Ferrari si presentava in Texas con un chiaro obiettivo: capire se gli aggiornamenti introdotti nelle ultime gare fossero davvero effettivi. La ragione era semplice, poiché la pista di Austin prevede un layout molto vario, con diverse tipologie di curve e rapidi cambi di direzione. Sessanta minuti di prove libere non sono molto per farsi un’idea precisa. Per questo, sebbene abbiamo analizzato il comportamento della rossa con attenzione, il riscontro probante arriverà solamente tra qualche ora durante la prima sessione ufficiale del weekend. Ci riferiamo alla qualifica Shootout, che formerà la griglia di partenza per la mini gara da 100 km del sabato pomeriggio.
In linea generale, possiamo asserire che il lavoro svolto in fabbrica pare molto buono. Le due SF-24 sono apparse ben bilanciate, fattore che ha offerto la giusta confidenza ai ferraristi per spingere senza troppi problemi. Le Fp1 si chiudono con le due rosse davanti a tutti, ma, come detto, considerando il particolare format del fine settimana, meglio aspettare e non farsi prendere da facili entusiasmi. A livello tecnico possiamo aggiungere qualche dettaglio. L’atteggiamento sovrasterzante delle vetture italiane è sempre presente. Fattore che aiuta nell’inserimento, ma in talune circostanze ha generato qualche piccola difficoltà, specie nel secondo settore del tracciato texano.
Il Cavallino Rampante ha messo insieme un paio di run con le Pirelli cerchiate di bianca. Parliamo delle gomme Hard, che offrendo un rendimento più stabile, hanno permesso ai piloti della Ferrari di studiare al meglio il comportamento dell’auto. Tra questi due stint, all’interno del garage, sono arrivati alcuni ritocchi a livello sospensivo. Modifiche che sono sembrate azzeccate, poiché l’handling della rossa è divento più fluido e pulito, andando a correggere alcune imperfezioni. Il giro più veloce è quello di Sainz, ed è curioso notare che, sebbene lo spagnolo si sia messo davanti a tutti, non ha marcato il miglior riferimento in nessun settore della pista.
Questo fatto va letto in maniera positiva, in quanto significa che la SF-24 si è comportata bene nell’arco di tutta la tornata, senza mostrare carenze o difficoltà particolari. Elemento che potrebbe sottolineante che il compromesso aero-meccanico potrebbe essere quello giusto. Anche Leclerc è stato rapido e poteva esserlo ancora di più se non avesse commesso una sbavatura nel suo primo giro lanciato con le Soft. Nel secondo tentativo abbassa comunque il suo riferimento, benché debba restare dietro al compagno pagando un ritardo di 21 millesimi. Nelle libere c’è stato pure il tempo di verificare, anche se brevemente, le due monoposto con un alto quantitativo di carburante a bordo.
Fonte: Getty Imagesil monegasco Charles Leclerc (Ferrari) a bordo della SF-24 durante le Fp1 del Gran Premi degli Stati Uniti 2024
Un mini long run che sostanzialmente ha confermato quanto detto a livello di handling: una SF-24 piuttosto “pulita” con una piattaforma stabile, nonostante una pista che continua a presenta diverse sconnessioni malgrado il lavoro sull’asfalto. Interessante, sotto questo profilo, sottolineare come le due Ferrari utilizzino bene i cordoli senza che l’auto si scomponga. Buona anche la trazione nel terzo settore, dove la capacità di scaricare a terra i cavalli in accelerazione era fondamentale a livello cronometrico. Attendiamo il verdetto della qualifica, quindi, tenendo a mente che non sarebbe la prima volta che Red Bull e McLaren si nascondono nelle libere, specie con il format della Sprint Race.