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F1, i peggiori piloti della storia recente

Dic 25, 2016
F1, i peggiori piloti della storia recente

Per ogni campione, come Michael Schumacher o Fernando Alonso, ci sono moltissimi piloti che in Formula 1 non riescono a lasciare il segno, se non in negativo. Sono diverse le meteore del Circus degli ultimi vent’anni.

Memorabile è stata sicuramente l’esperienza in Formula 1 di Yuji Ide: il pilota nipponico fu scelto da Aguri Suzuki, proprietario della Super Aguri, per la stagione 2006, accanto ad un altro alfiere del Sol Levante, Takuma Sato.

Dopo soli quattro Gran Premi, ad Ide fu tolta la superlicenza per correre in F1. Il motivo? Le sue manifeste difficoltà nel destreggiarsi al volante di una monoposto di Formula 1, culminate in un incidente nel corso del Gran Premio di San Marino, ad Imola.

Ide impattò contro la Midland di Albers; a seguito del contatto, la vettura dell’olandese si cappottò più volte, per fortuna senza conseguenze per il pilota. La misura, però, era colma: la FIA decise di revocare la superlicenza di Ide, che tornò a correre in campionati minori.

Anche lo stesso Christijan Albers, però, è ricordato per una manovra scellerata: nel corso del Gran Premio di Francia del 2007, il pilota olandese, rientrato ai box per il rifornimento di carburante – all’epoca previsto dal regolamento – ripartì con il bocchettone attaccato alla sua Spyker F8-VII terminando la sua corsa oltre l’uscita dalla pitlane. L’avventura di Albers in Formula 1 si concluse al termine di quella stagione.

Tornando indietro alla metà degli anni Novanta, troviamo un altro pilota giapponese, Taki Inoue: il nipponico disputò solamente una stagione completa, nel 1995. Inoue è ricordato per essere stato investito dall’auto medica nel corso del Gran Premio d’Ungheria, mentre cercava di raggiungere l’estintore per spegnere le fiamme che stavano divampando sulla sua Footwork.

Prima di Max Verstappen, un altro pilota approdò in Formula 1 in tenera età: si tratta dell’argentino Esteban Tuero, che debuttò nel Circus nel 1998, a soli 19 anni. La Minardi lo scelse per la dote economica portata con sé, per fare coppia con Shinji Nakano. Tuero, riuscito ad ottenere la superlicenza grazie ad un’esperienza tutt’altro che esaltante in Formula Nippon, non lasciò il segno nemmeno in Formula 1.

In quella che si sarebbe rivelata la sua ultima corsa in Formula 1, il Gran Premio del Giappone del 1998, Tuero rovinò contro Toranosuke Takagi, dopo aver accidentalmente azionato l’acceleratore al posto del freno. A seguito dell’incidente, Tuero riportò dei danni ad alcune vertebre cervicali. Ripresosi completamente dall’infortunio, Tuero decise di ritirarsi dalla Formula 1, sebbene la Minardi avesse intenzione di confermarlo per il 1999.

L’ultimo pilota argentino ad approdare in Formula 1 fu Gaston Mazzacane, nel 2000: pilota “con la valigia”, Mazzacane trovò spazio in Minardi, riuscendo a togliersi la soddisfazione di sorpassare il campione del mondo in carica, Mika Hakkinen, ad Indianapolis, corsa in cui ottenne il suo risultato migliore in F1, un ottavo posto.

Dopo tre ritiri su quattro gare nel 2001, la Prost – scuderia che aveva ingaggiato Mazzacane per quella stagione – decise di licenziarlo, forte di una clausola del suo contratto legata al rendimento in pista.

Il vivaio Red Bull ha contribuito all’approdo in Formula 1 di diversi talenti cristallini, come Sebastian Vettel e Max Verstappen; altri alfieri, però, hanno avuto una parabola decisamente meno fortunata. Prendiamo ad esempio Scott Speed: il pilota americano debuttò in Formula 1 al volante della Toro Rosso nel 2006. Dopo una stagione e mezza senza andare a punti, Speed – verrebbe da dire nomen non omen – fu sostituito da un giovane tedesco, Sebastian Vettel; il resto è storia.

Tra i piloti meno dotati si difende anche l’unico alfiere malese ad aver mai corso in Formula 1, Alex Yoong. Yoong disputò le ultime tre gare della stagione 2001 e l’intero campionato 2002, ottenendo come miglior risultato un settimo posto in casa, a Sepang. Le sue prestazioni in qualifica, però, furono disastrose: per ben tre volte, Yoong non riuscì a rientrare nel limite del 107%. Costantemente battuto dal compagno di squadra, Mark Webber, Yoong non venne confermato per il 2003.

Non ha mai disputato un Gran Premio di Formula 1, ma l’israeliano Chanoch Nissany sfruttò i suoi ampi fondi per riuscire a prendere parte ad una sessione di prove libere valida per il Gran Premio d’Ungheria del 2005, alla tutt’altro che tenera età di 38 anni. Il commento di Nissany sull’esperienza in pista? «Ragazzi, rientro ai box. Ho troppo grip».

Foto: F1onboard.com, Zimbio.com, tatra-club.com, cr-images.de, Car and Driver, rachf1.com,

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