Alla fine l’emendamento che obbligherà gli operatori TLC e TV a tornare alla fatturazione mensile è stato approvato dalla Commissione Bilancio. E vanta anche una sorpresa legata alle comunicazioni pubblicitarie inerenti i servizi fibra.
Adesso bisognerà attendere il voto del Senato, scontato negli esiti, e quello della Camera, fermo restando il fatto che il termine ultimo per ogni passaggio è fissato per metà dicembre.
Il relatore Silvio Lai (PD) di fatto ha sintetizzato le proposte precedenti in un testo che risponde alle richieste dei consumatori ma chiude un occhio rispetto alle dinamiche passate.
Prima di tutto la fatturazione dovrà essere mensile o di multipli del mese, ma riguarderà esclusivamente i fornitori di servizi di telefonia, Internet e TV. Esclusi quindi gli operatori di gas ed energia, poiché basano la fatturazione sui consumi e non su un arco temporale. Senza contare che rispondono a una delibera dell’Authority per l’energia del 2016.
L’adeguamento degli operatori – quindi l’abbandono dei 28 giorni – dovrà avvenire entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto. Insomma avranno tempo fino alla primavera 2018 per procedere con la transizione. Nel caso in cui qualcuno dovesse proseguire con questa prassi è previsto un indennizzo forfait in favore di ciascun utente di 50 euro, maggiorato di 1 euro per ogni giorno successivo alla notifica di infrazione che invierà l’AGCOM.
Per quanto riguarda le sanzioni per chi viola le norme le pene sono state raddoppiate rispetto al passato: si andrà da un minimo di 240mila euro a un massimo di 5 milioni di euro.
Una importante e inaspettata novità riguarda l’obbligo per gli operatori TLC di fornire informazioni “chiare e trasparenti” sul tipo di infrastruttura fibra impiegata. Insomma, non si potrà più genericamente parlare di “fibra” ma in base a un regolamento stabilito dall’AGCOM bisognerà comunicare con i termini più adeguati e corretti. Ogni violazione di queste indicazioni verrà considerata “pratica commerciale scorretta”.