In giugno l’ufficio di Caspar ha gi provato, senza successo, a portare avanti una battaglia sull’uso degli pseudonimi su Facebook. In quel caso la corte tedesca aveva espresso il dubbio sulle reali possibilit di intervento del regolatore. Risale allo scorso aprile la prima pronuncia del Garante nostrano, che ha imposto la comunicazione a un proprio utente tutti i dati che lo riguardano – informazioni personali, fotografie, post – anche quelli inseriti e condivisi da un falso account, il cosiddetto “fake” .