AGI – Il Consiglio regionale del Lazio, così come quello di altre 14 regioni, discuterà la proposta di legge sul fine vita dell’Associazione Luca Coscioni e chiamata ‘Liberi Subito’. Non essendoci una legge nazionale sul suicidio assistito, infatti, la materia attualmente è regolamentata dalla sentenza 242 del 2019 della Corte Costituzionale, che si era pronunciata sul Caso Cappato/Antoniani, e che di fatto ha legalizzato l’accesso alla procedura ma solo a fronte di precise condizioni di salute. Non vengono però garantiti tempi certi nella procedura del ‘suicidio assistito’ e proprio della definizione delle procedure e tempi del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale si discuterà anche nel Lazio con l’esame della proposta di legge, la numero 110 presentata dai consiglieri Marietta Tidei, di Italia Viva e Claudio Marotta di Verdi e Sinistra, e poi sottoscritta anche da consiglieri del Partito democratico Valeriani, Mattia, Battisti, Panunzi, Droghei, e del Movimento 5 stelle Novelli e Zuccalà.
Sarà ora la conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale del Lazio a stabilire i tempi per la calendarizzazione della proposta di legge al fine di poterne discutere in aula. “La proposta di legge Liberi Subito che abbiamo presentato va a integrare il dettato della sentenza della Corte costituzionale Cappato/Antoniani: è quella sentenza ad aver stabilito che ogni cittadino ha diritto all’accesso al trattamento di fine vita medicalmente assistito – ha detto all’AGI Claudio Marotta, consigliere regionale di Verdi e Sinistra – il problema è che a fronte di questa pronuncia il Parlamento avrebbe dovuto produrre una norma che stabilisse tempi e modalità di accesso al diritto. L’assenza di una legge nazionale ha fatto sì, invece, che ogni Asl abbia dovuto decidere in autonomia. Per questo, un intervento in materia è necessario al fine di garantire a tutti l’accesso a un diritto già sancito, per tutelare le persone che affrontano il fine vita e per dare un supporto delle Asl e al personale medico”.
Obiettivo della proposta di legge è, dunque, quello “di garantire alle persone malate che intendono accedere al suicidio assistito la necessaria assistenza sanitaria” e “garantendo che il diritto all’erogazione del trattamento è individuale e inviolabile e che non può essere limitato, assoggettato a condizioni o altre forme di controllo ulteriori e diverse da quelle previste dalla proposta di legge”.
“La nostra proposta di legge ribadisce quei requisiti individuati come necessari dalla Corte, istituisce una commissione medica multidisciplinare permanente e detta una procedura certa, stabilendo tempi certi con il procedimento di verifica dei requisiti che si deve concludere entro il termine complessivo di venti giorni dalla presentazione dell’istanza – ha aggiunto il consigliere Marotta – Abbiamo lanciato un appello al presidente del Consiglio regionale affinchè la legge venga incardinata in commissione: pensiamo che il Consiglio regionale del Lazio debba assumersi la responsabilità di avviare velocemente la discussione sul tema. Noi invitiamo tutte le forze politiche a un dibattito nel merito”. Nel testo della proposta di legge depositata al Consiglio regionale del Lazio si spiega che potranno accedere, fino all’entrata in vigore di una legge statale, “alle prestazioni e ai trattamenti relativi al suicidio medicalmente assistito di cui alla presente legge le persone: affette da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che le stesse reputano intollerabili; tenute in vita da trattamenti di sostegno vitale; pienamente capaci di prendere decisioni libere e consapevoli; che esprimono un proposito di suicidio formatosi in modo libero e autonomo, chiaro e univoco. Questi requisiti verranno verificati da una apposita Commissione medica multidisciplinare permanente, che sara’ istituita entro 15 giorni dall’entrata in vigore della legge regionale, composta da un medico palliativista; un neurologo; un medico psichiatra; un anestesista; un infermiere e uno psicologo. “La Costituzione e la sentenza Cappato/Antoniani della Consulta hanno gia’ sancito il diritto di accedere al suicidio medicalmente assistito – ha dichiarato Marietta Tidei, di Italia Viva – la nostra Proposta di legge, depositata in altre 14 regioni nell’ambito della campagna nazionale Liberi Subito non fa altro, dunque, che integrare la sentenza stabilendo tempi e modalita’ certe in cui esercitare questo diritto. E’ un testo che tutela le persone che richiedono l’accesso al trattamento fine vita e le Asl e il personale medico chiamate a prendere decisioni in merito. Facciamo appello al Presidente del Consiglio per calendarizzare al più presto in Aula la Proposta di legge, essendo già scaduti i novanta giorni dal deposito, e facciamo appello alla sensibilità di tutte le forze politiche per avere un dibattito che si attesti al merito della proposta di legge”.