Dopo praticamente tre settimane di stop, il Mondiale di F1 torna nel vivo e questo weekend le vetture della classe regina del Motorsport saranno impegnate a Austin, sul Circuit of the Americas, per il GP Stati Uniti, 19esima prova del campionato. In Texas, quindi, si riaprirà ufficialmente la caccia al Mondiale Piloti.
Se Verstappen, con ancora sei gare da disputarsi prima della fine della stagione, ha dalla sua un cospicuo vantaggio di 52 punti, Norris, che non può più permettersi passi falsi, può contare su un’arma che potrebbe rivelarsi infallibile: la McLaren MCL38, la vettura più veloce in pista attualmente.
Eppure la scuderia inglese potrebbe non rivelarsi l’unico grattacapo per la Red Bull vista la rimonta della Ferrari nel Mondiale Costruttori. Il Cavallino Rampante, infatti, è staccato di appena 34 punti dal team di Milton Keynes e con la scuderia italiana impegnata a chiudere nel migliore dei modi la stagione la Red Bull, oltre allo schiaffo ricevuto dalla McLaren, potrebbe ritrovarsi sopravanzata anche da parte della Ferrari in quello che, storicamente, è il Mondiale più importante per gli uomini di Horner & Co.
E proprio nella speranza di mettere le ruote della SF-24 davanti a quelle della RB20 nel Mondiale, gli uomini della Ferrari faranno scendere in pista alcune novità tra il GP Stati Uniti e quello di Città del Messico. Se ad Austin il Cavallino Rampante porterà solo le nuove ali flessibili per “adeguarsi” alla McLaren, la settimana prossima a Città del Messico potremmo osservare sulla SF-24 un nuovo fondo e ulteriori sviluppi minori al telaio che hanno il chiaro obiettivo di riportare la scuderia italiana alla vittoria dopo Monza.
Sei weekend per provarci
Forse è troppo tardi per la McLaren e Norris. O Forse no. In ogni caso il team di Woking ha tra le mani la sua grande occasione di tornare a vincere non solo il Mondiale riservato ai Costruttori dopo sedici anni ma soprattutto quello dei piloti.
Nel campionato Norris ha un distacco da Verstappen di 52 punti che, se per certi versi sembrano tanti (tenendo conto delle appena sei gare da disputare), il passato ci ha insegnato che alle volte basta un ritiro inaspettato per cambiare la storia.
Per sbloccarsi definitivamente a Norris serviva la prima vittoria in F1. Ed è arrivata, a Miami. Ed è un po’ come se la stessa consapevolezza nei propri mezzi servisse anche ai tecnici e ingegneri del team. Da giugno la MCL38 è diventata non solo consistente ma soprattutto velocissima e affidabile. L’unica cosa che in questi mesi ha fatto storcere un po’ il naso agli appassionato sono state alcune decisioni discutibili del muretto del team “papaya” che forse, appena un paio di mesi fa, non credeva di poter arrivare a giocarsi un risultato così importante.
A giocare un ruolo chiave in questa ultima fase sarà il fattore psicologico. Nel bene o nel male. Norris è altamente motivato nel tentare di strappare a Verstappen il Mondiale Piloti. Ma solo a Singapore è riuscito a correre da veterano, senza commettere errori o farsi cogliere impreparato dalla troppa pressione addosso. L’inglese ha talento da vendere, e lo ha dimostrato ma forse non è un “campione” al livello di Max Verstappen che, quando la sua Red Bull era la vettura imbattibile che tutti abbiamo conosciuto, era capace di scattare dalla pole position, inanellare giri veloci su giri veloci, non commettere nemmeno una sbavatura e vincere, alle volte con distacchi imbarazzanti.
Mondiale Costruttori mai così equilibrato
Nonostante la Ferrari abbia dovuto rimandare al 2025 l’appuntamento per il Mondiale Piloti, ha tutte le carte in regola per scavalcare la Red Bull nella classifica riservata ai Costruttori e prendersi il titolo di vice-Campione del Mondo. Con la McLaren saldamente in testa con 516 punti, seguita dai “bibitari” a 475, il Cavallino Rampante è fermo a quota 441 punti. Se il team di Woking e quello di Maranello non hanno niente da perdere in questa ultima parte di Campionato, quella che maggiormente da sfavorita è proprio la Red Bull.
Sia la McLaren sia la Ferrari, infatti, possono contare su una coppia di piloti in grande forma non si può dire la stessa cosa dei piloti del team di Milton Keynes. In particolar modo i piloti della Rossa, per motivi differenti, vogliono chiudere la stagione in bellezza. Se l’obiettivo di Sainz è quello di chiudere la sua esperienza in Ferrari levandosi ancora qualche soddisfazione; per Leclerc potrebbe essere importante per mandare a Hamilton, suo futuro compagno di squadra, un messaggio per il 2025. Red Bull in tutto ciò è sicuramente la sfavorita delle tre. È sempre più Max Verstappen a tenere in piedi il team di Milton Keynes e, nonostante qualche sprazzo qua e là, le difficoltà mostrate da Sergio Perez nel corso della stagione hanno segnato la stagione della Red Bull.
Livree speciali ad Austin
Saranno ben tre le scuderie che in occasione del GP Stati Uniti scenderanno in pista con una livrea speciale. Se McLaren, Alpine e Haas correranno ad Austin con una colorazione diversa, la Red Bull, invece, punterà tutti i suoi sforzi sul nuovo pacchetto di aggiornamenti che, sperano in quel di Milton Keynes, possa permettere a Verstappen di tornare alla vittoria.
Se la McLaren correrà sul Circuit of the Americas con la livrea cromata speciale con il logo di Google Chrome (già vista e apprezzatissima in occasione del GP Gran Bretagna 2023) col ritorno dei dettagli anche sulle tute dei piloti, l’Alpine si tingerà di arancione per rendere omaggio a Indiana Jones.
Infatti, dopo la livrea rossa e nera ispirata al film Deadpool & Wolverine e vista a Spa, il team francese ad Austin ha scelto un grande classico del cinema hollywoodiano d’azione. La decisione di riprendere le gesta del noto archeologo interpretato da Harrison Ford, frutto della fantasia di George Lucas, è dovuta all’uscita, il prossimo 9 dicembre, del nuovo videogame della saga “Indiana Jones and the Great Circle”.
La Haas, invece, proprio come lo scorso anno, omaggerà l’orgoglio americano con una livrea davvero speciale in occasione della propria gara di casa. Per tutto il fine settimana del GP Stati Uniti il team statunitense scenderà in pista con una livrea decorata con un’aquila testabianca, uno dei simboli nazionali degli Stati Uniti che appare anche sul sigillo nazionale.
Il primo GP senza Ricciardo
Ad Austin non troveremo in pista Daniel Ricciardo. Il pilota australiano dopo il GP Singapore ha dovuto lasciare spazio a Liam Lawson che già lo aveva sostituito nel 2023 a seguito dell’infortunio di Zandvoort. Sebbene i sei GP che rimangono siano troppo pochi per definire il futuro del neozelandese, Lawson (che ricordiamo è ancora senza un sedile per il 2025) non potrà farsi trovare impreparato e dovrà trovare subito il ritmo per convincere Horner & Co. a dargli un’opportunità la prossima stagione. Che sia in Racing Bulls o in Red Bull (al posto di Perez) non è ancora dato saperlo. Sebbene, almeno sulla carta Lawson sembra il favorito per affiancare Tsunoda saranno le sue prestazioni nelle prossime gare a determinare davvero quale sarà il suo futuro nella massima categoria.