In F1 curare ogni minimo dettaglio è fondamentale. E sebbene ogni singolo individuo sia preposto a determinati compiti, l’errore è sempre dietro l’angolo, specialmente su una pista complessa come quella di Singapore, dove la gestione delle gomme è cruciale. Ferrari era partita con il piede giusto nel weekend malese: dopo un venerdì produttivo, il team aveva corretto il sottosterzo che complicava l’handling della SF-24 con alcune modifiche al comparto sospensivo, puntando a un assetto che favorisse un leggero sovrasterzo. Questo cambiamento si adattava meglio alle caratteristiche della vettura, facilitando la rotazione, con i piloti in grado di gestirlo senza troppi problemi. Ma poi arrivano e Fp3, dove l’extra gripdelle Pirelli a banda rossa fa “scena muta”.
Il ciclo di isteresi durante il quale si deforma lo pneumatico non è affatto efficace, elemento che si rispecchia nei crono dei “due Carlo”. A questo punto il Cavallino Rampante va in affanno e arriva in qualifica con tanta pressione addosso. Perché? Sa di avere a livello tecnico la chance di giocarsi pole e conseguente vittoria. Nelle prime due fasi della qualifica cerca di mettere in pratica alcune strategie relative al warm-up. Lo fa considerando la temperatura dell’asfalto, in relazione alla maniera in cui la SF-24 immette energia all’interno della carcassa e sulla superficie del battistrada. Ovviamente il compito non è semplice. Al termine della Q2, pare che il team italiano abbia deciso di modificare la temperatura base delle termocoperte.
L’idea era questa: scendiamo in pista con qualche grado in meno che ci aiuterà a completare meglio il ciclo di isteresi, evitando l’overheating tra T2 e T3 che toglie parte del grip alle coperture. Quando le due rosse abbandonano il garage, sono costrette a sostare per diversi secondi in pit-lane, “traffico obbligato” da altre vetture. In questo frangente la temperatura degli pneumatici, di per se già più bassa crolla definitivamente. Oltre a non funzionare, quindi, la tattica pregiudica il warm-up. A nulla sono servite le frenate più decise e la mappatura “RB” (real brake) per “scaldare” il retrotreno, così come l’andamento “zigzagante” per l’asse anteriore. Risultato? Nella prima curva presa sul serio da Carlos l’aderenza viene meno, il posteriore scivola e lo spagnolo si schianta contro il muro.
Per Leclerc, inoltre, va detto che la “sfiga” si accanisce ancora una volta con lui. Abbiamo visto tutti i meccanici smanettare sul cavo della termocoperta sinistra che, a quanto pare, ha deciso di non funzionare a dovere. Resta da capire cosa sia successo, perché potrebbe essere anche un semplice errore umano nel collegare i due connettori. Fatto sta che la Ferrari numero 16 scende in pista con un preciso deficit di temperatura unitamente all’asincronia sul front-end. Il resto della favola lo conosciamo e non serve ripeterlo. Per tale ragione il monegasco era furioso nell’in-lap quando rientrava ai box, consapevole di aver perso una chiara occasione per lottare al vertice anche a Marina Bay.
F1, GP Singapore: buone strategie per un recupero limitato dalla qualifica
Partire nelle posizioni di rincalzo a Singapore è sempre molto difficile. La rimonta poteva essere favorita dalla SafetyCar, considerando che la vicinanza dei muretti rendeva il margine di errore più alto. D’altra parte, mantenere la concentrazione massima sfiorando le barriere per tutta la corsa era davvero complicato. E invece, per “sottolineare la sorte” della rossa nel Gran Premio di Singapore edizione 2024, possiamo dire che Bern Maylander resta a bordo della sua Aston Martin girandosi i pollici. Non succede nulla degno di nota, insomma, e pertanto, la SF resta parcheggiata in pit-lane. Questo significa che il Cavallino Rampante ha dovuto provvedere da solo al recupero per guadagnare posizioni.
Per lo meno però, a differenza di altre edizioni, come l’ultima vinta proprio dalla Ferrari di Carlos Sainz lo scorso campionato, il ritmo della gara è stato decisamente più alto. Il merito va a Norris, vincitore della corsa che oggi ha messo a segno una prova di forza incredibile, distruggendo il morale di Verstappen e pure quello del compagno di squadra. Sono infatti 20 i secondi che il britannico rifila al leader del mondiale, ben 41 all’australiano. Lando ha fatto il suo passo senza gestire particolarmente la MCL38, aspetto che ha allargato le distanze del gruppone, specie nella seconda parte dell’evento. Ferrari parte bene con Leclerc, decisamente meno con Sainz.
Fonte: Getty Imagesil monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) inseguo da Fernando Alonso (Aston Martin) a bordo della SF-24 – GP Singapore 2024
Lo stacco frizione dello spagnolo in realtà è stato buono, ma la numero 55 arriva lunga in curva 1, esce di pista e si trova in una lotta a tre con Tsunoda e Perez. Il messicano ne approfitta e infila entrambi. Per questa ragione, Carlos perde posizioni e si trova “incastrato” dietro la Racing Bull del giapponese. Scenario che costringe il muretto box della scuderia italiana a inventarsi qualcosa. La tattica adottata prevede pertanto una sola sosta, molto anticipata, che dà modo all’iberico di spingere una volta tornato in pista. Situazione che gli concede un buon recupero sino alla settima posizione, ottenuta soffrendo per gran parte del secondo stint di gara per l’ardua gestione delle gomme. Strategia anche un po’ forzata dal traffico, che pregiudicava la temperatura del suo impianto frenante, sempre troppo alto.
Passiamo a Leclerc, che raggiunge il quinto posto in scia alla Mercedes di George Russell. Il monegasco al via è più bravo a tenersi lontano dai guai ma, come il compagno, pure lui resta bloccato alle spalle dell’Aston Martin di FernandoAlonso. Tanti giri persi sotto ritmo che alla fine dei conti sono costati cari alla numero 16. Poi, una volta libero dopo la sosta, Charles pesta l’acceleratore per tutta la gara. Degni di nota i suoi sorpassi, dove non concede chance agli avversari. Giunto alle spalle di Russell, i suoi pneumatici erano ormai usurati, sebbene avessero 9 tornate in meno sul groppone, in quanto la gestione delle gomme era ben altro che oculata nella sua rimonta. Il team di Maranello “aggiusta” un pochino la figura del fine settimana, che comunque resta brutta.
Il valore della SF-24 targata Singapore era molto alto. Non averlo sfruttato appieno è una colpa che va necessariamente ascritta al team. Dilapidare un bagaglio tecnico del genere è niente di meno che una “follia sportiva”. Il monegasco ha dato tutto e, come al solito in questi casi, sono arrivati i complimenti del suo ingegnere di pista via radio. Una prestazione senza dubbio super per il passo mostrato che, a maggior ragione, fa girare alquanto le scatole a Leclerc. Il ferrarista resta infatti in silenzio e preferisce non commentare le sue gesta. L’arrabbiatura è parecchia, perché senza l’ennesimo pasticcio in qualifica relativo alle coperture, oggi la Ferrari di Charles poteva lottare per contendere la vittoria alla super McLaren di Lando Norris.