• 27 Dicembre 2025 17:47

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Fatturazione elettronica, primo bilancio “positivo”: 854 milioni di documenti in cinque mesi

Giu 28, 2019

MILANO – Un primo bilancio “positivo” e numeri che indicano quanto sia ampia la mole di documenti che circola. A sei mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica fra imprese e a pochi giorni dall’1 luglio 2019 – quando scadrà la moratoria e cambieranno i termini di emissione e le sanzioni in caso di invio tardivo al Sistema di Interscambio (SdI) – l’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b della School of Management del Politecnico di Milano ha definito “positivo” il bilancio della normativa.

Secondo i ricercatori, sono 854 milioni le fatture elettroniche rivolte a imprese (il 54%), PA (2%) e privati (44%) inviate fra l’1 gennaio e i primi di giugno1 da 3,2 milioni di partite Iva (il 64% delle imprese italiane, più dei 2,8 milioni di imprese soggette all’obbligo). Soltanto il 3% (25 milioni) delle fatture è stato scartato dal cervellone informatico centrale. Quasi due terzi delle fatture inviate provengono dai settori del commercio all’ingrosso e al dettaglio (28%), utility (19%) e servizi (17%). Più della metà delle fatture è stato inviato da aziende con sede in Lombardia (34%) e nel Lazio (22%), solo il 12% viene dall’area Sud e Isole.

Per Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, la fatturazione elettronica non è semplicemente “la trasposizione digitale di un documento o di una attività ma un nuovo modello organizzativo che può costituire un fattore di innesco nella digitalizzazione dei principali processi tra aziende, tra aziende e Pubblica Amministrazione e nel dialogo con i cittadini”.

Nell’indagine dell’Osservatorio, proprio alle imprese è stato chiesto di benefici ed effetti negativi di questa transizione epocale. I maggiori benefici “hanno riguardato il processo di ricezione delle fatture, indicati da oltre metà delle imprese, come la maggiore velocità della registrazione delle fatture (indicato dal 33% delle grandi imprese e dal 31% delle PMI), la semplificazione della fase di verifica della fattura (21% del campione) e del processo di approvazione del pagamento (20% e 14%). Sul ciclo attivo i benefici riguardano la riduzione dei tempi di pagamento (19% e 14%) e la più rapida riconciliazione dei pagamenti (25% e 19%). Maggiori i benefici di coloro che hanno una dotazione tecnologica adeguata (ad esempio ERP, software di Supply Chain Management o di amministrazione, finanza e controllo), percepiti da 56% delle aziende digitali contro il 51% di quelle non digitali”.

Ma non tutti hanno avvertito benefici sui propri processi aziendali. A livello di ciclo passivo, ovvero quella serie di passaggi documentali che presiedono i rapporti con i fornitori e quindi le spese che dovranno esser sostenute, poco più di un quarto delle imprese dichiara di non avere tratto alcun beneficio (21% delle grandi imprese e 32% delle Pmi). Sul ciclo attivo, invece sono state soprattutto le Pmi a non percepire alcun beneficio dalla fatturazione elettronica (43% contro il 27% delle grandi imprese). Purtroppo, c’è anche una quota di imprese che ha dichiarato un impatto negativo dalla fatturazione elettronica: appesantimento delle attività gestionali sul ciclo passivo (20% delle grandi aziende e 18% delle PMI), aumento dei tempi di pagamento (15% e 12%) e maggiore lentezza nella riconciliazione dei pagamenti (12% e 9%).

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close