Martedì a San Jose in California è iniziato F8, l’annuale serie di conferenze e incontri organizzati da Facebook per mostrare le ultime novità e confrontarsi con gli sviluppatori, che producono app e servizi da usare attraverso il social network. Come da tradizione, F8 è iniziato con un evento speciale condotto da Mark Zuckerberg, il CEO di Facebook, che ha illustrato le principali innovazioni che saranno introdotte nei prossimi mesi, compresa una sorta di alternativa a Tinder direttamente all’interno del suo social network. La presentazione è arrivata a poche settimane di distanza dalle audizioni davanti al Congresso di Zuckerberg per il caso Cambridge Analytica: il tema non è stato direttamente affrontato sul palco da Zuckerberg, che ha preferito dedicarsi alla spiegazione delle novità cui Facebook ha lavorato negli ultimi mesi.
Incontrarsi su Facebook
Facebook sta lavorando a un sistema di “dating” per conoscersi online e, se le cose funzionano, facilitare l’inizio di una relazione sentimentale. Durante la presentazione della nuova funzione, Zuckerberg ha scherzato sulle applicazioni per il dating già esistenti come Tinder, dicendo che la sua idea è di: “Creare relazioni reali e per il lungo periodo, non per incontri occasionali”. Per usare il nuovo sistema non sarà necessario scaricare un’applicazione a parte: sarà integrato direttamente all’interno della classica app di Facebook.
Un’app per incontrare sconosciuti online potrebbe sembrare un’idea azzardata in un periodo come questo, considerate le numerose critiche che Facebook si è attirato su come gestisce e garantisce la privacy dei suoi iscritti, ma Zuckerberg ha provato a usare toni rassicuranti, dicendo che il sistema per gli incontri sarà opzionale e dovrà essere espressamente attivato da ogni utente, se desidera usarlo. Inoltre, i propri amici non potranno vedere se l’opzione sia stata attivata o meno, e il profilo per il dating sarà a parte, visibile solo dagli iscritti a Facebook che non sono i propri amici. In questo il sistema sembra essere tale e quale a Tinder, che dà la possibilità di escludere i propri amici su Facebook dalle persone proposte per organizzare gli incontri.
Anche nella grafica la nuova opzione ricorda quella di Tinder con le sue grandi foto profilo. Facebook metterà comunque in evidenza interessi e gruppi di cui si fa parte, in modo da incentivare l’avvio di conversazioni tra persone che almeno teoricamente hanno più cose in comune. I proprietari dei profili potranno inoltre decidere di rendersi visibili nei gruppi cui partecipano, con un sistema che indica di essere interessati a incontrare nuove persone. Nel caso di una corrispondenza, le due persone potranno inviarsi messaggi in un sistema separato dal classico Messenger di Facebook.
La nuova opzione per gli incontri è ancora in fase di perfezionamento e sarà illustrata più estesamente nei prossimi mesi, quando sarà messa a disposizione di tutti. La notizia ha preoccupato non poco gli investitori di Match Group, una delle più grandi aziende al mondo attive nel settore del dating e con la proprietà di alcune app in tema molto conosciute come Tinder e OkCupid. Le azioni della società hanno perso più del 17 per cento del loro valore in borsa dopo le notizie da San Jose. Secondo molti analisti, una funzione per il dating dentro Facebook potrebbe avere importanti conseguenze per le app che offrono già servizi di questo tipo, e che inoltre si basano proprio sulle informazioni caricate dai loro utenti su Facebook. Tinder finora ha consentito un maggior grado di anonimato rispetto a Facebook, dove i propri profili sono visibili con nome e cognome. Dalla presentazione di martedì, sembra che il nuovo sistema dia la possibilità di mostrare nei profili il proprio nome e non il cognome, rendendo più complicato risalire al profilo Facebook completo di ognuno.
Clear History
Zuckerberg ha annunciato che Facebook è al lavoro per realizzare un nuovo strumento che si chiamerà “Clear History”, pensato per offrire più controllo sui propri dati. Il sistema servirà per vedere quali informazioni sono condivise e conservate dai siti che usano gli strumenti di Facebook, con la possibilità di disattivare la condivisione delle proprie informazioni. Una funzione di questo tipo era chiesta da tempo dalle organizzazioni e attivisti per la tutela della privacy. Il tema era anche emerso durante le audizioni al Congresso di Zuckerberg, durante le quali il CEO aveva dimostrato di non avere lui stesso le idee molto chiare su come funzionasse la condivisione di informazioni tra siti, app e Facebook.
Nuovo Messenger
Facebook ha annunciato una nuova versione di Messenger, più ordinata e con una grafica meno caotica, che presto prenderà il posto dell’attuale. Negli ultimi anni, infatti, l’app per comunicare con i propri amici su Facebook si è via via arricchita di funzioni che si sono ammassate rendendo difficile da usare Messenger per lo scopo con cui era stato creato: chattare. Il recente successo di Messenger Lite, una versione alleggerita del classico Messenger pensata in origine per gli smartphone meno potenti e le connessioni meno veloci, deve avere fatto realizzare a quelli di Facebook che l’app principale si meritava di essere riprogettata e semplificata.
Le novità principali riguardano la schermata di inizio di Messenger, dalla quale sono state rimosse e spostate alcune icone. Nella parte inferiore dello schermo sono rimaste le icone per avviare e gestire le conversazioni, mentre quelle per accedere alla fotocamera sono state spostate in alto a destra. Anche all’interno delle singole chat è stato fatto un po’ di ordine ed è stata aggiunta una funzione per usare Messenger in modalità notturna, quindi con lo sfondo nero e il tasto in bianco.
WhatsApp
Durante la presentazione a San Jose è stato mostrato qualche cambiamento anche per WhatsApp, altra importante app di Facebook per scambiarsi i messaggi. Le novità in questo caso non sono molte: gli utenti si potranno scambiare adesivi virtuali, come avviene già su molte app simili, e avranno la possibilità di effettuare videochiamate di gruppo, coinvolgendo più persone. WhatsApp viene usata ogni giorno da circa 450 milioni di persone, che nel complesso effettuano oltre 2 miliardi di minuti di chiamate audio e video ogni giorno.
Instagram
Facebook continua a investire molto su Instagram e sulla sua trasformazione da semplice app per condividere le foto a social network, dove si possono pubblicare e vedere le Storie con i loro contenuti effimeri, che spariscono da soli a qualche ora dalla pubblicazione. L’app dà ora la possibilità di condividere contenuti da altre applicazioni direttamente all’interno della propria Storia: se per esempio si sta ascoltando una canzone su Spotify, si può condividere il contenuto su Instagram aggiungendo testi e altre personalizzazioni. GoPro ha inserito una funzione analoga all’interno della sua applicazione, per pubblicare immagini e video direttamente in una Storia. Altre app si aggiungeranno con funzionalità simili nei prossimi mesi.
Quelli di Instagram hanno anche lavorato al miglioramento del loro sistema per la realtà aumentata, la funzione per aggiungere effetti virtuali alla ripresa di un oggetto reale. I nuovi effetti sono realizzati da partner dell’applicazione, compresi editori e influencer, e dovrebbero essere diffusi più rapidamente e di frequente rispetto a quanto avvenuto finora.
Oculus Go
Nonostante non abbia ancora ottenuto grandi successi, Facebook continua a investire molto nella realtà virtuale attraverso la sua società controllata Oculus, acquisita nel 2014 per 2,3 miliardi di dollari. Martedì è stato presentato Oculus Go, il primo visore per la realtà virtuale di Oculus che funziona da solo, senza la necessità di essere collegato a un computer o di dovere inserire al suo interno il proprio smartphone per sfruttarne lo schermo, come avviene per esempio con il Gear VR di Samsung. Il nuovo Oculus Go è un compromesso tra la necessità di rendere portatile il visore e al tempo stesso abbassarne il prezzo, rispetto agli altri costosi visori di Oculus. La qualità dell’immagine e la resa virtuale sono quindi buone, ma distanti da ciò che si ottiene con visori più elaborati.
Hugo Barra, responsabile della divisione per la realtà virtuale, dimostra le funzionalità del nuovo Oculus Go durante l’evento di apertura dell’F8 di San Jose, California (Justin Sullivan/Getty Images)
Oculus Go può essere utilizzato per vedere video con riprese a 360 gradi, per interagire in una versione virtuale di Facebook, oppure per passare un po’ di tempo con i videogiochi. La messa a fuoco non può essere regolata, ma viene fornito un accessorio per chi indossa occhiali da vista (si possono inoltre ordinare lenti con una correzione ottica per usare il visore senza gli occhiali). Il modello base di Oculus Go costa 219 euro e ha 32 GB di memoria interna, mentre quello da 64 GB costa 269 euro. Il visore può essere già ordinato dal sito ufficiale di Oculus, con consegna in Italia.