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Flash è morto, la vittoria di Google (e anche di Steve Jobs)

Mar 5, 2018

La percentuale di utenti Google Chrome che quotidianamente ha caricato almeno una pagina contenente un elemento in Flash è scesa da circa l’80% del 2014 fino a meno dell’8% di inizio 2018. Queste statistiche sono state condivise con il pubblico da Parisa Tabriz, Director of Engineering di Google, in un intervento al Network and Distributed System Security Symposium (NDSS) di San Diego.

Il crollo di Flash era prevedibile, in quanto un po’ tutti i browser hanno messo il software praticamente al bando, passando dall’abilitazione di default a una policy “clicca per eseguire”. La stessa Adobe ha annunciato l’intenzione di terminare il supporto a Flash Media Player entro la fine del 2020.

Di conseguenza la maggior parte delle reti pubblicitarie e i portali di video in streaming hanno abbandonato Flash in favore di HTML5. Google dovrebbe tagliare completamente il supporto a Flash con Chrome 87, che sarà distribuito a fine 2020. Un passo simile dovrebbero farlo anche gli altri browser.

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Il crollo di Flash – clicca per ingrandire

Prima di Chrome 87 ci sarà uno step intermedio. A partire da Chrome 79, previsto per luglio 2019, Flash sarà disattivato di default, il che significa che gli utenti dovranno abilitare il plugin nelle impostazioni prima di riattivare la policy “clicca per eseguire” in vigore oggi.

Il crollo nell’uso di Flash non è solo una vittoria per Google e soci, ma soprattutto di Steve Jobs, uno dei primi a scagliarsi contro il software di Adobe. Jobs non ha mai voluto Flash sui prodotti iOS, adducendo diverse motivazioni.

Nel 2010 disse che riteneva Flash chiuso, 100% proprietario, insicuro, troppo affamato di energia e inadatto ai touchscreen. Una posizione che non cambiò malgrado all’epoca molti utenti si lamentarono, e oggi possiamo dire che non solo aveva ragione, ma è anche una sua vittoria – purtroppo postuma.

Interessanti anche i dati sul traffico web tramite protocollo HTTPS. Secondo Google oltre il 68% del traffico che passa da Chrome su Android e Windows e oltre il 78% di quello veicolato tramite Chrome OS e Mac passa ora tramite il protocollo più sicuro. L’azienda ha intenzione di etichettare come “Non Sicuri” tutti i siti HTTP da Chrome 68, che sarà disponibile a luglio.

Anche Firefox ha rilasciato numeri positivi, affermando che il 75% di tutto il traffico Firefox è ora cifrato. Anche Mozilla seguirà la via di Google nel segnalare agli utenti i siti HTTP come “Non Sicuri”.

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