su commissione dei produttori industriali, vedono.
Una mostra di inediti sorprendenti, che da sola vale un viaggio a Bologna, svela per la prima volta il lavoro commerciale di Luigi Ghirri, chiamato a illustrare le pubblicazioni promozionali delle ceramiche Marazzi, delle crociere Costa, dei gioielli Bulgari, delle auto Ferrari: eppure, in ciascuno di questi lavori, è sempre indiscutibilmente lui, Ghirri, con la sua capacità di andare oltre la banalità dello sguardo, di restituire al mondo un reincanto che può nascondersi perfino dietro una piastrella quadrettata, o un cofano rosso. E quell’uomo di marmo, che sembra uscito da un fregio di monumento sovietico, quell’operaio coperto di polvere dei fosfati che sta scaricando nel porto di Genova, fotografato da una dolce inflessibile Lisetta Carmi tra gli anni del boom e quelli dei cortei, è gloria del benessere o denuncia di sfruttamento?