FOLIGNO. Un maestro di una scuola elementare di Foligno ha costretto un bambino nero a voltarsi verso la finestra additandolo a tutta la classe come “troppo brutto” per essere guardato in viso. “Un esperimento solciale”, si sarebbe giustificato il maestro mentre l’indignazione dei genitori, a cui i tutti bambini hanno subito raccontato la brutta esperienza, è finita direttamente nello studio di un avvocato. L’episodio, oltretutto, si sarebbe poi ripetuto con le stesse modalità nella classe di un’altra bimba nera, la sorellina maggiore del piccolo.
La vicenda è avvenuta nei giorni scorsi nella scuola elementare di Monte Corvino, un quartiere di Foligno. “Ma che brutto che è questo bambino nero! Bambini, non trovate anche voi che sia proprio brutto? Girati, così non ti devo guardare”, avrebbe detto il maestro, secondo i racconti riportati dai genitori. Il maestro, hanno raccontato i bambini, è andato verso la finestra, ha disegnato un segno sui vetri e ha costretto il bambino nero a guardare verso il segno, con le spalle alla cattedra.
“Stiamo facendo tutte le verifiche del caso, che è esploso ieri dopo un post pubblicato su Facebook in cui si raccontava la vicenda”, spiega il sindaco di Foligno, Nando Mismetti. Ma la vicenda è stata confermata dalla dirigente scolastica, la dottoressa Marconi: “Ho informato il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ritengo molto grave quello che è emerso e preferisco non fare ulteriori dichiarazioni perché non voglio inficiare un’indagine interna che deve essere rigorosa ed efficace”.
A una prima contestazione informale il docente – assunto con un contratto a termine per tutto l’anno scolastico – si è giustificato parlando di un esperimento sociale ispirato ad altri che si trovano in rete. La sua intenzione, cioé, sarebbe stata opposta all’effetto che ha avuto: mostrare ai bambini l’ingiustizia di un comportamento visibilmente razzista. Ma al di là della motivazione, il risutato è stato scioccante e ha portato i genitori a denunciare l’episodio sui social e non solo: si sono rivolti anche a un legale, per portare la vicenda in tribunale.
Stamattina, comunque, sia i bambini che l’insegnante erano regolarmente in classe. E sono andati a scuola anche i fratellini costretti a guardare la finestra: “L’ambiente è comunque sano e protettivo, le famiglie lo sanno”, spiegano a Monte Corvino.