I guai della Ferrari non sono ancora alle spalle. Il Cavallino Rampante approda a Suzuka senza novità tecniche, puntando a sfruttare le condizioni ambientali favorevoli e le tre sessioni di prove libere per valutare a fondo il reale potenziale della SF-25. Questo è, in sintesi, il piano di lavoro del team di Maranello, che mira a individuare il miglior assetto possibile per ottimizzare le prestazioni dell’auto, dopo un’intensa fase di studio al simulatore nella scorsa settimana.
Carenza di rotazione con le Medium
Nel primo run le due Ferrari scendono in pista con gli pneumatici a banda gialle. In totale, parliamo di 4 giri lanciati, dove di fatto si studia la messa a punto di base con una mescola che offre una certa continuità di rendimento. A quanto sembra, le Rosse hanno un bilanciamento di base discreto e, come anticipato, hanno costruito il giro sul primo settore. Nello snake il rendimento sembra buono.
Tuttavia, rispetto alla McLaren, sebbene nei cambi di direzione il comportamento della vettura è piuttosto stabile, c’è un piccolo ritardo di un decimo. Nel secondo settore il distacco aumenta di un altro decimo. In questo caso, il problema principale emerge al tornantino, curva 11, dove le due SF-25 non riescono a chiudere bene la traiettoria. Si nota una certa carenza di rotazione nel lento, che gli stessi piloti fanno notare in radio.
Per il resto, anche nelle curve 13 e 14 le traiettorie non sono perfette, un pelo lontane dal punto di corda. Tuttavia, nel T3 le Rosse recuperano un decimo anche grazie al minore carico installato rispetto alle vetture color papaya. In linea generale emerge una leggera instabilità nei tratti più guidati che senza dubbio va curata. Interessanti i giri di cool down, molto diversi tra Hamilton e Leclerc: parliamo di un minuto di differenza.
Sottosterzo anche con le Soft
Dopo una pausa ai box, dove i meccanici del britannico lavorano sotto il cofano della numero 44, le due SF-25 tornano in pista. Questa volta, entrambe calzano le Pirelli cerchiate di rosso, le Soft per intenderci. In linea generale l’atteggiamento delle monoposto resta il medesimo. Le vetture mostrano un equilibrio abbastanza buono, ma, come in precedenza, il sottosterzo è presente e limita le performance in curva 11.
Dopo un breve passaggio davanti alla piazzola dei box, con tanto di ritocco all’ala anteriore per cambiare il carico sull’avantreno – addirittura 5 click per Charles, solo due per Lewis – si cerca di trovare il giusto compromesso per bilanciare quanto più possibile la vettura italiana. Per quanto riguarda l’attivazione delle coperture l’interpretazione è complicata, in quanto, in più di un’occasione, il giro è stato abortito.
Fonte: Getty Imagesil monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della SF-25 nelle Fp1 del Giappone
Resta da capire se la temperatura degli pneumatici era perfetta, perché l’extra aderenza dei compound pareva buona, ma non ottimale. Senza dubbio, il team deve studiare tutti i dati raccolti in queste Fp1 per capire come minimizzare la carenza di rotazione. Non parliamo di un forte sottosterzo: sembra minore rispetto ai primi due appuntamenti. Tuttavia, incide sulla prestazione totale sul giro.
Simulazione passo gara con le Medium
Nell’ultima fase della prima sessione di prove libere del Gran Premio del Giappone, Ferrari si dedica alle prove high fuel. Serbatoi pieni, pertanto, per simulare il rendimento della monoposto con un alto quantitativo di carburante a bordo, sulla distanza dei 300 km. Sostanzialmente, anche in questo caso, l’handling delle Ferrari non si mostra tanto differente. Il sottosterzo resta, specie sulla vettura di Hamilton.
Le SF-25 mettono assieme circa 6/7 passaggi. Possiamo dire che i tempi sono abbastanza costanti, senza mostrare un degrado eccessivo. Gli ingegneri di pista, Bryan Bozzi e Riccardo Adami, si premurano di offrire tutto il supporto del caso, tramite diversi consigli su settaggi quali brake balance e differenziale a centro curva. Come detto è l’inglese che sembra soffrire maggiormente, con una carenza di rotazione superiore rispetto al compagno.
Verso la fine della mini simulazione, Leclerc ha rallentato il passo, entrando un po’ in sofferenza con le gomme. Mentre al contrario, Hamilton, ha migliorato il suo ritmo. Con ogni probabilità, questo atteggiamento si rifà ai test sulle gomme, dove si è iniziato lo stint in maniera differente per capire il consumo delle coperture. Per concludere: Ferrari buona, ma non perfetta. Serve un passo avanti sul set-up per curare il sottosterzo ed esprimersi al massimo delle possibilità.
Classifica prove libere 1 Gran Premio Giappone:
Lando Norris (McLaren) +1:28.549s
George Russell (Mercedes) +0.163
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) +0.416
Lewis Hamilton (Scuderia Ferrari) +0.502
Max Verstappen (Red Bull) +0.516
Yuki Tsunoda (Red Bull) +0.623
Fernando Alosno (Aston Martin) +0.673
Isack Hadjar (Racing Bulls) +0.676
Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) +0.735
Carlos Sainz (Williams) +0.784