Non è stata affatto una qualifica semplice per la Ferrari. Come sappiamo, il regolamento negli sprint weekend permette le modifiche al setup dopo la Sprint Race e la differenza si è vista con una sessione molto più competitiva. Lewis Hamilton si aggiudica la quinta piazza, Leclerc la sesta. Pole di Piastri seguito da Russell, Norris e Verstappen.
Gp Cina, Q1: problemi di overheating per la SF-25
Per il primo run, ambedue le vetture italiane montano un set di Pirelli a banda rossa usate. I ferraristi non perdono tempo e si gettano in pit lane non appena i semafori si accendono. L’outlap viene gestito come ieri, a quanto sembra, senza spingere eccessivamente sulle coperture. Abbiamo visto l’importanza cruciale nell’attivazione delle gomme in merito al grip al quale si può accedere per dare il massimo.
Il cambio è settato sulla posizione GX2, abbastanza aggressivo. Messo da parte il warm-up, si inserisce la modalità push e via full gas. Lewis arriva un pelo lungo al tornantino numero 14, per il resto è un giro pulito. Anche Charles frena molto tardi in questo punto ed esagera perché quasi esce di pista. Per questo si cambia una mappatura con il brake balance. In linea generale, possiamo dire che il bilanciamento è abbastanza buono per Lewis, meno per Leclerc.
I ferraristi tornano ai box ed entrambi non cambiano il carico installato all’anteriore, sebbene si passi alle Soft nuove. Resta da capire se, con l’extra grip delle mescole nuove, il monegasco si troverà meglio. Adami suggerisce di essere più gentile sul gas alla 14 per avere una trazione migliore. Nel secondo tentativo Hamilton perde la vettura in curva 1, costretto a un super controsterzo. Un eccesso di rotazione importante.
Poi prende una scia nel rettilineo di 1,2 km del terzo settore e recupera un po’ di tempo perso. Charles questa volta è più pulito, anche se la numero 16 continua a essere abbastanza nervosa. Si passa a un double cool, per poi realizzare l’ultimo tentativo. Anche il sottosterzo fa presenza in curve come la 4. Leclerc deve dare il massimo perché sta rischiando di non passare.
Lewis corregge ancora alla 14, dove soffre nuovamente uno snap. Meglio Leclerc, maggiormente pulito nel T1. Va sottolineato che le temperature sono molto alte e le due Rosse stanno soffrendo l’overheating. A tal proposito, il britannico si apre in radio e fa sapere che questo set di gomme non sarà più utilizzabile. Si passa il taglio ma non senza problemi.
Gp Cina, Q2: la performance latita
L’importanza della gestione delle gomme: ne parlavamo prima. Proprio per questo Ferrari cerca di spingere ancora meno nell’outlap, una mossa per avere il giusto grado di grip. Le mescole sono sempre Soft ma usate nel primo run. Ambedue i ferraristi sono un po’ larghi in curva 1, non riuscendo a chiudere la traiettoria. Per il resto, le SF-25 sembrano più stabili, anche se qualche problemino di nervosismo resta sempre in determinate curve.
Si deve sistemare ancora qualcosa con l’handling perché la pista è in continua evoluzione. Si passa quindi alle mescole nuove, dove il warm-up dovrà essere perfetto per accedere alla maggiore aderenza possibile. In questo momento pare che si sia trovato un bilanciamento migliore. La guidabilità non è affatto male ma il problema è la performance che non si riesce ad estrarre, a quanto pare, con dei crono lontani dalla vetta.
Fonte: Getty ImagesIl monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) in sella della SF-24 nella qualifica del Gran Premio della Cina
Uno dei problemi maggiori si riscontra nel terzo settore di Shanghai, dove, rispetto alla giornata di ieri, le due Ferrari perdono circa 4 decimi di rendimento. La trazione è imperfetta e le perdite si concentrano tra curva 14 e 16. Ovviamente, le altezze da terra della monoposto si modificano leggermente in vista della gara principale. Potrebbe essere che, alzando un pelo la vettura, il carico aerodinamico sia un po’ calato…
Gp Cina, Q3: il terzo settore stoppa la Ferrari
Ci siamo, la resa dei conti è arrivata. Non ci sono sensazioni ottimali rispetto a ieri, ma tutto può succedere. Si prepara al meglio il giro con il warm-up, che, in linea generale, possiamo definire buono per ambedue i ferraristi. L’handling è valido, ma, come nella Q2, manca ancora un po’ di prestazione. Pare che nel primo settore si sia spinto meno per non arrivare in overheating più avanti nel giro.
E in effetti, nel primo tentativo lo si evince dai riscontri cronometrici, perché nel T1 c’è un ritardo. Un pelo meglio nell’ultima parte della pista, anche se resta un gap da colmare di circa un decimo e mezzo, mentre Leclerc non ottimizza nel T2. Nell’ultimo giro Hamilton soffre nelle curve 9 e 10, mostrando una certa instabilità che lo fa ritardare sull’acceleratore. Per il resto, giro abbastanza pulito.
Idem Leclerc, che dà tutto, ma resta quel deficit nell’ultimo settore, dove si pagano almeno due decimi. La differenza tra i ferraristi sta nel secondo settore, dove Lewis interpreta meglio il tratto di pista. Il distacco totale non è poi troppo alto per il britannico: parliamo di quasi tre decimi, accumulati per l’85% nel terzo settore. Mentre sono quasi quattro per Charles. Pesando alla gara c’è il tempo per recuperare se il passo sarà buono.
GP Cina: la classifica della qualifica
Oscar Piastri (McLaren) 1:30,641
George Russell (Mercedes) +0,152
Lando Norris (McLaren) +0,176
Max Verstappen (Red Bull) +0,286
Lewis Hamilton (Scuderia Ferrari) +0,380
Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) +0,438
Isack Hadjar (Racing Bulls) +0,462
Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) +0, 082
Yuki Tsunoda (Racing Bulls) +0,997
Alexander Albon (Williams) +1,065