta contro i cosiddetti “fubetti del cartellino” prevista del Dlgs 116/2016 attuativo del decreto Madia (legge 124/2015 sulla riorganizzazione della Pa) entrato in vigore due estati fa.
Con flagranza alla porta entro 48 ore
La nuova normativa contro chi viene colto in flagrante a strisciare il badge ai tornelli segna-presenza senza poi entrare in ufficio prevede che il ”furbetto” venga messo alla porta entro 48 ore da quando il fatto viene a conoscenza del dirigente responsabile (prima i giorni a disposizione erano 120), con immediata sospensione cautelare senza stipendio. A seguire scatta il procedimento previsto per l’azione disciplinare (basato sul contraddittorio), con tempi standard obbligatori di 30 giorni.
Furbetti del cartellino, ecco i trucchi
Cosa rischia il dirigente
In linea con i principi stabiliti dal diritto e dalla giurisprudenza (come gradualit, ragionevolezza e proporzionalit della sanzione), la sanzione del licenziamento pu essere convertita in una sospensione dall’impiego con privazione della retribuzione, da pochi giorni fino a un massimo di sei mesi. Punibile con il licenziamento o con l’obbligo a risarcire i danni all’immagine della Pubblica Amministrazione anche il dirigente che non provvede a punire il “furbetto”.
Monitoraggio in evoluzione
Il monitoraggio sull’applicazione del decreto – riferito solo ai casi successivi alla sua approvazione – curato dal ministero della Pubblica amministrazione, in base ai dati trasmessi dal Formez e dall’Ispettorato della Funzione pubblica. Il monitoraggio destinato ad affinarsi, visto che da luglio scorso le amministrazioni sono obbligate a comunicare, via web, la conclusione e l’esito dei procedimenti entro venti giorni dalla loro adozione.
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