La “Alonso-mania”, come l’aveva definita il circuito di Indianapolis pur dopo un’unica sfortunata partecipazione, è arrivata a Daytona, dove Fernando Alonso correrà la 24h il prossimo 27 gennaio con sulla Ligier JS P217 LMP2 del team United Autosports.
L’asturiano ha posato per i media, sfoggiando la tuta ed il casco che impiegherà nella classica dell’endurance a stelle e strisce, dove non potrà che provare a vincere insieme a due compagni dalle credenziali niente male sulla vettura numero 23.
Si tratta del Campione Europeo di Formula 3 Lando Norris, britannico di 18 anni, che nel 2016 aveva fatto incetta di successi nella Formula Renault 2.0 vincendo le serie Eurocup e NEC del monomarca della Losanga, e del coetaneo e connazionale di Norris Phil Hanson, più acerbo ma detentore dei titoli Asian Le Mans Series 2017 in LMP3 e Britcar Endurance Championship nel 2016.
Intanto per l’asturiano c’è da prendere parte ai tre giorni di test collettivi sulla pista della Florida che precedono tradizionalmente l’evento. Alonso ha già provato il prototipo della United in novembre ad Aragon, ma nel weekend si dovrà calare nel ruolo di “chioccia” degli altri due giovani coequipier, nonostante la sua esperienza sulle LMP sia praticamente nulla.
«E’ un vero piacere tornare negli USA davanti ai supporter americani – ha detto Alonso -. In meno di un anno avrò disputato due corse leggendarie, cosa che mi rende molto orgoglioso. Hoo sempre voluto misurarmi in altre categorie del motorsport, perché è quello che ci vuole per diventare un pilota migliore».
Alonso non nasconde che punta al tris che sognano tutti i piloti: il trofeo del GP di Montecarlo ce l’ha già in bacheca, anzi ne ha due. Gli mancano Indianapolis, che l’anno scorso rischiò di vincere alla prima apparizione se la sua monoposto non si fosse guastata, e la 24 Ore di Le Mans, alla quale potrebbe approdare con Toyota, che gli ha già fatto provare in novembre la TS 050 Hybrid.
In quest’ottica la maratona di Daytona sarà un banco di prova importante per l’asturiano, che però sembra abbastanza tranquillo: «E’ la prima volta che corro a Daytona e per una 24 ore, con il traffico e le difficoltà della notte. Non c’è una sola sfida, ci sono tante piccole sfide che cercherò di affrontare in modo calmo e professionale. Del circuito mi hanno impressionato le dimensioni delle strutture, così come il banking delle paraboliche. Non vedo l’ora di provarle in macchina. Quando provi una vettura da endurance sembra che tutto vada un po’ al rallentatore. Sono comunque macchine molto divertenti da guidare», ha anticipato il pilota della McLaren.