Maledetto ibrido

Leclerc doveva vincere, si detto, ma non c’ stato niente da fare: la gara fino all’80% di percorrenza sembrava inequivocabilmente sua, poi quando hanno iniziato ad arrivare gli ultimi dieci giri c’ stato il crollo. C’era dietro Hamilton, alla debita distanza di nove secondi, ma la spinta dell’unita ERS precipitata a zero e i kilowatt in meno si sono subito avvertiti fra una curva e l’altra. Secondi su secondi, praticamente diventata un’auto di serie. Prima lo ha infilato Hamilton e da l restavano ancora 23 secondi di vantaggio su Bottas. Ha finito terzo, dopo una safety car sul finale che ha ulteriormente ingigantito la suspence, entrata per il colpo di scena di un doppio ritiro delle Renault a causa di problemi di affidabilit: prima Hulkemberg per rottura, poi Ricciardo nella stessa curva e pochissimi secondi dopo per “ammutolimento”. Dopo questa serie di tragedie meccaniche, l’unica nota positiva per il giovane francese il fatto di essere stato letteralmente graziato da un certo Verstappen che, subito dietro di lui quando la safety car rientrata e ha fatto sfilare le vetture sotto al traguardo, poteva prendersi comodamente il podio. Ma ha fatto benissimo a non farlo: siccome ovvio che anche l’olandese ambisca a un sedile a Maranello, la memoria del team pi tradizionale e tradizionalista del Circus una variabile con cui dover fare prima o poi i conti. E un “bel gesto” come oggi ripaga qualche “marachella” del passato anzich mettere ancora pi distanza fra i due. Un ulteriore elemento di stress per Vettel, insomma.

Vettel non c’

A dire il vero era partito bene. La rabbia e l’orgoglio si sono fatti sentire. La delusione australiana e lo smacco della pole del compagno di squadra hanno avuto il loro ruolo nello scatto fino alla prima curva, dove il tedesco in effetti ha saputo prendersi la prima posizione e tenere per un po’ il vantaggio su tutti gli avversari. Da l in poi la gara stata piccante e il quattro volte campione del mondo non ha per tenuto il passo degli altri gi molto presto, autoescludendosi definitivamente dalla zona podio nell’arco della met corsa. Si ricorda il momento pi brutto in gara al giro 38, quando andato in testacoda appena dopo il sorpasso patito da Hamilton. E da l a poco il distacco dell’intero profilo basso dell’ala anteriore, spettacolare e pericoloso perch in piena accelerazione in rettilineo.

Cosa rimane di una domenica del genere

Da una gara vista come un’occasione persa non solo per “eguagliare” il grande connazionale francese a due gare dal debutto in Ferrari, ma anche per portare a casa il primo successo in carriera, per Charles Leclerc restano comunque in archivio sia la pole position sia il giro veloce della domenica, che da quest’anno fra l’altro vale un punto nella classifica mondiale. Non male e non certo poco, comunque, arrivare terzo e davanti a Vettel, nonostante il grave problema tecnico, anche se la posizione arretrata del pilota “pi esperto” ovviamente dipesa dalla necessit di rientrare una volta in pi ai box per la sostituzione dell’intero musetto. Piace quindi la ritrovata competitivit in qualifica e velocit delle Ferrari: bisogner subito lavorare di nuovo all’affidabilit. Anche altri hanno avuto prestazioni poco memorabili, ma il momento storico dell’arrivo del GP numero 1000 mette ancora pi tensione sulle prestazioni in particolare del Cavallino. Se da un lato pochi giorni fa la Ferrari uscita sui media di tutto il mondo per il modello one-off pi costoso mai prodotto, il primo fra l’altro esclusivamente “pistaiolo” che, senza i limiti delle omologazioni, ha fatto divertire moltissimo i progettisti nel realizzarlo, dall’altro necessario cercare di fare il meglio possibile la prossima corsa, che non sar “solo” uno dei tanti gran premi, ma anche un’occasione di festa di quelle imperdibili e quindi, tendenzialmente, molto visibili su scala globale.

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