“256.000 euro all’anno. E lavori da casa.” Non è uno slogan, ma l’opportunità offerta da Elon Musk attraverso le sue aziende. Recentemente nominato consulente dell’amministrazione Trump in materiale di taglio dei costi statali, il visionario imprenditore va alla ricerca dei migliori talenti su piazza. Le posizioni proposte prevedono stipendi da capogiro, fino a 22.000 euro al mese. Cifre fuori portata per la maggior parte degli imprenditori, ma, si sa, Musk ha ben poco di ordinario.
Grazie alla forza delle proprie idee, ha realizzato piani sulla carta impossibili. Mosso dalla stessa ambizione di un tempo, mira ad aggiungere collaboratori di altissimo livello in Tesla. A prescindere dal posto dove presterebbero servizio, visto che l’attività verrebbe svolta completamente in smart working. L’opportunità di prestare servizio in una delle aziende più innovative nell’ambito della mobilità, principale promotore dell’elettrica, è già motivo di appeal. Con remunerazioni tanto alte, l’annuncio non poteva che attrarre l’attenzione globale.
I requisiti
In linea con il suo stile, Musk ha reso pubbliche le candidature. Per candidarsi alle posizioni disponibili basta, infatti, collegarsi al sito ufficiale del Costruttore e rispondere. Ma quali sono i requisiti? A costo di distruggere i sogni di molti, preferiamo essere chiari fin dal principio: come facilmente intuibile, viste le cifre, servono competenze estremamente qualificate. Si tratta perlopiù di esperti di intelligenza artificiale, robotica, valutazione e apprendimento delle prestazioni dei robot.
Tali skills rientrano nella strategia volta a conservare il vantaggio competitivo in un mercato sempre più affollato. Con aziende come Waymo e Zoox già all’opera sui robotaxi, Musk punta a garantire che Tesla rimanga all’avanguardia nel settore. Per il raggiungimento dei risultati prefissati hanno un ruolo centrale i progetti innovativi, tra cui il Cybercab: un veicolo elettrico, autonomo privo di volante e pedali, ideato per operare come robotaxi senza conducente. Un passo decisivo verso l’implementazione della guida autonoma di livello 5, che non richiede intervento umano, il via alla produzione dovrebbe scattare entro il 2027.
La visione legata al’AI
Il progetto si inserisce in una visione più ampia, comprensiva di tecnologie come il Full Self-Driving (FSD), basato su reti neurali avanzate. Attraverso tecniche di apprendimento automatico, l’FSD permette di analizzare l’ambiente circostante. In tal modo, il veicolo può prendere decisioni in tempo reale con estrema accuratezza.
Per migliorare le prestazioni, l’azienda ha sviluppato Dojo. Si tratta di un supercomputer capace di addestrare reti neurali su larga scala. Così, gli algoritmi rispondono sempre meglio alle esigenze dell’utente e ai fattori esterni.
Dojo supporta anche il cuore di Tesla Bot (Optimus), un robot umanoide capace di eseguire compiti complessi, dall’assistenza domestica alla manutenzione industriale. Infine, la Casa ha da poco introdotto Grōk AI nei propri veicoli. Simile a ChatGPT, lo strumento rende più fluida e intuitiva la comunicazione tra auto e conducente, per un supporto personalizzato e risposte immediate.
Con stipendi da record e un approccio al lavoro evoluto, Tesla si conferma un punto di riferimento per chi desidera contribuire allo sviluppo delle tecnologie del futuro. Musk non cerca solo collaboratori, ma innovatori pronti a plasmare il futuro della mobilità e dell’automazione.