AGI – Le autorità attendono gli esiti dell’autopsia mentre la piccola comunità di Caldes, paesino della Val di Sole tra le montagne del Trentino, è certa: ad uccidere lo sportivo di 26 anni è stato un orso. Andrea Papi era un appassionato del running e ieri pomeriggio è uscito dalla sua casa per un allenamento senza farvi più ritorno.
A lanciare l’allarme è stata la sua compagna che non lo aveva visto rientrare. Giunta la segnalazione, si è messa in moto un’imponente macchina di soccorso che ha rinvenuto nel cuore della notte – erano le ore 3 – il cadavere di Papi sotto il ciglio di una strada forestale in località Contre ai piedi di malga Grum tra i boschi di Caldes. Per il momento non ci sono conferme che ad uccidere Andrea sia stato uno dei tanti orsi (circa una novantina) che si spostano sulle montagne trentine e che visitano anche stalle in cerca di prede. Gli abitanti di Caldes, pero’, sono chiari e parlando di recenti aggressioni ad animali di allevamento.
Solo un mese fa nella vicina Val di Rabbi un uomo di 39 anni (Alessandro Cicolini) era stato aggredito e ferito al braccio e alla testa da un orso.
La stessa Provincia Autonoma di Trento di buon mattino nel comunicare quanto accaduto, ha subito parlato di “aggressione da parte di un animale selvatico”. Sul corpo di Papi sono state trovate ferite e gli stessi investigatori giunti sul posto, compreso il governatore trentino Maurizio Fugatti, sostengono che l’uomo sia stato aggredito da un animale selvatico di grossa taglia.
Alle operazioni di ricerca hanno preso parte i carabinieri della compagnia di Cles, i vigili del fuoco volontari della vallata con droni e cani molecolari. Il sindaco di Caldes, Antonio Maini ha detto, “l’imponete macchina del soccorso che è stata efficientissima, io adesso assieme a tutta la comunità di Caldes mi devo occupare della famiglia che in questo momento sta vivendo la tragedia nella quale noi dobbiamo dare tutto il nostro supporto”.