Ferrari ha concluso una due giorni di test con i piloti titolari. Prove su pista grazie ai TPC della FederazioneInternazionale. L’organo legislatore concede questi appuntamenti seguendo precise norme: 1000 km all’anno, gomme prodotte specificamente dalla Pirelli, divieto di utilizzare software nuovi e obbligo di vetture “datate”. Il tutto per un massimo di 4 giornate all’anno. Questo, con grande proprietà di sintesi, è il regolamento. Il Cavallino Rampante ha deciso di spendere la quasi totalità dei test per due ragioni. La prima è piuttosto palese e riguarda il tempo a disposizione che a Lewis Hamilton serve per prendere confidenza con la sua nuova scuderia.
Il sette volte campione del mondo di F1 ha dato una netta accelerata alla curva di apprendimento, in particolar modo su di un paio di fattori. Parliamo senza dubbio dell’impianto frenante della Brembo, messo sotto torchio dal britannico, che vuole scrollarsi di dosso i problemi patiti lo scorso campionato, in Mercedes, con la tecnologia della Carbon Industriesdurante le fasi classificatorie. Un limite che va cancellato. Inoltre, c’era da fare tanto esercizio sulle varie modalità della power unit, differenti da quelle del propulsore tedesco anche nei comandi. Altra questione interessante è quella legata al trailing throttle. Parliamo di una tecnica che prevede l’uso di una piccola percentuale di gas aperto in frenata, utile per stabilizzare la monoposto.
Una mossa in cui Leclerc è cattedratico, unico pilota che durante la campagna agonistica 2024 l’ha utilizzata con grande successo al sabato. L’altra ragione delle prove era inerente sempre a fattori tecnici perché, pur utilizzando la SF-23, la squadra italiana era comunque in grado di effettuare una raccolta dati interessante, sia a livello aerodinamico che meccanico. Senza dimenticare le analisi sulle coperture e sull’efficienza del simulatore in base alla correlazione dati. Ieri, in tarda mattinata, Hamilton ha avuto un incidente. In curva 14 ha perso la vettura con una velocità superiore ai 200 km/h. Uno “snap” che ha spinto inesorabilmente la monoposto verso le barriere. Sebbene lo scontro non sia stato particolarmente violento, ha comunque danneggiato la vettura in modo abbastanza serio.
Fonte: Getty ImagesCharles Leclerc a bordo della SF-23 a Barcellona – Scuderia Ferrari
In un primo momento pareva che Leclerc potesse disputare il run a lui dedicato nel pomeriggio. Purtroppo non è andata così, poiché i danni riportati sull’auto che ha partecipato alla stagione 2023 necessitavano tempistiche più lunghe di quanto pensato in un primo momento. L’avantreno era messo abbastanza male e, considerando che la luce pomeridiana sul tracciato andava a scemare in maniera lenta e progressiva, il team ha preferito alzare bandiera bianca. È arrivato pure un esperto da Via Abetone Inferiore 4 di tutta fretta per giudicare la situazione che, appunto, ha trovato come unica soluzione il ritiro dalla seconda giornata di test con i piloti titolari.
Ferrari, Hamilton: un pozzo di saggezza da cui il team di abbevera
Toto Wolff ha giudicato le prime immagini di Hamilton in rosso come l’ex fidanzata con il nuovo compagno. Un tuffo al cuore, insomma. Al contrario, Horner si è espresso in maniera molto positiva, in quanto, secondo il team principal della Red Bull, immagini di questo genere servono eccome alla F1. Lo sa bene Ferrari, che in pochi giorni ha vissuto sulla propria pelle l’onda mediatica che si è scatenata. Idem per quanto riguarda i tifosi accorsi in pista per osservare il ReNero. In tutto questo, una domanda sorge spontanea: come sta vivendo Hamilton queste prime settimane da ferrarista? Senza dubbio era quello che voleva. Un sogno nutrito sin dalla tenera età. Ok, tutto vero. Ma a livello tecnico, come si è trovato con la squadra italiana?
Tramite le informazioni raccolte dalla nostra redazione direttamente sul campo, tra Fiorano e Barcellona, possiamo dire che Lewis, sebbene sia ancora presto per dare un giudizio argomentato a dovere, ha sempre espresso feedback parecchio positivi su tutte le operazioni che ha svolto. Andiamo per ordine e iniziamo a parlare del rapporto con il suo ingegnere di pista. Riccardo Adami non ha bisogno di presentazioni per chi bazzica il paddock. Schivo e poco incline alla stampa, è un personaggio che preferisce stare “sulle sue”. Ma quello che importa è il suo lavoro. La sua capacità di incidere. E su questo piano non è inferiore a colleghi più blasonati, quali Peter Bonnington, ex ingegnere di Hamilton, o GiampieroLambiase, il braccio destro del campione in carica Max Verstappen.
Ricky e Lewis hanno stretto immediatamente un legame molto forte, basato sulla stima reciproca e su quella dolce “ossessione lavorativa” che li accomuna fortemente. C’è grande intesa, a quanto ci è stato riferito, e non vedono l’ora di mettersi all’opera, ognuno nel proprio ruolo, convinti di poter fare la differenza durante i fine settimana di gara. In relazione alla pista, le sensazioni sono state ottime per l’inglese. Lewis è un pilota “vecchia scuola”, abituato a un rapporto diretto con gli ingegneri. La sua grande esperienza al volante, avendo vissuto parecchie ere della F1, è davvero molto alta. Sebbene lui stesso si definisca compiaciuto di quello che ha visto e vissuto, ha consigliato diversi accorgimenti per ottimizzare le attività.
Fonte: Ferrari Media Centreil neo pilota della Ferrari Lewis Hamilton a bordo della SF-23
Dalla Mercedes porta un know-how impressionante su cui la Ferrari conta. È stato lo stesso gruppo di lavoro italiano, di fatto, a chiedergli consigli o raccomandazioni in diversi campi, in quanto i tecnici sanno che possono apprendere da lui. Hamilton non si è tirato indietro, indicando varie strade da percorrere per migliorare le cose. Nei briefing è stato sempre molto attivo e lui stesso ha chiesto riunioni supplementari. Non conosciamo i dettagli, sarebbe chiedere troppo. Tuttavia sappiamo che, oltre alla mentalità vincente che il britannico sta cercando di trasmettere a ogni singolo individuo con cui collabora, ha chiesto e ottenuto la revisione di alcuni comandi, presumibilmente riferiti ad alcune operazioni da svolgere con il volante.
Rendere il più efficiente possibile una vettura, così come le metodologie lavorative, è l’obiettivo comune. Molto positivo pure il suo rapporto con Charles Leclerc, almeno per il momento, con il quale è avvenuto uno scambio di informazioni bilaterale importante. Queste le notizie attuali raccolte, che andranno confermate con i fatti in pista già dalla prossima settimana, sempre a Barcellona, questa volta nei test Pirelli con la vettura vicecampione del mondo 2024. In ultima istanza, la conferma di qualcosa che scriviamo da tempo, oramai. Il team ufficializza il nome della monoposto che competerà nel prossimo mondiale: Ferrari SF-25. Auto sulla quale la storica scuderia ha posto tanta fiducia verso l’anelito bramato: vincere…