MILANO – Il 2020 è alle spalle ma rischia di bussare prepotentemente alla porta anche nel nuovo anno. Dopo lo stop deciso durante l’emergenza Covid, il 31 dicembre scorso è scaduta l’ultima proroga per il blocco dell’inivio delle cartelle fiscali, deciso dal governo per dare tregua agli italiani. Nelle caselle degli italiani a inizio 2021 sono in arrivo 50 milioni di comunicazioni, tra atti di riscossione (35 milioni quelli sospesi nel 2020 se si considerano cartelle, ipoteche e fermi amministrativi) e altri 15 milioni gli accertamenti e lettere di compliance.
Una valanga che rischia di piovere sugli italiani non appena l’economia sarà sul punto di ripartire e che ha spinto il governo a valutare l’ipotesi di introdurre una nuova rottamazione, la quarta in pochi anni, o o un nuovo saldo e stralcio.
“Penso che serva una rottamazione ‘quater’ per gli anni dal 2016 al 2019 per dare respiro a quei contribuenti con morosità incolpevoli. – spiegava ad esempio giorni fa la viceministra dell’Economia Laura Castelli (M5s) – Un nuovo saldo e stralcio potrebbe evitare la notifica di milioni di cartelle”. Uno stop che si voleva inserire in Manovra ma che è stato previsto solo per la zona sismica di Ischia.
Lo stop intanto ha creato un notevole buco per l’erario: il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo nei primi 10 mesi dell’anno – spiegava il Mef – si è attestato a 6,8 miliardi nei primi 10 mesi con un calo di 3 miliardi, pari a -30,8%. Ma contemporaneamente i ‘danni’ economici da Covid hanno imposto all’esecutivo di agire anche attraverso i ristori e quindi nuovi esborsi.
In attesa delle decisioni del governo ci si può comunque tutelare ricorrendo alle regole attuali. In particolare la rateizzazione. La possibilità di rateizzare le cartelle, di qualsiasi importo, è concessa a tutti coloro che si trovano in difficoltà economica e non possono versare quanto dovuto in un’unica soluzione. A fronte delle difficoltà generate dall’emergenza sanitaria, fino al 31 dicembre 2021 sono previste ulteriori misure a favore dei contribuenti.
Coloro che hanno una rateizzazione in essere al 31 dicembre 2020 o che presentano una nuova domanda entro il 31 dicembre 2021, possono usufruire delle agevolazioni previste dal decreto Ristori che ha concesso la possibilità di saltare fino a 10 rate (anziché le 5 ordinariamente previste) prima della decadenza dalla dilazione.
Per debiti fino a 100 mila euro più facile presentare la domanda. Per le richieste presentate entro il 31 dicembre 2021, il decreto Ristori ha elevato da 60 a 100 mila euro la soglia di debito per il quale basta una domanda semplice per ottenere un piano a rate senza la necessità di dover presentare la documentazione che attesti lo stato di difficoltà economica, con l’ammissione automatica alla dilazione ordinaria fino a 6 anni (72 rate).
Può presentare una richiesta di dilazione anche chi era decaduto da una precedente rateizzazione prima della fase emergenziale, ma senza il vincolo del versamento delle rate scadute. Stessa possibilità anche per i decaduti dalle rottamazioni degli anni scorsi che possono rateizzare le somme ancora dovute.