AGI – Un folle inseguimento a Reggio Calabria si è concluso ieri sera con due volanti della polizia e due auto distrutte. Tutto questo per bloccare una Fiat Panda con due rom a bordo residenti ad Arghillà, quartiere della periferia nord del capoluogo. La piccola utilitaria, dopo essere sfuggita ad un posto di blocco nella zona centrale di Reggio, ha effettuato alcune manovre spericolate a forte velocità sulla Statale 18 in direzione nord, verso l’abitato di Catona, dove è stata bloccata. Nel corso dell’inseguimento, durato circa 10 chilometri, la Panda in fuga si è scontrata con un secondo automezzo della Polizia fermo ad un posto di controllo, incidente che ha costretto la “volante” inseguitrice ad una brusca manovra che l’ha portata ad impattare contro un altro veicolo in avvicinamento.
“Siamo profondamente turbati da quanto accaduto a Reggio Calabria ed è un miracolo che nessuno sia rimasto ucciso. Poteva essere una tragedia. Noi ne abbiamo persi tanti così”. Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato che aggiunge: “Negli occhi abbiamo ancora i fotogrammi atroci degli schianti mortali che hanno spazzato via l’esistenza di troppi poliziotti, ultimi in ordine di tempo il collega Giovanni Vivenzio, sovrintendente capo dei Falchi travolto mentre era in moto a Napoli, e ancor prima il giovane amico Pasquale Apicella, deceduto proprio a causa di un incidente avvenuto mentre inseguiva un delinquente. Vogliamo esprimere il pieno sostegno ai colleghi per i rischi sempre più elevati che corrono in ogni servizio svolto. Allo stesso tempo vogliamo ricordare cosa davvero significhi svolgere questo lavoro”.
“Ora ci aspettiamo che si reagisca con la giusta severità a quanto accaduto – aggiunge Pietro Gabriele, Segretario Fsp Reggio Calabria -, perchè chi ha sbagliato comprenda l’assoluta gravità di quanto commesso. E’ necessario difendere senza se e senza ma, con pene concrete, la sicurezza dei cittadini e degli operatori in divisa, ma anche la stessa cultura della legalità che in certe zone del paese sembra quasi non esistere. Le frazioni di Catona e Arghillà sono molto problematiche, doveva nascere un Commissariato laddove insiste un posto fisso con soli 3 uomini, tanto si è detto, è stato persino emanato il decreto istitutivo, ma ancora nulla di fatto. E’ lecito chiedersi allora se la sicurezza sia o meno una priorita'”.