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Furbetti del cartellino a Sanremo, assolti il vigile che timbrava in mutande e altri nove

Gen 20, 2020

L’allora premier Matteo Renzi di fronte alla foto del vigile in mutande accusato di assenteismo disse: “Questa è gente da licenziare in 48 ore. E’ una questione di dignità”. Ma quattro anni dopo quello stesso vigile, simbolo di mala amministrazione è stato assolto. Infatti, dieci imputati fra i 42 coinvolti nell’indagine sui “furbetti del cartellino” di Sanremo sono stati assolti oggi dal giudice per le udienze preliminari Paolo Luppi perché “il fatto non sussiste”.

La clamorosa decisione riguarda anche Alberto Muraglia, ex vigile del mercato annonario, ripreso dalle telecamere mentre timbrava il cartellino in slip.

Quell’immagine era divenuta il simbolo di tutta l’inchiesta, che il 22 ottobre 2015 aveva portato ad arresti e altre misure per oltre 50 persone. Muraglia e gli altri nove assolti hanno scelto il rito abbreviato.

Nei mesi scorsi altri 16 imputati avevano deciso di patteggiare pene comprese fra 8 mesi e 1 anno e 7 mesi. Mentre altri 16, proprio oggi, sono stati rinviati a giudizio.

L’inchiesta sui furbetti di Sanremo era stato uno dei casi di cronaca che all’epoca aveva fatto discutere per mesi. Sia per le modalità del blitz di finanza e procura, con il Comune di fatto occupato e bloccato per i sequestri di documentazione. Poi per il numero di dipendenti coinvolti e l’apparente diffusione di abitudini fra il personale senza che vi fosse un controllo gerarchico effettivo.

Nelle settimane successive su indicazione del sindaco Biancheri il segretario generale aveva avviato procedimenti disciplinari interni che si erano conclusi con numerose sanzioni e alcuni licenziamenti.

La vicenda dei furbetti del cartellino aveva suscitato anche un forte dibattito politico. L’allora premier Renzi era stato molto chiaro:” Norme più semplici e soprattutto più efficaci per punire chi timbra e abbandona il posto di lavoro: “Se io ti becco a timbrare il cartellino e te ne vai, entro 48 te ne vai a casa, sospendendoti, e poi 30 giorni per chiudere il procedimento. Ci sono tutte le procedure e le garanzie, ma quando a Sanremo vedi quello che timbra in mutande non è un optional il licenziamento. Questa è gente da licenziare entro 48 ore. È una foto terribile, è una questione di dignità e rispetto verso chi si alza la mattina e mette la sveglia presto per andare a lavorare”.

Ora con l’assoluzione – ma la procura presenterà sicuramente ricorso – per Muraglia ed altri potrebbero aprirsi le strade per una richiesta di reintegro. Molto dipenderà dalle motivazioni.

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