AGI – Fiorentina e Venezia si dividono la posta in palio al termine di una gara non divertente ma equilibrata in cui i migliori in campo sono risultati i due portieri. Più soddisfatti a fine partita gli ospiti che soffrono solo nei 15′ finali del primo tempo ma che in realtà reggono molto bene l’impatto contro Kean e compagni che di contro palesano una difficoltà tecnico-tattica oltre che un momento psicologico non semplice.
Proprio i padroni di casa, che devono rinunciare inizialmente a Quarta, acciaccato fisicamente, oltre che a Pongracic squalificato, fanno fatica per rendersi pericolosi negli ultimi venti metri del Venezia anche se Joronen, migliore in campo, deve dire di no almeno tre volte fra il 31′ e il 42′, prima su una rovesciata di Kouame, poi su Parisi ed infine su Richardson, ma in tutte le circostanze su azioni estemporanee. Buono il movimento di Kean come unica punta ma poco assistito, tanto che la difesa veneta fatica non troppo a contenerlo anche in virtù della prova opaca di Barak, non a caso sostituito prima dell’ora di gioco con Colpani, che non ha comunque inciso.
Di Francesco di contro subito dopo l’intervallo deve rinunciare a Oristanio, ammonito, e Gytkjaer, impalpabile. Il Venezia si chiude e cerca di ripartire e per poco nel cuore della ripresa passa in vantaggio con Terracciano prima decisivo su Zampano e poi su Raimondo. Fra la prima e la seconda chance ospite esordisce Nicolussi Caviglia, uno degli acquisti su cui i lagunari hanno investito maggiormente. Ci si aspetta un forcing finale alla ricerca del successo da parte della Fiorentina ma i viola ottengono poco dai subentrati con una confusione tattica, e una condizione atletica ancora molto lontana dall’essere ottimale. L’ultima vera chance di gigliati è un sinistro di Biraghi a una manciata di secondi dal 90′, che finisce a lato, troppo poco per ottenere i tre punti.
AGI – Fiorentina e Venezia si dividono la posta in palio al termine di una gara non divertente ma equilibrata in cui i migliori in campo sono risultati i due portieri. Più soddisfatti a fine partita gli ospiti che soffrono solo nei 15′ finali del primo tempo ma che in realtà reggono molto bene l’impatto contro Kean e compagni che di contro palesano una difficoltà tecnico-tattica oltre che un momento psicologico non semplice.
Proprio i padroni di casa, che devono rinunciare inizialmente a Quarta, acciaccato fisicamente, oltre che a Pongracic squalificato, fanno fatica per rendersi pericolosi negli ultimi venti metri del Venezia anche se Joronen, migliore in campo, deve dire di no almeno tre volte fra il 31′ e il 42′, prima su una rovesciata di Kouame, poi su Parisi ed infine su Richardson, ma in tutte le circostanze su azioni estemporanee. Buono il movimento di Kean come unica punta ma poco assistito, tanto che la difesa veneta fatica non troppo a contenerlo anche in virtù della prova opaca di Barak, non a caso sostituito prima dell’ora di gioco con Colpani, che non ha comunque inciso.
Di Francesco di contro subito dopo l’intervallo deve rinunciare a Oristanio, ammonito, e Gytkjaer, impalpabile. Il Venezia si chiude e cerca di ripartire e per poco nel cuore della ripresa passa in vantaggio con Terracciano prima decisivo su Zampano e poi su Raimondo. Fra la prima e la seconda chance ospite esordisce Nicolussi Caviglia, uno degli acquisti su cui i lagunari hanno investito maggiormente. Ci si aspetta un forcing finale alla ricerca del successo da parte della Fiorentina ma i viola ottengono poco dai subentrati con una confusione tattica, e una condizione atletica ancora molto lontana dall’essere ottimale. L’ultima vera chance di gigliati è un sinistro di Biraghi a una manciata di secondi dal 90′, che finisce a lato, troppo poco per ottenere i tre punti.