Il Cavallino Rampante arriva dall’Olanda con un chiaro obiettivo: dare il massimo davanti ai propri tifosi. Il weekend a Zandvoort ha sollevato tanti dubbi. Un fine settimana fortemente compromesso dalle avverse condizioni atmosferiche e dai problemi di affidabilità sofferti dal pilota spagnolo. In qualifica tutto è andato storto: Sainz è stato eliminato in Q2senza riuscire ad “accendere” le mescole, mentre Leclerc, nonostante tutto il suo impegno in Q3, ha accusato un distacco superiore ai nove decimi di secondo dal poleman di giornata Lando Norris. Un sabato da dimenticare, insomma, dove nulla si salva o quasi. Poi la domenica, dove come per magia tutto è cambiato in meglio. Anche se i ferraristi non riuscivano a spiegarsi il perché, a caldo.
La prestazione delle SF-24 con i serbatoi pieni sono state davvero ottime e il passo gara è stato molto simile a quello della Red Bull di Max Verstappen. Charles, nonostante avesse alle spalle dieci tornate in più con le gomme Hard, è riuscito a tenere dietro senza difficoltà la super McLaren di Oscar Piastri, senza concedere nemmeno un timido attacco all’australiano. Il monegasco ha così ottenuto un podio dietro al tre volte campione del mondo di F1. Per Carlos è andato in scena un ottimo recupero sino alla 5° posizione. Inoltre, l’iberico, osservando il grafico medio dei tempi di gara, ha sciorinato un ritmo complessivo addirittura superiore a quello del compagno di squadra.
Le ragioni di questi risultati sono note, da mio spiegate in un articolo dedicato. In sostanza, Ferrari ha saputo utilizzare al meglio i compound durante la corsa, al contrario di quanto avvenuto nella “sfortunata” sessione classificatoria. La pista olandese ha favorito Leclerc, poiché la particolare conformazione di Zandvoort rende i sorpassi particolarmente complicati. Bravo anche il muretto, che ha scelto una strategia azzeccata, così come i tecnici e i piloti che hanno saputo far funzionare una messa a punto più scarica per ottimizzare le velocità di punta alla fine dei tratti ad alta velocità di percorrenza. Tutto è andato alla perfezione, insomma, quello che in F1 si chiama “ottimizzare”.
F1, GP Monza: Ferrari cerca il compromesso aero-meccanico ideale
Ferrari ha deciso di rischiare a Monza. Per puntare alla vetta, ha dedicato parecchio tempo alle simulazioni relative al nuovo asfalto. Il team italiano ha lavorato con molta precisione su questo aspetto, poiché la squadra che saprà distinguersi in questo fondamentale arriverà al venerdì con un vantaggio significativo. In passato, abbiamo capito l’importanza di questo fattore su altre piste che hanno subito cambiamenti nel manto stradale, offrendo livelli di aderenza assai differenti. Un elemento che rende essenziale la capacità di adattare la monoposto con la messa a punto ideale. Un altro fattore decisivo e strettamente legato a questo punto riguarda gli pneumatici.
La gestione delle gomme resta una delle incognite principali in questa stagione di F1 2024. I compound della Pirelli versione 2024 sono particolarmente sensibili alla modalità di “accensione”. Basta un piccolo dislivello nelle temperature di esercizio per fare una grande differenza a livello di grip. Ferrari utilizzerà ancora una volta un assetto molto scarico, come impone il layout del Gran Premio d’Italia, d’altra parte. Come anticipato tramite la nostra consueta anteprima tecnica, Ferrari porta a Monza una versione di ala posteriore decisamente scarica. Il profilo principale presenta una superficie alare molto ridotta e un bordo d’ingresso poco pronunciato.
l’ala posteriore della Ferrari SF-24 di Carlos Sainz – GP Monza 2024
Inoltre, osservando i due estremi della nuova specifica, possiamo notare le piccolissime differenze nella curvatura del suo profilo. Il team di Maranello ha scelto di alleggerire ulteriormente il posteriore per dominare nelle top speed. Anche il secondo “foil” dell’ala mostra un’incidenza ridotta, con una deportanza molto bassa rispetto alle configurazioni ad alto carico. Le estremità della versione scelta per Monza (wing-tips) sono progettate per ridurre i vortici d’estremità e migliorare il coefficiente di penetrazione dell’aria. Ricordiamo che in Olanda, la Ferrari è riuscita a ottenere un buon risultato con una messa a punto al di sotto del livello di downforce ottimale.
Il beneficio si è manifestato in gara, soprattutto sul rendimento in rettilineo. Sebbene la squadra abbia scelto di sacrificare parte del carico prodotto e relativa aderenza in curva, i tempi sul giro hanno dato ragione alla vetture italiane. Per la gara di casa, il lavoro della Ferrari non dovrebbe essere così impegnativo, poiché nei tracciati dove il compromesso aerodinamico è minore, l’adattamento delle SF-24 è sempre stato più semplice. Per quanto riguarda il pacchetto aerodinamico, la storica scuderia modenese ripresenta la versione di ala anteriore testata nelle prove libere del Belgio, poi scartata a favore di una componente più carica e adatta al tracciato che si srotola tra i boschi delle Ardenne.
F1, Gp Monza: Ferrari anticipa gli aggiornamenti e punta in alto
La Scuderia Ferrari sa ciò che vuole. Nelle ultime due edizioni del Gran Premio d’Italia ha ottenuto due pole position, ma la domenica il passo non è stato mai all’altezza della vittoria. Quest’anno, però, l’approccio al fine settimana di gara sarà decisamente diverso. La qualifica resta sempre molto importante, ma il team è fortemente determinato a trovare la messa a punto corretta per ottimizzare il rendimento della SF-24 e di riflesso lottare sino alla fine anche in gara. Si respira molto ottimismo nella pit lane lombarda, come confermato dallo stesso Frederic Vasseur. A dimostrarlo è l’aggiornamento inatteso: la modifica al fondo era programmata per Baku, ma il lavoro incessante del reparto tecnico ha accelerato il processo.
Ferrari si è superata. La macro componente che doveva debuttare in Azerbaijan ( già anticipata nei piani in quanto inizialmente doveva debuttare a Singapore) è già presente nei garage della rossa. È stato un sforzo profuso sotto traccia perché il team voleva a tutti i costi ben figurare nel Gran Premio di casa. Osservare la zona sottostante del fondo è sempre un’impresa in F1, possibile solo dopo un incidente, quando le gru alzano in aria una vettura e i fotografi scattano a raffica. Sebbene non ci siano ancora immagini di questa zona dell’auto, le informazioni raccolte dalla nostra redazione confermano che oltre alle modifiche visibili, sono presenti diversi cambiamenti anche sotto la vettura.
Gli aggiornamenti possono essere facilmente intuibili e confermati osservando le novità sul fondo nella zona superiore, davanti alle ruote posteriori e nella zona della “floor edge“. Il lavoro di fino mira ad aumentare il carico totale prodotto dalla macro componente e al tempo stesso stabilizzare la downforce a qualsiasi velocità di marcia. Resta da capire se questa importante correzione renderà “innocuo” il tedioso saltellamento aerodinamico. Anche il diffusore della SF-24 è stato ritoccato. Analizzeremo con attenzione tutte le novità nei prossimi giorni, quando la rossa uscirà dalla sua “tana” e metterà in mostra le sue nuove forme. Una cosa è certa: Ferrari va in all-in a Monza.