Nella giornata mondiale per la lotta all’Aids, il prete mette a disposizione il cinema parrocchiale per la proiezione del film verità sul dramma dell’Aids “120 battiti al minuto” di Robin Campillo (gran premio della giuria a Cannes e candidato francese all’Oscar), ma la sindaca nega il patrocinio. Succede a Magenta, nel Milanese, dove a prendere le distanze dall’iniziativa è l’alfaniana Chiara Calati, eletta alle ultime amministrative con Area Popolare e appoggiata da tutto il centrodestra, Lega compresa.
La sindaca dice no “perché la pellicola proposta non è in linea con gli ideali di famiglia e relazioni appoggiati da questa amministrazione, in quanto fa riferimento direttamente a rapporti omosessuali”, come si legge nelle dichiarazioni rilasciate al giornale locale Settegiorni.
L’iniziativa è dell’associazione per i diritti e contro le discriminazioni “Le Rose di Gertrude” che ha collaborato con la vecchia amministrazione comunale di centrosinistra, e trova la porta aperta nel parroco che allestisce lo spazio del Cinemateatro Nuovo, cinema parrocchiale. La sindaca però si rifiuta di dare l’appoggio dell’amministrazione
alla proiezione di stasera.“Ancora una volta la sindaca è ostaggio delle visioni più egoiste ed estremiste della loro cosiddetta coalizione e di chi vuole farci tornare al Medioevo – protesta di Paolo Razzano, ex vicesindaco di Magenta, consigliere Pd di Magenta e coordinatore della segreteria di Milano Metropolitana – è inaccettabile, così si manca di rispetto ai cittadini. Sì, benvenuti a Magenta, la Magenta del Medioevo”.