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Firenze conferisce la cittadinanza onoraria a Liliana Segre

Gen 29, 2019

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione per conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre “per l’opera di testimonianza e mantenimento della memoria della Shoah, di cui fu vittima, e l’impegno per i diritti umani e per la sua battaglia contro l’indifferenza”. La mozione era stata proposta dal consigliere Pd Leonardo Bieber. E dopo l’approvazione in commissione lo scorso dicembre ha ricevuto ieri l’ok del consiglio comunale. “Liliana Segre sarà cittadina onoraria di Firenze. Grazie al Consiglio comunale che ha approvato all’unanimità la mozione. Grazie ancor di più a questa donna tenace e meravigliosa per l’impegno quotidiano che mette nel proteggere la memoria della Shoah”, ha scritto sul suo profilo Facebook il sindaco Dario Nardella.

La Senatrice Segre con il suo impegno quotidiano ci ricorda quanto sia fondamentale conoscere e coltivare la memoria. Per la verità storica ma anche come monito contro l’indifferenza. Come ci ha detto anche il Presidente della Repubblica Mattarella al Quirinale durante la cerimonia dedicata al Giorno della Memoria, la “Shoah è un virus pronto a risvegliarsi, a colpire, a contagiare, a distruggere appena se ne ripresentino le condizioni”. Purtroppo – ha proseguito il consigliere Bieber – nelle nostre società ci sono focolai di odio che invece di essere eliminati, sopiti, vengono alimentati, sviluppati. Si rischia di fomentare la rabbia, spesso causata da tensioni sociali ed economiche, senza che poi venga correttamente canalizzata e indirizzata verso adeguate risposte, facendo credere che il benessere di un popolo possa coincidere con la negazione di ciò che è diverso”.

Al contrario, Liliana Segre ha continuato in tutti questi anni di figura pubblica a esaminare e scandagliare la storia e la contemporaneità promuovendo campagne per i diritti umani e per debellare il razzismo e l’antisemitismo che, secondo la Segre, “non sono mai sopiti, solo che si preferiva nel dopoguerra della ritrovata democrazia non esprimerlo. Oggi è passato tanto tempo, quasi tutti i testimoni sono morti e il razzismo è tornato fuori così come l’indifferenza generale, uguale oggi come allora quando i senza nome eravamo noi ebrei”.

Il Consiglio comunale ha anche approvato la mozione proposta dal capogruppo di Art. 1 – Mdp Alessio Rossi e di Fras Tommaso Grassi e delle consigliere Stefania Collesei e Donella Verdi, oltre ai gruppi consiliari di Pap e Pd, per intitolare una strada o altro luogo pubblico di rilievo al partigiano Silvano Sarti, scomparso alcuni giorni fa, e conferigli il riconoscimento del Fiorino d’oro. La mozione, passata con 22 voti favorevoli e tre contrari della destra, richiama l’innegabile portata storica della Resistenza che portò alla liberazione del paese. Silvano Sarti già dall’età di 14 anni, attivo in fabbrica, prestava aiuto alle famiglie antifasciste nel Soccorso Rosso; fu renitente alla leva repubblichina, deportato a Cassino e messo ai lavori forzati nella costruzione delle fortificazioni tedesche. Riuscì a fuggire con altri prigionieri e dopo una lunga marcia tornò in Toscana e decise di unirsi ai partigiani. Quando aveva 24 anni è stato arruolato nella Brigata Sinigaglia con nome di battaglia “Pillo”, nelle Squadre di Azione Patriottica (SAP), e contribuì alla liberazione di Firenze e ricorda il grande e continuo impegno prodigato attraverso incontri nelle scuole, con i giovani per portare la memoria e la causa della libertà da ogni tirannia e dei valori della democrazia.

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