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Fiere, rilancio da 2,3 miliardi tra prestiti e fondo perduto. Focus sull’internazionalizzazione

Gen 26, 2021

Accanto al fondo perduto – soggetto al regime de minimis, con un tetto di 800mila euro di contributo per ciascun beneficiario – il Governo ha messo in campo una serie di strumenti per il sostegno “a tutto tondo” del sistema, a partire dalle aziende: il Dl Rilancio ha portato a 35 milioni di euro le risorse per il credito d’imposta del 30% dei costi per la mancata partecipazione a fiere internazionali; nella legge di Bilancio 2021 sono stati rifinanziati il fondo rotativo 394/81 di Simest per l’internazionalizzazione delle imprese con 1,1 miliardi circa, il Fondo di promozione integrata (465 milioni) e il piano straordinario per il made in Italy da 100 milioni all’anno. Inoltre, è stato confermato lo stop al pagamento Imu per gli enti fieristici – già valido nel 2020 – anche per la prima rata 2021. Aggiungendo questi stanziamenti ai 408 milioni a fondo perduto e ai 300 miioni di finanziamenti Simest per le fiere , la dote del comparto sale a oltre 2,3 miliardi.

I finanziamenti a imprese ed enti

Ad avere un vero e proprio boom, nel corso del 2020, sono state le richieste di accesso al fondo 394/81 di Simest, il cui raggio d’azione è stato esteso alle aziende di qualsiasi dimensione e alla partecipazione a fiere internazionali in Italia, mentre il massimale richiedibile è salito da 100mila a 150mila euro. «Il risultato è che il 37% dei finanziamenti deliberati nel 2020 è relativo proprio allo strumento fiere», conferma l’ad di Simest Mauro Alfonso. Il budget 2020 è esaurito, tanto che da ottobre la possibilità di fare domanda è stata temporaneamente bloccata, salvo riprendere appena i fondi stanziati per il 2021 saranno disponibili.

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Dal 9 dicembre, invece, sono aperte le domande per il finanziamento agevolato “Patrimonializzazione a supporto del sistema fieristico” che si rivolge proprio alle fiere con 300 milioni di finanziamenti e 63 milioni per il co-finanziamento a fondo perduto fino al 50%: «Abbiamo già ricevuto oltre 50 domande – riferisce l’ad di Simest Mauro Alfonso -. E non è ancora tutto, perché dopo aver definito misure e procedure siamo ora in attesa del via libera della Ue per gestire anche i cosiddetti “ristori”, cioè erogare agli stessi enti contributi a fondo perduto commisurati ai costi fissi sostenuti dal 1° marzo 2020 e non coperti da utili. Un’attività completamente nuova per Simest».

Focus su digitalizzazione e ripartenza

Tra le conferme della legge di Bilancio 2021 c’è il fondo straordinario per il made in Italy: «Penso che circa il 20-25% dello stanziamento annuale andrà a supportare le manifestazioni fieristiche», dice Carlo Ferro, presidente Ice. Anche nel 2020 Ice ha investito circa 20 milioni di euro nel supporto agli eventi: «Si tratta del 70% del budget dell’anno precedente, abbiamo voluto continuare a sostenere il sistema fieristico nonostante molti eventi non abbiano potuto svolgersi.

Grazie a questo supporto e al coraggio degli organizzatori abbiamo potuto svolgere in Italia, tra settembre e ottobre, 15 fiere internazionali. Abbiamo poi investito nello sviluppo digitale attraverso il progetto Fiera smart 365 che punta a consolidare le relazioni con i buyer tutto l’anno», continua Ferro. «Quando riprenderanno gli eventi internazionali, poi, un primo stand gratuito alle imprese che parteciperanno alle collettive Ice in fiere estere».

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