• 15 Gennaio 2025 4:12

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F1, Red Bull 2025: nuova meccanica e impostazioni sugli aggiornamenti

Gen 14, 2025

Red Bull ti mette le aaali“. Un motto che scivola nella mente con la grazia di una promessa dorata. Un claim che cattura l’essenza stessa di ciò che rappresenta: un elisir energizzante capace di sollevarti al di sopra della folla, di darti un paio d’ali per scrutare il mondo con distacco quasi divino. Un potere soprannaturale, o così si vorrebbe credere. Eppure, viene da pensare che nel 2024 gli ingegneri di Milton Keynes ne abbiano sorseggiata poca, di questa bevanda, se si giudica il lavoro svolto. Il progetto RB20, lungi dal brillare, è scivolato inesorabilmente verso il basso. Come un sasso gettato in acque profonde. Alla chiusura dell’ultima campagna agonistica, la squadra austriaca si è ritrovata dietro a McLaren e Ferrari. Un duro colpo che ha rintoccato come una campana stonata.

La sconfitta brucia come il sole di un deserto troppo a lungo ignorato, specie per chi aveva fissato un obiettivo tanto limpido quanto ambizioso: dominare ancora una volta il panorama della F1. Solo Verstappen, il faro in un mare in tempesta, sembra aver trovato conforto nel mitico beveraggio. Lui sì, il prodigio, l’eterno ascendente verso l’iperuranio. Pensando alle sue gesta c’è un aggettivo che si sposa con il suo rendimento: gargantuesco. Un termine che calza perfettamente per descrivere la sua traiettoria. Tuttavia, osservando quello che resta della Red Bull attuale, viene spontaneo immaginarla come una lattina accartocciata. Lasciata in un angolo dimenticato di una strada di periferia, lontana anni luce dal glamour delle vittorie passate.

E così resta Max, il capitano instancabile a mantenere la nave in rotta. A impedire che una stagione altrimenti naufragata si potesse dissolvere nel nulla. Un leader naturale che grazie alla sua forza pare quasi chiedere: “quanto possono ancora sognare le ali spezzate?” C’è di più, dando un furtivo sguardo sul futuro. Parliamo di galleria del vento. Red Bull possiede una struttura post-bellica a Bedford. Una “facility” oramai obsoleta, non ancora aggiornata di recente, nella quale saranno prodotte almeno le prossime due vetture. Di certo non una buona notizia, se consideriamo che i diretti competitor hanno già spinto, e non poco, in questa direzione durante le ultime stagioni.

F1, Red Bull 2025 cambia il braccio di inerzia delle forze sull’avantreno

La negatività serve a poco nella vita. Figuriamoci in F1, dove ogni singolo dettaglio viene spinto al massimo. Red Bull non è per nulla soddisfatta del suo recente operato. Una banalità dalla quale ripartire. Stereotipo osteggiato dal desiderio di rivincita. Pierre Waché è l’erede naturale di Newey. O per lo meno, questo ha pensato il team quando Adrian ha deciso di mollare il colpo. Il francese, ora responsabile tecnico della squadra, ha un valore parecchio alto. Non c’è dubbio. Ciò malgrado nel 2024 non è stato capace di farlo emergere. La scuderia pluri campione si trova al cospetto di un crocevia decisivo. Un bivio importante, dove la direzione tecnica scelta andrà a definire il rendimento futuro.

Verstappen lo sa. Non ne ha fatto mistero nelle ultime dichiarazioni, parecchio dirette, in cui ha cercato di scuotere dal torpore un team “avvitato” su se stesso. Max vuole vincere, e quando tale possibilità non ci sarà più, in Red Bull, emigrare verso lidi più proficui sarà la naturale conseguenza. Sappiamo che la squadra ha investito parecchio sulla vettura 2025. Diversi cambi erano necessari per correggere impostazioni errate e sbloccare parte del rendimento endemico e inespresso. Uno dei temi principali su cui il pool di tecnici ha profuso grandi sforzi riguarda la meccanica della monoposto. La troppa rigidità della RB20 era una caratteristica nociva che ha limitato il livello di aderenza raggiungibile su ambedue gli assi della vettura.

Lo schema sospensivo posteriore ha offerto quasi sempre un’ottima trazione. Impostazione push-rod in grado di fornire competitività nelle fasi di accelerazione, che però non sempre è stato sufficiente a mascherare i vari difetti. I reali problemi andavano ricercati sul front-end, pertanto. Grattacapi che si riuscivano a nascondere alle alte velocità di percorrenza, poiché la piattaforma aerodinamica era meno suscettibile alle variazioni di altezza del fondo. Stiamo parlando di un tratto distintivo che la Red Bull ha cercato di mantenere sulla nuova monoposto. Ottenere questo risultato non è stato affatto semplice, tenendo presente che un grado tale di rigidezza ha generato scarsa aderenza nei tratti guidati delle piste.

Fonte: Getty Imagesil tre volte campione del mondo Max Verstappen (Red Bull) in azione a bordo della RB20 – Gp Singapore 2024

Come risultato, la monoposto ha patito un sottosterzo cronico e importante, sempre criticato dal quattro volte campione del mondo di F1. Max, grazie al suo talento ha saputo adattarsi, sebbene abbia sofferto particolarmente nell’attivazione delle gomme in qualifica. Cambia l’angolo di anti-dive sospensivo: questa la prima notizia interessante per la RB21. Provvedimento utile a modificare il grado di carico sugli elementi elastici della sospensione e poter assorbire meglio le asperità del piano di riferimento (asfalto). Una sensibilità che è stata eliminata secondo le simulazioni del team. I tecnici hanno ridotto la “stiffness” all’avantreno lavorando sulla geometria sospensiva. Modifica inerente i triangoli sovrapposti supportata dal nuovo e quanto mai necessario camberaggio del wishbone.

Questo “mutamento” cambia la percentuale di beccheggio in frenata. Per di più, si incarica di rettificare l’ubicazione del centro di rollio che, come sappiamo, era troppo vicino a quello di massa. Allargare il braccio d’inerzia delle forze era la mossa cruciale per fornire una cinematica efficiente. Idem per compressione e decompressione dei damper. Infine, una nota tecnica relativa al piano di sviluppo. Red Bull cambierà politica sugli aggiornamenti, per avere a disposizione più specifiche di ali posteriore e beam wing. Un provvedimento che mira a ingrandire la finestra di messa a pinto della monoposto, arma vincente per poter esprimersi al meglio su qualsiasi tipologia di tracciato.

Un punto di forza che la squadra austriaca ha perso nel 2024 e vuole assolutamente ritrovare per combattere a armi pari con McLaren e Ferrari. Anche la ripartizione dei pesi è stata fortemente attenzionata, in modo da poter collocare le masse in zone della vettura più proficue. Prevedibilità: un termine che Red Bull ha cercato di infondere nella sua prossima vettura, per dar vita a un meccanismo che non lasci spazio al caso. Un obiettivo che sembra essere stato raggiunto, secondo le simulazioni condotte a Milton Keynes. Un tentativo di dare forma a un futuro che si promette straordinariamente calcolato. Attendiamo le conferme della pista per corroborare gli aneliti.

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