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Full Digital Sound Clarion: prime sensazioni d’ascolto

Feb 23, 2017

In un mondo in cui la tecnologia ci ha abituati a un flusso continuo di novità, il settore dell’audio fa un po’ eccezione e le innovazioni sono rare. Probabilmente per questo ci sono aspettative sempre molto alte e grande curiosità quando qualcosa di nuovo si affaccia sul mercato.

In particolare, questo Clarion Full Digital Sound incuriosisce molto dato che permette di eliminare l’amplificazione analogica: un pilastro dell’audio da tempo immemore.

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Il “miracolo” è possibile grazie alla tecnologia DNote, sviluppata in Giappone da Trigence Semiconductor, che permette di trasportare i dati in formato digitale fino all’altoparlante ed effettuare la conversione da digitale ad analogico solo immediatamente prima della trasformazione in suono, riducendo distorsioni e consumi.

Il sistema Full Digital Sound proposto è piuttosto flessibile e tramite l’unità centrale Z3 si possono controllare due tweeter, una (o due) coppie di altoparlanti Z7 per le frequenze medio/basse e uno o due subwoofer Z25W.

Clarion Full Digital Sound Qashqai 8

È previsto anche il supporto per altoparlanti e subwoofer “tradizionali”, ma viene a mancare tutta la parte di vera innovazione del sistema contenuta nella tecnologia Dnote e considerato che questo sistema è pensato per chi apprezza l’audio da amatore, si sa che mescolare elementi di produttori diversi e con tecnologie diverse di solito non è una buona idea.

L’installazione è molto semplice perché si sfruttano i due cavi già usati negli impianti tradizionali. Ogni altoparlante, quindi, è collegato all’unità Z3 tramite due fili che trasportano sia l’alimentazione elettrica, sia i dati. Il Subwoofer è l’unico che ha bisogno di una alimentazione separata a causa della potenza richiesta.

Una volta arrivati i dati nell’altoparlante, una circuiteria LSI si preoccupa di tradurre il segnale digitale in suono e lo fa in maniera molto particolare. Ogni diffusore della serie Z, infatti, ha al suo interno una speciale bobina a sei avvolgimenti (4 nel caso del tweeter) ad attivazione separata.

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A seconda della potenza richiesta, vengono attivati gli avvolgimenti, lasciando spenti quelli non necessari e risparmiando così energia senza inficiare le prestazioni.

Il risultato è che per ascolti a basso e medio volume si consuma molto meno di quanto non accade con un amplificatore analogico tradizionale e se questo può sembrare un beneficio di poco conto, basti pensare a quanto contano le batterie nelle auto elettriche che si stanno affacciando sul mercato.

Un discorso a parte lo meritano i tweeter che a causa delle dimensioni non possono ospitare la circuiteria necessaria al sistema Dnote e vengono quindi controllati direttamente dallo Z3.

La prova acustica

Ma come si comporta all’ascolto questo nuovo sistema? La rivoluzione “all digital” è davvero così importante? Sappiamo tutti che già con amplificatori analogici e altoparlanti tradizionali si raggiungono comunque risultati ottimi, se si è disposti a spendere.

Ebbene, questo Full Digital System di Clarion si sente bene, molto bene, ma non siamo davanti a una rivoluzione dal punto di vista qualitativo. Piuttosto, dalla prima impressione che ne abbiamo avuto, possiamo dire che abbiamo per le mani un sistema che suona molto bene per il suo prezzo (che non è basso).Clarion Full Digital Sound Qashqai 3

All’interno della 500 X usata per la prova, abbiamo avuto modo di ascoltare brani di molti artisti diversi, con l’impianto che è stato installato negli alloggiamenti già previsti per il sistema audio di base (subwoofer a parte che aveva uno spazio un po’ diverso e che potremmo definire da “amatore”). Questo significa che gli altoparlanti laterali erano addirittura semi nascosti dalle tasche laterali sulle portiere.

Il risultato è stato però molto buono. La chitarra veniva riprodotta molto bene, così come il pianoforte. Le voci femminili erano forse un po’ squillanti per i miei gusti, ma abbiamo usato delle equalizzazioni di base, senza andare a intervenire per adattarle.

Di sicuro la risposta era sempre molto precisa, con qualche indecisione nella gamma bassa notata solo su di un brano di Clapton e che non posso escludere arrivasse da una risonanza dei materiali dell’auto.FDS hilight 04 25 132604 832x269 81 132604 832x269

La spazialità del suono è convincente, ma ho apprezzato soprattutto la sua precisione con tutti gli strumenti sempre ben identificabili. Certo, si trattava comunque di un’auto e di una prova breve, ma le impressioni sono state buone sia con il materiale riprodotto dall’autoradio di serie, sia con quello, più definito e meglio campionato fino all’High Resolution, disponibile su chiavetta USB e smartphone.

Controllo tramite App

Una cosa che ci ha lasciati un po’ perplessi è il sistema di controllo. La centralina Z3 è sicuramente molto ben fatta, accetta sistemi legacy (quindi possiamo collegarci qualsiasi fonte abbiamo già disponibile) ed è collegabile allo smartphone per prelevare la musica e per controllare il sistema.

Ci sono, però, delle operazioni, come la selezione di alcune fonti, che possiamo effettuare solo mettendo mano al dispositivo e non tramite app. Forse si sarebbe potuto accettare qualche piccolo compromesso in più in fase di installazione per evitarci questa seccatura.

Per il resto, la app si comporta molto bene: ci permette di predisporre una serie di equalizzazioni molto precise richiamabili al volo per meglio adattarsi ai gusti dell’ascoltatore, così come gestire il bilanciamento dei diffusori per adattarsi al numero dei passeggeri in auto.FDS hilight 05 25 132605 832x269 81 132605 832x269

Si vede che tutto è stato progettato da chi conosce le esigenze degli appassionati di musica.

I costi, come avevamo anticipato, non sono popolari, ma neanche esagerati per un sistema completo di qualità elevata come questo: Il modulo Z3 che comprende il centro di controllo e i due tweeter costa 799 euro, i diffusori laterali vengono 699 euro la coppia, mentre il subwoofer Z25W costa altri 699 euro.

Come già detto, se la spesa è eccessiva, si può scegliere di tenere qualche componente del vecchio sistema (tipicamente il subwoofer) per rimandarne l’acquisto a quando il portafogli lo permetterà.

In definitiva, il Full Digital Sound di Clarion ci è piaciuto molto e le uniche pecche le abbiamo riscontrate a livello di usabilità dell’app. Se siete appassionati di car audio, andate a provarlo e scoprirete che potrebbe anche venirvi voglia di cambiare…

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