Ferrari parte molto forte in Qatar. Contro le aspettative che davano per super favorita la McLaren, il Cavallino Rampante mette assieme una sessione davvero ottima. Le due SF-24 scendono in pista appena scatta il verde del semaforo. Il tempo a disposizione è limitato ed è proprio per questo che bisogna sfruttare appieno ogni secondo. Un po’ a sorpresa, distinguendosi dalle altre scuderie, il team di Maranello monta le Pirelli a banda bianca. Un set nuovo di pacca su entrambe le rosse. Con queste coperture iniziano a inanellare diverse tornate, potendo contare su un compound che offre tanta costanza di rendimento per verificare al meglio come si comporta la vettura.
La tendenza della monoposto resta la medesima: un leggero eccesso di rotazione che si palesa da centro curva verso l’uscita, specie nelle pieghe più rapide del percorso. La piattaforma aerodinamica è parsa ben bilanciata, senza i fastidiosi “snap” a centro curva che abbiamo visto in diverse occasioni, nel corso della stagione, nei curvoni ad ampio raggio e in appoggio. Il carico aerodinamico è pertanto stabile e permette ai “due Carlo” di spingere. Con le Hard vanno in scena due run distinti, dove arrivano diversi suggerimenti dagli ingegneri per ottimizzare un handling di base già parecchio buono. Prima di montare le Soft, inoltre, c’è anche il tempo di provare la monoposto con un alto quantitativo di carburante a bordo.
Sostanzialmente, nell’ipotizzare il rendimento sulla distanza dei 300 km, le rosse mostrano le medesime buone sensazioni al volante. Arriviamo pertanto al commento sulle Pirelli cerchiate di rosso, mescole morbide che offrono un extra grip. Leclerc vola con le Soft e rifila più di quattro decimi alla MCL38 di Norris. Tornata in cui commette anche una sbavatura nel T1, curve 4 e 5, che gli fa perdere qualcosa sul cronometro. Al contrario, Sainz soffre e non riesce a massimizzare il rendimento della numero 55. Ed è pure sfortunato, in quanto nei suoi due tentativi prende anche del traffico. Lo spagnolo si apre in radio e parla di sottosterzo. Analizzando la questione, è molto probabile che l’iberico non abbia completato al meglio il ciclo di isteresi.
Tesi avvalorata dalla warm-up strategy scelta dalla Ferrari, che prevedeva di arrivare nel T1 sotto temperatura, anche 4-5 gradi in meno, per poi godere di un’aderenza molto più alta nel resto del giro. Tattica che ha funzionato alla perfezione per Charles che però, ricordiamolo, a differenza del compagno montava il nuovo fondo sperimentale. In teoria si trattava di un “semplice” test per verificare la bontà del lavoro svolto nel produrre carico, considerando il layout del Qatar come percorso perfetto per questa prova. Macro componente che, a questo punto, potrebbe pure restare sulla vettura anche per qualifica e gara sprint, potendo eventualmente tornare alla vecchia specifica, nella giornata di domani, dopo la mini gara.
F1, Qualifica GP Qatar 2024: Ferrari non sa mantenere la temperature target delle coperture
Quando tutto pareva apparecchiato per una grande qualifica da parte della Ferrari, ancora una volta il team di Maranello cade nel “tranello” gomme. Il risultato non soddisfa per nulla. Parliamo di un quarto posto con Carlos Sainz e un quinto per Charles Leclerc. E pensare che, per come era andata la prima e unica sessione di prove libere, la Ferrari aspirava pure alla pole position. Un brutto risveglio per la storica scuderia modenese, perché le due McLaren sono entrambe davanti. Anche la Mercedes di George Russell è riuscita a fare meglio, acciuffando il secondo posto alle spalle di Lando Norris, poleman di giornata, pagando un ritardo sul britannico di appena 63 millesimi.
La messa a punto della Ferrari è parsa buona pure durante la sessione classificatoria. Quello che appunto è mancato riguarda l’amministrazione delle coperture Pirelli. Nelle prime due parti della qualifica tutte le scuderie hanno utilizzato le gomme Medium. Con queste calzature, la rossa aveva già lasciato intravedere alcuni problemi nel gestire le temperature. L’attivazione di per sé veniva raggiunta, ma nell’arco della tornata i gradi sul battistrada dei compound perdevano il valore ideale. In Q1 la rossa passa il taglio agilmente, ma già nella seguente sessione i problemi vengono a galla. Sostenerlo è abbastanza semplice in esame la dashboard delle rosse.
Abbiamo infatti notato come, all’entrata del T3, le gomme posteriori di Charles fossero addirittura +15 sul valore ideale. Parliamo pertanto di overheating, in questo caso, che “si incarica” di abbassare l’aderenza delle gomme e di riflesso la prestazione massima raggiungibile. La speranza risiedeva nelle Soft, le mescole più morbide del lotto che vengono utilizzate per spingere al massimo nel momento cult. I ferraristi scendono in pista e durante l’outlap cercano di non surriscaldare troppo le coperture. Mossa che non ha funzionato affatto, producendo un forte sottosterzo su entrambe le monoposto. Per tale ragione, i “due Carlo” sono stati costretti ad alzare il piede.
Fonte: Getty Imagesil monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-24 – GP Qatar 2024
Si è cercato pertanto di capire come gestire le temperature, realizzando non uno ma ben due ulteriori giri. Una tattica non facilmente spiegabile, in divenire, perché si notava come non ci fosse un piano “B”, provando un po’ alla cieca a risolvere una situazione davvero complicata. Leclerc era parecchio nervoso sin dalla Q2. Il traffico era solo un pretesto, perché in realtà aveva capito che le mescole non funzionavano come voleva. Mantenere la temperatura target nell’arco della tornata era fondamentale per raggiungere la prestazione e poter sfruttare appieno il potenziale della SF-24. Purtroppo non c’è molto altro da dire su questo fronte, se non che Ferrari ha sbagliato ancora.
E per giunta lo ha fatto in un momento topico, in cui si sta giocando il mondiale costruttori. Il fatto che il nuovo fondo non abbia fornito nessun beneficio conferma le problematiche legate alle coperture. Pensando alla giornata di domani e al percorso stretto e tortuoso che si snoda a Losail, non sarà affatto semplice recuperare eventuali posizioni. Sempre che il passo gara ci sia. L’esperienza maturata oggi sarà utile domani: questo il pensiero di Sainz, che durante l’in-lap per tornare ai box ha cercato di vedere il lato positivo, pesando al seconda qualifica del fine settimana. Al contrario Charles era alquanto adirato, mettendo in scena un silenzio assordante che sottolinea la sua completa delusione.