La Ferrari 2025 è in fase di definizione. Il progetto 677 nutre un chiaro anelito: lottare sino al termine della campagna agonistica per ambedue i titoli iridati. L’ambizione è parecchio alta, inutile girarci attorno. Per questa ragione, già dallo scorso mondiale si studia la SF-25. Al Gran Premio di Las Vegas, il Cavallino Rampante ha introdotto un fondo sperimentale. Parliamo di una macro-componente cruciale per la generazione del carico aerodinamico e sua relativa stabilità della piattaforma nelle varie condizioni di marcia. La specifica testata ha fatto subito centro, anche grazie all’aggiornamento al tappeto della galleria del vento. È cambiato il materiale, con la componente metallica che ha lasciato spazio maggiormente a una struttura più gommosa.
Una mossa che ha reso la correlazione tra il campo ipotetico e quello reale più effettiva. Da questo punto nasce la prossima vettura che vedrà diverse modifiche non solo al fondo, ma bensì in diverse aree dell’auto. A tal proposito, c’è un argomento piuttosto in voga, sul quale vale la pena spendere alcune parole: l’anteriore della vettura. In molti sostengono che la nuova auto adotterà uno schema pull-rod all’avantreno, allineandosi pertanto alla cinematica utilizzata da Red Bulle McLaren. Ci sono un paio di questioni legate a questa ipotesi che sembrano allontanare l’idea dalla realtà dei fatti. La prima è scontata e riguarda il corpo normativo vigente. Come sappiamo, ci troviamo di fronte all’ultima annata prima del cambio tecnico che stravolgerà la F1 dal campionato 2026.
In tal senso, pensare che la Rossa abbia deciso di utilizzare una diversa filosofia all’anteriore al termine della prima era delle wing car non è facile. Risulterebbe assai rischioso. Basti pensare alle tempistiche della McLaren, infatti, che per rendere efficiente tale soluzione ha impiegato quasi una stagione intera. L’altro aspetto riguarda il grande lavoro svolto dal gruppo tecnico della Ferrari sul front-end della vettura, ottenendo risultati davvero ottimi con il push-rod, capace di fornire una solidità di rendimento davvero invidiabile. Per queste due motivazioni, malgrado il team di Maranello abbia senza dubbio valutato questo approccio, le probabilità che lo abbia scartato in attesa della stagione 2026 sono diverse.
Ferrari, Hamilton: condivisione feedback e stile di guida per vincere
Oltre le tematiche inerenti la mera tecnica, senza le quali difficilmente in F1 si può fare la differenza, per la Ferraritargata 2025 c’è una sostanziale novità. Una new entry che segna la storia, in quanto il pilota dei record, un certo Sir Lewis Hamilton, tra qualche giorno potrà ufficialmente sfoggiare la casacca rossa e iniziare il proprio lavoro con la scuderia italiana. L’incontro tra il mito e la leggenda diviene realtà. Un connubio che, sulla carta potrebbe essere in grado “di sbancare”. Il potenziale jackpot, insomma. Sì perché con Charles Leclerc, uno dei piloti più talentuosi e rapidi della griglia, il Re Nero andrà a comporre una coppia iperuranica che qualsiasi altra scuderia di F1 non può far altro che invidiare. A questo punto, diversi quesiti si palesano.
Il più gettonato riguarda lo stato psicofisico del britannico. “Bollito”: sostantivo maschile spesso appioppato a chi, un po’ avanti con l’età, non riesce più a raggiungere i risultati attesi. Ed è giusto quello che in parte è successo a Lewis, nel 2024, se mettiamo a paragone le sue performance con quelle del suo ex compagno di squadra George Russell. Le maggiori differenze riguardano il sabato. Parliamo delle fasi classificatorie, dove Hamilton ha patito la velocità del connazionale. Le precisazioni in merito sono due. La prima: il sette volte campione del mondo, con la W15 sotto il sedere, ha sempre scelto un set-up che potesse favorire il passo con alto quantitativo di carburante e, contestualmente, che fosse capace di fornire una certa facilità gestionale degli pneumatici.
La seconda riguarda l’utilizzo peculiare del sistema frenante che, a quanto suggerito dallo stesso Andrew Shovlin, direttore tecnico di pista della Mercedes, non ha di certo aiutato il britannico nel suo stile di guida. Una preoccupazione che i tifosi della Rossa non devono nutrire però, in quanto sappiamo che la Ferrari targata 2025 manterrà un atteggiamento sovrasterzante gradito al britannico. Idem per quanto concerne il fondo citato in precedenza che, come primo target, mira ad allargare la finestra di funzionamento della vettura. Un tratto distintivo che non limiterà Hamilton nel doversi assoggettare con lo stile di guida, come successo quest’anno, perdendo rendimento.
Fonte: ANSALewis Hamilton manda un emozionante messaggio alla Ferrari
Un’ulteriore faccenda che fa discutere riguarda il rapporto tra i piloti in merito alla condivisione. Insinuandoci tra le pieghe della carriera di Lewis, sappiamo bene quanto l’inglese sia maniacale nella costruzione della messa a punto. All’interno di una scuderia di F1 sono diverse le informazioni inerenti alla pista che, ovviamente, vengono messe in piazza. Parliamo, nello specifico, dei feedback che i piloti forniscono durante le prove libere. Informazioni che indirizzano la strada sul set-up da percorrere per avvicinarsi quanto più possibile al corretto punto di lavoro della monoposto. Hamilton non vanta una predisposizione naturale sotto questo aspetto, poco incline a condividere alcuni punti del suo bagaglio tecnico.
D’altra parte, farlo può significare favorire il compagno di squadra. Colui che resta sempre e comunque il primo “avversario”. Vasseur ha già lavorato su questo punto. Il francese crede in maniere decisa sull’unione di intenti e, come fatto per i “due Carlo”, pure tra Hamilton e Leclerc vuole quella che possiamo definire una sana rivalità. Un concetto che amministrato al meglio può sollecitare parecchio a livello emotivo e, di riflesso, spingere verso l’alto intera squadra. L’ultimo ragionamento interessante riguarda le nozioni apprese dal britannico nel corso della sua militanza in Mercedes. Un “bagaglio cognitivo” cruciale per la Scuderia Ferrari, che potrà ampliare le sue conoscenze grazie agli spunti del fenomeno di Stevenage acquisiti nel tempo.
Gli elementi per far sì che tutto funzioni esistono, basterà saperli amalgamare con cura. Hamilton utilizzerà un nuovo approccio mentale sul quale si prepara da tempo. La pressione a Maranello si alzerà notevolmente e, per Lewis, il fattore più importante che non deve assolutamente mancare è la sua perfetta collocazione nello scacchiere rosso. Un punto di riferimento per trascinare tutto il team verso le bramosie. Un modello di leadership esplicito e manifesto, per migliorare il clima lavorativo, conoscere e sfruttare appieno le potenzialità e non prescindere mai da un atteggiamento positivo e mirato verso lo scopo finale: vincere, in questo caso con la Ferrari.