• 21 Settembre 2024 4:56

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Fiat Giardinetta, la mitica italiana anni ’60 rinasce con motore Tesla

Set 11, 2024

Icona del passato? C’è, un’italiana come la Fiat Giardinetta, il cui solo nome rievoca dei dolcissimi ricordi agli amanti di belle auto prodotte nella nostra penisola. Tocco innovativo? Presente. I dettagli contemporanei donati la rendono attuale, evoluta secondo i canoni stilistici e tecnologici odierni. Che, lo sanno bene i fan di lunga data, differiscono molto dall’originale. D’altronde, rispetto all’originale sono passati interi decenni.

Lo sbarco della Fiat Giardinetta nelle concessionarie risale, infatti, al 1966. Stile station wagon, presentava piccole dimensioni, ciononostante illuminava le strade con la sua solarità innata. In un periodo di boom economico (ah, bei tempi quelli…), incarnava lo spirito dominante all’epoca.

Proiettati al presente e al futuro, i conducenti riconoscevano in lei il contrappunto della loro anima. Superata la nefasta prima metà del Novecento, afflitta da ben due guerre mondiali, la mentalità era cambiata. L’industria locale navigava in ottime acque. La propensione a spendere dei cittadini giovava alle imprese, in un circolo virtuoso che si autoalimentava.

Cambio di identità

Grazie alla maestria di Icon e all’ingegno di Stealth EV, il veicolo del passato cambia identità. Al posto del tradizione motore termico, la proposta odierna annovera un powertrain elettrico. Ne saranno contenti gli ecologisti, un gruppo in perenne crescita. Lo insegnano gli studiosi del Pianeta: il momento giusto per cambiare non è fra qualche anno, ma adesso.

Prima di rimpiangere i ritardi nella transizione green, sia i singoli sia le grandi compagnie hanno il dovere di cambiare marcia. Scegliere un propulsore a zero emissioni significa fare un favore all’ambiente, perché le emissioni di sostanze nocive lambiscono lo zero. Nella fattispecie, ci troviamo dinanzi a un’unità a induzione, capace di regalare performance inattese alla quattro ruote dal sapore vintage.

Riguardo alla batteria, la decisione assunta dai progettisti sembrerà controintuitiva. Malgrado Stellantis abbia compiuto dei passi in avanti considerevoli, hanno spazio sei moduli Tesla. La creatura di Elon Musk, specializzata nella costruzione di BEV, vanta competenze specialistiche difficili da eguagliare nel breve termine. A suon di milioni, l’azienda texana ha accumulato competenze eccellenti. E tirarla in ballo rappresenta una garanzia di qualità, quantomeno nell’immaginario collettivo.

Scatto brillante

Circolando su strada aperta, l’autonomia supera i 120 km, notevole date le circostanze. Casomai fosse sfuggito, parliamo di un modello di quasi 60 anni fa portato a nuova luce. Il meglio di sé lo riserva, comunque, tra le affollate vie urbane. Omaggio al passato, l’esemplare è stato curato con amore. Si nota la cura rimessa in ciascun componente. La carrozzeria, intatta, mantiene le caratteristiche linee sinuose e lo charme immortale. Gli interni aggiornati ad hoc offrono un comfort eccellente.

Guidarla è un’esperienza unica. Il silenzio, interrotto solo dal fruscio del vento, contrasta con la vivacità del motore elettrico. Pronta, immediata, l’accelerazione trasmette emozioni che ne giustificano l’appeal tra la clientela. Siamo in presenza di un gioiello che parla dritto al cuore. Una potente testimonianza di cosa significhi ricorrere alla tecnologia in maniera opportuna. Al servizio della bellezza, l’innovazione e la tradizione possono amalgamarsi tra di loro, dando forma a un cocktail esplosivo, tutto da gustare e assaporare.

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