• 28 Settembre 2024 0:42

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Ferrari, addio ai sistemi di navigazione integrati

Giu 18, 2024

Inutile negarlo, la tecnologia ha ormai invaso il settore automobilistico e tutte le moderne vetture presentano non solo sistemi di ausilio alla guida sempre più sofisticati – e utili per aumentare il livello di sicurezza sia degli occupanti che dei pedoni – ma anche dispositivi in grado di rendere meno stressante il compito di chi fisicamente si mette al volante. C’è però una Casa che ha deciso di andare controcorrente, prendendo una decisione che ha lasciato tutti spiazzati: la Ferrari.

L’addio al navigatore sulle auto del Cavallino

Se c’è un costruttore che ha osato molto negli ultimi anni per rivoluzionare gli interni delle proprie auto, questo è sicuramente la Ferrari. La Casa di Maranello, infatti, già nel lontano 1994 ha introdotto il cambio sequenziale al volante sulla F355 berlinetta, la prima GT che ha offerto una valida alternativa al classico cambio manuale, per poi dieci anni dopo, nel 2004, introdurre sulla F430 la novità assoluta del manettino sul volante.

Anche questo dispositivo, così come il cambio al volante, è stato direttamente traslato dall’esperienza maturata in Formula 1. Ruotando il manettino, infatti, il guidatore aveva la possibilità di modificare numerosi parametri della supercar andando ad agire sulla risposta delle sospensioni, disinserendo il controllo della stabilità o il controllo della trazione, o ancora adattando la vettura alle condizioni di bagnato o all’impiego in pista.

Anche in questo caso la Ferrari ha tracciato la strada ed è stata successivamente seguita da tutti i costruttori. Oggi la Casa di Maranello ha preso una decisione che, all’apparenza, può sembrare controcorrente ma che in realtà è fondata su validi motivi. Sulle future supercar emiliane non sarà più presente il navigatore satellitare integrato. Un dispositivo, questo, ormai familiare e presente da decenni ma divenuto secondo la Casa praticamente obsoleto.

La superiorità degli smartphone

Il perché di questa scelta è stato svelato da Emanuele Carando, responsabile marketing prodotto della Ferrari, a Drive: “Lo facciamo perché pensiamo che gli smartphone, e il fantastico sistema di mirroring, sia la possibilità più user-friendly e più aggiornata. Le nostre auto non vengono utilizzate quotidianamente e non vogliamo che i nostri clienti imparino ogni volta che tipo di sistema devono utilizzare”. Una spiegazione logica pensandoci bene.

Ognuno di noi, ormai, possiede uno smartphone che utilizza quotidianamente non solo per telefonare o per inviare messaggi, ma anche come navigatore. Gli aggiornamenti che le app ricevono con cadenze regolari sono certamente più frequenti e meno complessi di quelli riservati ai navigatori satellitari integrati nelle vetture. Anche gli aggiornamenti over-the-air disponibili da remoto spesso sono decisamente più lenti rispetto a quelli dedicati alle app.

C’è da dire, poi, che molti automobilisti apprezzano le funzioni di navigazione garantite da sistemi quali Apple CarPlay (che a breve sarà disponibile in una versione ancora più integrata con la vettura) o Android Auto. La possibilità di utilizzare sistemi di navigazione costantemente aggiornati come Google Maps o Waze rende certamente meno appetibile per i clienti del Cavallino utilizzare sistemi integrati che spesso non reggono il confronto.

La scelta della Ferrari di rinunciare in un futuro non molto lontano ai sistemi di navigazione integrati non è isolata. Oltre alla Casa di Maranello anche la Ford ha deciso di non proseguire nella guerra contro gli smartphone. Jim Farley, CEO di Ford, ha affermato: “Abbiamo lasciato che gli smartphone vincessero questa battaglia tecnologica”, confermando così come anche i prossimi veicoli prodotti dall’Ovale blu non avranno più un navigatore integrato.

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