Oltre alla capacità di fornire risultati di ricerca decisamente in linea con le aspettative, la fortuna di Google è legata anche alla genesi di servizi in grado di ricondurre gli oggetti ricercati nel novero delle immagini e di portare gli utenti ad avere delucidazioni squisitamente visive riguardo alle loro perplessità, di modo che se, ad esempio, si desidera sapere quali siano le esatte fattezze di un determinato attore o cantante, è sufficiente affidarsi a Google Immagini per avere una galleria fotografica esaustiva, senza il bisogno di spulciare i vari siti che contengono al suddetta informazione alla ricerca dello scatto perfetto.

In attesa che la ricerca di settore riesca a dare vita anche la processo inverso, denotando con termini ben precisi le immagini, l’artificio prodotto da Google è reso possibile dalla presenza di elaborati sistemi algoritmici che sfruttano programmi di intelligenza artificiale per catalogare ed ordinare la miriade di immagini che quotidianamente vengono immesse su internet, riconducendole ad una fonte univoca, basata sula presenza di tag inseriti all’interno della stessa fotografia o sulla pertinenza con il contenuto linguistico inserito ai margini dell’immagine.

Nell tentativo di migliorare un po’ quel motore di ricerca al sito che attualmente rappresenta la più grande lacuna di Facebook (provate a condurre una ricerca sbagliando a digitare una sola lettera e comprenderete quanto sia rudimentale la tecnologia impiegata), Zuckerberg ha avviato un progetto finalizzato all’adozione delle medesime funzionalità sul suo social network e alla sdoganamento di quella ricerca per immagini che attualmente pare una chimera.

Stando a quanto riferito dal sito The Next Web, Facebook starebbe infatti testando, al momento solo negli Usa, una funzione che permette agli iscritti al sito di condurre ricerche per immagini relative ad un determinato soggetto o ad una pagina, di modo che digitando la chiave di ricerca “Mario Rossi, il sito consentirà di visualizzare non solo la lista di profili associati al nominativo, ma anche una galleria fotografica (nei limiti della privacy) comprensiva degli scatti che ritraggono il suddetto Mario Rossi, favorendone l’identificazione e smorzando sul nascere parte di quella curiosità che si trovava alla base della ricerca stessa.

Adottando un software basato sull’intelligenza artificiale, che permette di “leggere” la descrizione delle immagini inserite sul sito, Facebook mira dunque a semplificare le ricerche ai suoi iscritte ad emulare quel gigantesco colpo di genio prodotto da Google e fruttato al motore di ricerca la leadership assoluta di settore.