• 5 Maggio 2024 14:45

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Fatture false, chiesto il processo per Tiziano Renzi. I pm: «Illeciti per 160mila euro»

Mag 11, 2018

False fatture per complessivi 160mila euro. La Procura della Repubblica di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i genitori dell’ex presidente del Consiglio Matteo. L’accusa dei magistrati fa riferimento a un presunto giro di acquisti ritenuti fasulli attraverso le societ “Eventi6” e “Party”, riconducibili alla famiglia Renzi, e Luigi Dagostino – ex amministratore della societ Tramor – che puntava a evadere il fisco. L’inchiesta stata condotta dalla Guardia di finanza, coordinata dai sostituti procuratori fiorentini Luca Turco e Christine Von Borries.

Le due fatture false sotto inchiesta

Stando alle indagini del procuratore aggiunto Luca Turco e del sostituto Christine Von Borries, i Renzi avrebbero emesso due fatture false attraverso le societ “Party” ed “Eventi 6”, entrambe riconducibili ai genitori dell’ex premier. La prima fattura falsa risale al 16 giugno 2015: viene emessa dalla Party srl in Rignano sull’Arno, di cui era legale rappresentate Laura Bovoli e amministratore di fatto Tiziano Renzi. Ammonta a euro 20mila pi Iva per euro 4mila 400 ed ha a oggetto “studio di fattibilit commerciale per collocazione area destinata al food nel vostro insediamento nei pressi di The Mall a Reggello”. Lo studio di fattibilit che, in realt, non sarebbe mai stato effettuato. La seconda fattura, invece, del 30 giugno 2015. Viene emessa attraverso la “Eventi6” e ha un valore di 140mila euro pi 30mila 800 di Iva. Anche in questo caso l’oggetto un presunto studio di fattibilit che, secondo i pm, non sarebbe mai stato effettuato.

Le email con l’imprenditore Dagostino

Stando ai documenti investigativi, Dagostino e Bovoli avrebbero studiato a tavolino il giro di fatture false. Negli atti si legge che Dagostino si accordava con Laura Bovoli e Tiziano Renzi affinch emettessero la falsa fattura. Il particolare non di poco conto, perch in due successive email, del 29 giugno e del 30 giugno, giunge la stessa identica fattura ma con l’oggetto parzialmente diverso. Per i pm sarebbe una delle prove per dimostrare che le fatture erano false e che a monte c’era stato un accordo illecito con Luigi Dagostino. A ci si aggiunga il reato di truffa compiuto dallo stesso imprenditore. Il 6 luglio 2015 invia una email a Carmine Rotondaro, procuratore speciale del Gruppo Kering del quale la Tramor faceva parte, al quale scrive: Buongiorno caro, ti pregherei di mettere in pagamento urgentemente per motivi che ti ho spiegato. Un abbraccio. Cos il denaro delle fatture false viene liquidato, procurando cos a Laura Bovoli amministratore di diritto e Tiziano Renzi amministratore di fatto (…) un ingiusto profitto pari all’importo della fattura.

© Riproduzione riservata

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close