• 6 Dicembre 2025 13:22

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Ferrari senza Hamilton e Leclerc: perché il rischio è concreto a fine 2026

Nov 14, 2025

Il futuro della Ferrari in Formula 1 si gioca anche fuori dalla pista, tra ambizioni, fedeltà dei piloti e l’assoluta necessità di competere ai massimi livelli. La stagione 2026 sarà cruciale per Maranello, con Hamilton e Leclerc al centro di un delicato equilibrio, mentre la pressione mediatica e interna si fa sempre più intensa. Quale sarà il destino dei due alfieri della Rossa in un anno che promette rivoluzioni regolamentari e scenari imprevisti?

Hamilton ha il tempo contato

Non è mai semplice affrontare una stagione di Formula 1 con la consapevolezza che il futuro potrebbe riservare sorprese sgradite. La Ferrari, sotto la guida di John Elkann, si trova di fronte alla concreta possibilità che entrambi i suoi piloti valutino alternative competitive qualora il pacchetto 2026 non si dimostri all’altezza. Le ultime dichiarazioni del presidente non hanno infuso fiducia nella prospettiva a lungo termine della Scuderia.

Lewis, approdato a Maranello dopo il trionfale periodo in Mercedes, non può permettersi di investire stagioni intere nella speranza di un recupero. Con il quarantesimo anno alle spalle, il tempo a disposizione è limitato e l’adattamento alla filosofia Ferrari non poteva essere immediato. Per di più, per stessa ammissione di Frederic Vasseur, il team italiano ha fortemente sottostimato questo aspetto, non fornendo tutto l’appoggio all’inglese del caso.

Ovviamente, il rischio più grande è legato al rendimento della monoposto che parteciperà al mondiale 2026: una stagione deludente potrebbe spingere sia Hamilton sia Leclerc a cercare un’alternativa più concreta nella lotta al titolo mondiale. In questo scenario, Maranello si troverebbe a dover affrontare una nuova fase di transizione, con potenziali perdite ingenti sul fronte piloti.

La pazienza di Leclerc sta per scadere

Charles incarna la fedeltà assoluta nella sua acciaccata storia con il Cavallino Rampante. Parliamo di una virtù che, tuttavia, ad oggi non ha trovato in nessun modo l’adeguata ricompensa in termini di soddisfazioni: le vittorie sono davvero troppo poche in sette stagioni, durante le quali Leclerc non è mai stato meno in grado di lottare per il titolo iridato, sogno che il ferrarista nutre sin da quando era un bambino.

Il monegasco, anche lui consapevole dei propri limiti temporali in Formula 1, sta riflettendo proprio su questo fatto, considerando che la storica scuderia italiana non è mai stata in grado di fornire la vettura competitiva che meriterebbe. La coerenza con Maranello ha impedito al ventottenne di cogliere opportunità alternative, a differenza di piloti più giovani o coetanei come Norris e Piastri (non più forti di lui) che stanno giocando il mondiale.

L’opinione di Leclerc è chiara: la vittoria è imprescindibile, e la fedeltà alla Ferrari non deve sopraffare il diritto di competere al vertice. Se nella stagione 2026 emergesse una squadra più forte in grado di offrire un sedile vincente, ecco che Charles potrebbe considerare un trasferimento grazie a una clausola nel suo contratto. Prima o poi va affrontata la gestione della propria carriera, realizzando una scelta magari dolorosa ma corretta.

Ferrari, il peso di un prossimo errore sarà fatale

All’interno di questo scenario si somma l’attuale caos. La polemica di Elkann è decisamente fuori luogo e non può fare altro che spingere i propri piloti a rafforzare i ragionamenti di cui sopra. Ferrari, quale team più prestigioso della griglia, è sottoposta a una pressione pubblica incessante, e le critiche del presidente, a quanto appreso dalla nostra redazione, hanno amplificato ulteriormente la tensione all’interno della gestione sportiva.

Il team deve azzerare l’orizzonte e affrontare due sfide complementari: garantire una vettura competitiva nel prossimo campionato e gestire con equilibrio le dinamiche interne ed esterne alla squadra. Il 2026 si profila come un anno di svolta per la Rossa. La gestione oculata dei piloti e la capacità di evitare un nuovo periodo di ricostruzione determineranno la solidità del Cavallino Rampante nella massima serie.

Una stagione che sarà tanto più cruciale quanto più il team saprà coniugare velocità, strategia e lungimiranza, senza lasciare spazio a errori che potrebbero compromettere l’intera visione futura. La resa dei conti è vicina, e se Ferrari ha intenzione di mantenere saldi i propri piloti deve raggiungere l’obiettivo. Altrimenti potrebbe trovarsi nell’ennesima crisi tecnica, senza nemmeno più i talenti al volante per salvare la baracca.

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