Difficile stabilire se sia immagine di inefficienza o del suo opposto. Probabilmente entrambe le cose. Ecco la scena che si parava innanzi agli occhi di chi percorreva viale Tibaldi lunedì mattina, all’altezza degli uffici del quinto municipio, poco prima delle otto. La linea filovia 91, quella che corre da piazzale Lotto verso piazzale Lodi, improvvisamente ferma con il suo carico di studenti, lavoratori e bisognosi che scendono in viale Toscana, per chiedere un pasto alla Pane Quotidiano, proprio alle spalle dell’area dove grandi gru, come mani d’acciaio, stanno finendo di modellare il nuovo quartiere della Bocconi.
Il mezzo elettrico, un pugno di utenti e addetti a spingerlo per rimettere tutto a posto, ché la mattina è fatta per produrre e non c’è tempo di aspettare i rinforzi. “La vettura si è fermata sotto a un separatore (un tratto molto circoscritto di cavo non alimentato da corrente”, spiega solerte l’Atm sui social in risposta al tweet della foto. “I nuovi filobus in circolazione (ne acquisteremo altri 80 per rinnovare la flotta), avendo anche la batteria, sono in grado di non subire questo inconveniente”,
aggiunge l’azienda dei trasporti.Viene da rispondere, con una battuta, che in questi casi si è trovata un’alternativa vecchia maniera alla nuova batteria: pochi metri di spinta e la circolazione è potuta riprendere a fluire come ogni mattina, senza troppi disagi per i sempre frettolosi pendolari che non avevano perso tempo e – smartphone alla mano – già annunciavano odissee e ritardi ai colleghi.