• 30 Gennaio 2025 6:16

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Ferrari, test Barcellona: nuova strategia di lavoro in chiave 2025

Gen 28, 2025

Ferrari ha girato a Barcellona oggi. Ancor prima di analizzare il programma di lavoro e parlare di alcune tematiche interessanti sulla Rossa, è importante conoscere bene la natura di questi test regolamentati dalla FederazioneInternazionale. Il team di Maranello ha prenotato da tempo il circuito del Montmelò. Parliamo quindi di una prova su pista privata, dove nessuno, a parte i membri della squadra italiana può accedere. Il test è denominato TPC (Test Previous Car), all’interno del quale diversi fattori vanno rispettati. Ci riferiamo alle restrizioni inerenti il chilometraggio, per esempio, che non deve superare i 1000 km nell’arco di una campagna agonistica, con una sola vettura per sessione, spalmato in 4 appuntamenti per i piloti titolari.

Per la Ferrari va pertanto considerato che, dopo lo shakedown di Fiorano, restano solamente 3 sessioni disponibili. Proprio quelle che la storica scuderia ha organizzato nel tracciato catalano. Ciò non toglie che la possibilità di terminare anticipatamente i test sia un’opzione. Diciamo questo poiché, a livello teorico, il Cavallino Rampante potrebbe pure accontentarsi di oggi e domani, tenendo da parte l’ultimo test spendibile con la coppia titolare. Tutto dipenderà dalla raccolta dati in merito al piano originale della scuderia. Tramite un rapido calcolo matematico, basato sulla lunghezza della pista catalana, la squadra modenese, per raggiungere i 1000 km a disposizione, ricordando che la scorsa settimana ne ha già spesi 89, può mettere assieme circa 110 tornate per arrivare al limite massimo di chilometraggio consentito.

Anche a livello tecnico il test viene “normato” dalla FIA. Una delle limitazioni riguarda le componenti della vettura, che non possono essere nuove o diverse da quelle omologate sulla monoposto in questione. Al riguardo ci riferiamo alla Ferrari SF-23. Idem per quanto concerne il software che, regolamento alla mano, dev’essere già stato utilizzato nella stagione di appartenenza della vettura. Pure le gomme sono soggette al corpo normativo e sono progettate dalla Pirelli in modo specifico per questo tipo di prove. Verrebbe da pensare, pertanto, che non esista la possibilità di studiare l’utilizzo degli pneumatici in questi test. Ma in realtà non è proprio così. Intanto sappiamo che le coperture in questione non sono molto differenti da quelle utilizzate durante i fine settimana di gara.

Inoltre, a prescindere dagli pneumatici che una vettura di F1 monta, la bontà dell’auto nell’amministrarli resta comunque importante e offre concrete possibilità di studio. Al di là di questo aspetto, c’è un elemento sul quale la Ferrari ha scelto di profondere il massimo interesse. Parliamo della metodologia di lavoro da adottare per la stagione 2025, studiata in queste ultime settimane. Un cambio sui criteri tecnici inerenti la raccolta dati e il loro relativo utilizzo. Il tutto sotto l’occhio vigile di Loic Serra, un vero e proprio esperto in questo campo. Conosciamo bene il suo grande lavoro in Mercedes nella direzione del reparto deputato alla dinamica del veicolo. La sua estrema esperienza nel campo aiuterà la Rossa a trarre diversi benefici.

F1, Ferrari: la nuova inerente la stagione 2025

Oggi è toccato a Charles Leclerc. Il monegasco ha realizzato diversi stint a bordo della monoposto 2023. Tornare al volante è sempre importante per un pilota, specie nell’attuale F1 dove le occasioni di farlo, lontano dalle sessioni ufficiali dei weekend di gara, sono davvero poche. Un allenamento per avvicinarsi al mondiale con un po’ di chilometri sulle spalle. Una mossa decisiva, ancor di più, per Lewis Hamilton, che deve ancora apprendere la mentalità della storica scuderia italiana. Secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, le prove odierne hanno visto diversi run, sia con poca benzina a bordo che stint leggermente più lunghi con un quantitativo di carburante imbarcato maggiore.

L’aspetto “attenzionato” riguarda non solo il lavoro in sé, ma il metodo di svolgerlo. Una aspetto che, indipendentemente dalla vettura e dalle gomme utilizzate, può fornire dettagli di grande rilevanza. Realizzare un modello matematico di una gomma dopo alcuni giri non è possibile. Ciò malgrado si può certamente studiare il suo comportamento e sapere come reagire alle sue caratteristiche in base all’utilizzo. Gli pneumatici restano l’unico punto di contatto con l’asfalto e l’abilità nel saperli usare marca una differenza enorme a livello competitivo. Di esempi ne abbiamo osservati davvero tanti nell’ultima stagione della Ferrari, dove le difficoltà in tal senso non sono certo mancate.

Fonte: Getty Imagesil monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)

Per questo il team modenese ha deciso di dedicare parte del test a questa tematica, forte del supporto fornito dal bagaglio tecnico di Loic Serra. Il francese è una fonte preziosa dalla quale attingere. Lo sa bene Lewis Hamilton, che assieme a lui ha lavorato nelle annate d’oro del team di Brackley. La messa a punto delle attuali wing car resta uno degli aspetti più utili per sfruttare appieno le prestazioni. Allenarsi su questo aspetto decisivo, malgrado le caratteristiche della vettura siano differenti da quella nuova, resta un compito dal quale si possono trarre insegnamenti parecchio utili per il futuro. Per questo Ferrari ha deciso di farlo. Un’altra questione molto rilevante riguarda le simulazioni.

La correlazione tra la pista e il campo virtuale è cruciale per costruire e aggiornare una monoposto di F1. Avere la possibilità di scendere in pista, pure con una “vettura attempata”, è pur sempre un’occasione per verificare a bordo dell’auto il campo ipotetico con il quale è stato preparato il test. Sapere se gli strumenti utilizzati in fabbrica funzionano a dovere, insomma. Per di più, va detto che la SF-23 era dotata dei vari sensori utili alla raccolta dati. E proprio grazie a questi dispositivi installati sull’auto italiana, a livello aerodinamico, si è cercata l’interazione diretta con il sistema misurato. Non è un mistero che il team principal della rossa abbia lavorato parecchio sui criteri fruibili.

Fin dal suo arrivo, oramai due anni fa, Frederic Vasseur ha cercato di cambiare non solo l’approccio mentale, ma pure quello lavorativo in diverse aree del reparto corse. Un’impostazione fortemente voluta e mirata all’effettività, che ha già fornito buoni risultati e che ora, in avvicinamento all’ultimo mondiale prima dell’ennesima rivoluzione normativa del 2026, punta a realizzare un ulteriore step per raggiungere una solidità necessaria ad abitare stabilmente la vetta. Per concludere, un’ultima nota di carattere meramente informativo: a quanto pare, la nuova Ferrari potrebbe abbandonare il giallo Modena nella livrea utilizzata sulla SF-24 in favore del colore bianco.

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