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Fiat riprenderà la produzione di un veicolo in Russia

Lug 26, 2021

Un altro modello glorioso del passato Fiat sarebbe pronto a rivedere la luce, seppur in stabilimenti ancora più lontani dal Bel Paese. Da Stellantis è infatti arrivata la decisione di riprendere la produzione del monovolume Fiat Scudo, sul mercato dal 1996 al 2016 prima dello stop da parte del Lingotto.

Già prodotto lontano dall’Italia nel passato, con gli stabilimenti francesi di Valenciennes che si erano presi carico dell’assemblaggio del mezzo per anni, il minivan è pronto a tornare sul mercato grazie alla nascita del gruppo Stellantis che permetterà un rilancio e una nuova espansione del portafoglio di marchi globali come per l’appunto Fiat Professional. Il ritorno di Scudo è stato accolto positivamente, con la decisione di localizzare il modello destinato all’esportazione presso le strutture PSMA Rus.

Dopo aver venduto gli storici uffici Fiat di Torino, Stellantis ha comunicato che la produzione del monovolume della Casa torinese riprenderà presso lo stabilimento della città russa di Kaluga, che oltre a esportare il mezzo fornirà in futuro motori e auto in Europa, America Latina e Nord Africa. Scudo, secondo quanto riferito dal gruppo nato dalla fusione di Fca e Rsa, tornerà sul mercato nel 2022.

La scelta di affidare la produzione allo stabilimento PSMA Ru di Kaluga permetterà inoltre di ampliare le capacità produttive creando nuovi posti di lavoro quantificati in 1.000 unità. Mentre per Maserati e Alfa Romeo è pronto un piano per il rilancio futuro, da parte di Stellantis non è arrivata alcuna comunicazione su quelli che saranno i cambiamenti, o eventuali migliorie, su Scudo.

Quel che è certo, al momento, è che il modello sarà un derivato dei “gemelli” dell’ex PSA, con note che potrebbero ricordare mezzi come Peugeot Expert, Citroen Jumpy e Opel Vivaro. Le indiscrezioni fin qui trapelate sembrano inquadrare il nuovo minivan anche in una versione 100% elettrica, mossa che asseconda il piano di elettrificazione del gruppo Stellantis anche nel settore dei veicoli commerciali.

Intanto il gruppo vola in borsa, col titolo che sale del 2,04% a quota 15,47 euro. Tra i lavori messi in atto da Stellantis anche la riduzione dei costi effettuato in maniera non conflittuale, con l’accordo siglato negli scorsi giorni per l’uscita incentivata di 800 dipendenti negli impianti di Torino.

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