FCA nell’esercizio 2017 ha fatto registrare una crescita del 93% dell’utile netto, che ha raggiunto quota 3,5 miliardi di euro, comprensivi di oneri netti pari a 0,1 miliardi di euro legati alla riforma fiscale negli USA. Aumento del 50% dell’utile netto adjusted, che ammonta a 3,8 miliardi di euro. L’ebit adjusted, invece, sale a 7,1 miliardi di euro (+16%, ma +19% a parità di cambi di conversione).

L’indebitamento netto industriale del gruppo è praticamente dimezzato: da 4,5 miliardi di euro del 2016 è sceso a 2,4 miliardi di euro. La liquidità disponibile complessiva ammonta invece a 20,4 miliardi di euro. Nel 2017 sono state consegnate 4.740.000 vetture; un dato, questo, in linea con l’esercizio precedente, così come i ricavi netti, a quota 111 miliardi di euro (+ 1% a parità di cambi di conversione).

A livello di aree geografiche, è stato registrato un calo delle vendite nell’area Nafta (Canada, Stati Uniti e Messico): dai 69,094 miliardi di euro del 2016 sono scese a quota 66,094 miliardi. L’Ebit adjusted, invece, è cresciuto dai 5,133 miliardi dell’esercizio precedente a 5,227 miliardi.

Ricavi in aumento, invece, nell’area Emea: dai 21,860 miliardi di euro del 2016 si è passati a 22,7 miliardi. La quota di mercato per le autovetture è cresciuta al 6,6%; in flessione, invece, quella dei veicoli commerciali leggeri (11,4%). Sale a 735 milioni di euro, invece, l’ebit adjusted. Crescono i ricavi nella zona Latam (8 miliardi di euro contro i 6,197 del 2016); flessione, infine, nell’area Apac (dai 3,66 miliardi del 2016 a 3,25 miliardi).

Confermati i target per il 2018: ricavi netti pari a 125 miliardi di euro, ebit adjusted superiore o uguale a 8,7 miliardi di euro, utile netto adjusted di 5 miliardi di euro e liquidità netta industriale di 4 miliardi di euro. Da segnalare le buone prestazioni di Maserati, trainata dall’incremento del 131% delle vendite globali di Levante, pur compensate dalla flessione delle vendite della Ghibli e della Quattroporte.