• 27 Novembre 2024 23:38

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Ferrari dice basta e blocca ogni rapporto con la Russia

Mar 10, 2022

La Guerra tra Russia e Ucraina continua e, come già avevamo anticipato, purtroppo oltre alle palesi conseguenze drammatiche del conflitto, anche il settore automotive è colpito da quello che sta accadendo dallo scorso 24 febbraio, giorno dell’invasione russa in territorio ucraino. Il comparto non ha fatto in tempo a riprendersi dalla crisi dovuta al Covid, e ora arriva un ulteriore grave problema.

Dopo due anni di incessanti difficoltà causate dal Coronavirus, la ripresa non è per niente semplice, lo sappiamo. La guerra è l’ennesimo colpo basso, che arriva dopo mesi di carenza di microchip e materie prime che, inevitabilmente, hanno rallentato la produzione di auto e altri veicoli. A questo scenario, ne abbiamo parlato anche nelle scorse ore, si aggiunge il caro carburante, che porta agli italiani un salasso senza eguali.

Cosa succede nel settore auto

I produttori automobilistici, che speravano di uscire finalmente dalla crisi iniziata con lo scoppio della pandemia, sono nuovamente in affanno. I costruttori europei che per un certo periodo hanno dovuto bloccare la produzione sono molti, mancavano le componenti fondamentali, le consegne di nuovi veicoli ai clienti subiscono forti ritardi. Il problema oggi si ripropone, a causa della guerra. Molte aziende hanno bisogno del materiale venduto dai fornitori ucraini, dove chiaramente tutto è fermo. Come abbiamo visto, Volvo e Porsche, e non solo, hanno già chiuso ogni rapporto con la Russia.

La decisione di Ferrari

Una situazione decisamente complessa, che purtroppo potrebbe anche peggiorare. Tutto dipende dall’evoluzione dei fatti, da quello che succederà tra Russia e Ucraina. Oggi anche Ferrari prende la sua posizione, decidendo di donare una somma ingente all’Ucraina in difficoltà e condannando la Russia. E così, ha bloccato le vendite destinate al Paese.

Nessuno può rimanere indifferente di fronte ad un conflitto di questa portata, lo fa anche chi avrebbe interesse a non esporsi, per motivazioni economiche. Ma Ferrari non ci sta, e si schiera apertamente contro la Russia. La Casa di Maranello ha infatti annunciato apertamente la sospensione della produzione di veicoli destinati al mercato russo, e la donazione fatta a favore del popolo ucraino, distrutto dalla guerra: un milione di euro per il Paese in difficoltà.

Grazie a questa somma, saranno finanziati diversi progetti umanitari internazionali e iniziative locali che mirano ad accogliere i rifugiati nella regione italiana. Anche l’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano, Formigine – ONLUS riceverà parte dei fondi. La Casa del Cavallino condanna la Russia e le sue decisioni, prendendo le distanze da Putin.

La Russia di fatto non rappresenta un mercato molto grande e produttivo per Ferrari, questo è vero, ma c’è da dire che la decisione presa dalla Casa di Maranello ha senza dubbio un valore simbolico non indifferente. La condanna verso l’avanzata russa e il sostegno dato al popolo ucraino mostrano come i più grandi brand del Made in Italy nel mondo (di cui Ferrari fa appunto parte) abbiano pensato prima di tutto al lato umano della questione, lasciando in secondo piano gli interessi economici.

L’amministratore delegato di Ferrari, Benedetto Vigna, non si è di certo nascosto nella decisione presa, dichiarando: “Ferrari è al fianco di tutti coloro che in Ucraina sono stati colpiti da questa crisi umanitaria in corso. Anche se auspichiamo un rapido ritorno al dialogo e una soluzione pacifica, non possiamo rimanere indifferenti alla sofferenza di tutte le persone colpite. I nostri pensieri e il nostro sostegno vanno a loro. Stiamo facendo la nostra piccola parte al fianco delle istituzioni che stanno apportando un sollievo immediato a questa situazione”.

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