Che è successo alla Fiat Grande Panda? Stando ai piani iniziali, le vendite sarebbero dovute partire già da qualche settimana, e, invece, al momento può essere ordinata solo in Francia e Olanda. Le ultime notizie sul suo conto risalgono allo scorso 11 luglio, cioè alla presentazione mondiale, tanto attesa dai fan della Casa torinese. Era risaputo: avrebbe sancito un punto di rottura rispetto alla storica best seller.
Introdotta per la prima volta nel lontano 1980, l’utilitaria domina tuttora le classifiche commerciali. Assurta a fenomeno di costume nel corso del tempo, si è rivelata una fedele compagna di viaggio. L’amica più fidata utile nella guida di tutti i giorni, lo stesso spirito con cui è nata l’ultima generazione, che sancisce la svolta green. Mentre la Commissione Europea conferma il bando dei motori a benzina e diesel dal 2035 in poi, il Gruppo Stellantis preferisce muoversi in anticipo.
Il colosso, sorto nel 2021 dalla fusione tra FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e PSA Groupe, intende avere una gamma costituita unicamente da auto elettriche (BEV) entro la fine del decennio attuale, almeno nel Vecchio Continente. Illustrato agli azionisti dall’amministratore delegato, Carlos Tavares, il 1° marzo 2022, il programma “Dare Forward 2030” prevede anche che le BEV rappresentino il 50% del portafoglio prodotti negli Stati Uniti.
Un ruolo cruciale nel grande disegno
Nel grande disegno la Fiat Grande Panda assume un ruolo cruciale. Basata sulla stessa meccanica della Citroën C3, farà del prezzo accessibile un punto di forza. Fin qui manca il listino italiano, perciò non sappiamo se sarà identico a quello dei nostri “cugini” francesi, ma quantomeno le cifre dovrebbero avvicinarsi. Purtroppo, dai radar il veicolo a zero emissioni sembra essere sparito, e ciò conduce a porsi diversi interrogativi: cosa ha determinato la frenata? E, poi, le consegne partiranno comunque all’inizio del 2025?
Ebbene, dietro i rallentamenti – scrive alVolante – vi sarebbero stati degli imprevisti nella tabella di marcia, nello specifico dei problemi per la messa a punto del software dei sistemi di guida. Non è necessario sottolineare quanto gli ADAS siano importanti oggi, pure nelle citycar. A differenza del passato, quando erano una prerogativa dei modelli di alto calibro, le tecnologie hanno invaso l’intero settore. Tra gli “sponsor” principali figura l’UE, che ha ad esempio obbligato, a partire dallo scorso mese di luglio, l’adozione del limitatore automatico di velocità.
Il precedente della Citroën C3
Le stesse difficoltà relative alla componente software avevano colpito la Citroën C3. Delle criticità di quest’ultima ne aveva parlato per la prima volta Bloomberg. La testata giornalistica citava fonti anonime vicine alla questione, secondo cui il produttore era “in ritardo a causa di problemi con i controlli finali del software per l’uso nella produzione di massa”. Inizialmente attesi in apertura dell’estate 2023, il Costruttore del Double Chevron aveva poi rimandato i lavori al periodo successivo alla pausa. La risoluzione del disagio permette pure allo stabilimento Stellantis di Kragujevac in Serbia, dove sorge la Fiat Grande Panda (la C3 è realizzata in Slovacchia), di prendere il via. Gli ordini in Italia scatteranno a gennaio 2025, con le consegne fissate nel mese di luglio successivo.