• 26 Ottobre 2024 5:16

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F1, GP Messico Fp2: una Ferrari ad alto potenziale allerta i competitor

Ott 26, 2024

Ferrari si approcciava alla tappa numero 20 della F1 con parecchia fiducia. Una SF-24 che ultimamente ha mostrato tanta competitività, grazie alle due ultime modifiche apportate sulla rossa. Un fondo nuovo di pacca che, oltre ad alzare il valore globale del carico, ha stabilizzato la piattaforma aerodinamica. Lo stesso vale per l’ultima versione dell’ala anteriore, studiata per aumentare il front-load della monoposto e indirizzare al meglio la massa fluida verso l’imboccatura del fondo, migliorando la correlazione con il gruppo sospensivo push-rod. Un lavoro di fino che serviva per portare nuovamente in auge la vettura di Maranello, alquanto appannata dopo il Gran Premio di Spagna.

Charles Leclerc ha lasciato il posto al giovane Oliver Bearman nella prima sessione di prove libere. Il britannico è sceso in pista con due voluminosi rastrelli collocati nella parte anteriore della SF-24. Per tale ragione, ha effettuato diversi test a velocità costante per una raccolta dati molto utile, al fine di studiare al meglio il lavoro dei fluidi attorno all’auto. La fortuna non era dalla parte del britannico, però. Nel secondo run, infatti, mentre Bearman era impegnato nel suo cool down lap, viene centrato in pieno dalla Williams di Alexander Albon, che perde il controllo della vettura e lo travolge. Sessione che termina in anticipo per Olly, costretto a tornare a piedi nei box.

Per il Messico, il Cavallino Rampante ha scelto una precisa configurazione. L’ala posteriore è da alto carico aerodinamico. Parliamo della specifica introdotta per la prima volta quest’anno a Monte Carlo. Tuttavia, rispetto al weekend speso tra le stradine del Principato, le regolazioni del flap sono differenti, così come per la beam-wing, piccola componente comunque capace di fare molta differenza per completare la downforce al retrotreno. Inoltre, per adattare la SF-24 ai tratti distintivi della pista intitolata ai fratelli Rodriguez, la rossa si è presentata con un cofano motore tutto nuovo, caratterizzato da una sfilza di “branchie” per smaltire il calore delle componenti interne.

L’aria è rarefatta per via dell’altitudine. Per questo motivo, il team di Maranello ha scelto una versione di “engine cover” piuttosto estrema che, però, secondo quanto visto nelle Fp1, non sembra aver inciso negativamente sull’efficienza aerodinamica dell’auto. Nel T1, il rendimento era molto buono sul lungo tratto ad alta velocità. Mentre a livello sospensivo manca ancora qualcosa. Se i cordoli del primo settore sono aggrediti con facilità, nel T2, tratto composto da diverse curve ad alta velocità, si è evidenziato ancora una volta un limite della vettura. Bene nel terzo settore, dove guidabilità e trazione risultano in linea con le aspettative.

Ferrari doveva modificare il set-up per trovare un compromesso sospensivo migliore, che potesse alzare le performance della SF-24 nei curvoni veloci senza compromettere il resto del giro. Anche le altezze da terra non sembravano ideali. Il team italiano si trovava di fronte al medesimo problema riscontrato nel venerdì di Austin: uno scenario competitivo in cui, le modifiche realizzate con il fine tuning del sabato, avevano conferito alla monoposto quel bilanciamento ideale per sfruttare appieno tutte le caratteristiche della rossa. Questo era l’obiettivo per la seconda sessione, Fp2 che duravano mezz’ora in più per avere il tempo di testare le mescole Pirelli 2025.

F1, GP Messico 2024 Fp2: Ferrari sistema la SF-24 e vola sul passo gara

Innanzi tutto, va fatta una precisazione riguardo alla seconda sessione di prove libere. Le Fp2 sono durate mezz’ora in più, poiché nella sgambata serale sulla pista messicana era obbligatorio seguire un programma di lavoro specifico per testare le gomme Pirelli prototipo, che saranno utilizzate nella stagione 2025. Si tratta di mescole costruite sulla base di quelle attuali, ma con una differente “impastatura”. Ferrari doveva sistemare la messa a punto dell’auto, e ancora una volta pare proprio ci sia riuscita. Il setting di base della rossa mirava a ottimizzare i tratti medio-lenti della pista, ossia quelli presenti nel primo e nel terzo settore del tracciato. Partiva in questo modo la costruzione del set-up.

La SF-24 ha mostrato un ottimo rendimento in questo range di velocità, sfruttando appieno i cordoli senza che la vettura si scomponesse. Tuttavia, come detto, i problemi si sono manifestati nel T2, dove è emersa una certa instabilità nella percorrenza delle “esse”. Parliamo della porzione del circuito che va da curva 7 sino alla 11. Dopo aver analizzato il comportamento della monoposto nelle Fp1, i tecnici di Maranello sono intervenuti a livello meccanico, per massimizzare le rigidità e rendere stabile la piattaforma aerodinamica. Missione compiuta. Per essere ancora più chiari, possiamo dire che il secondo settore non è il punto forte della rossa nemmeno dopo le modifiche. Ma il fine tuning ha ridotto il gap e allineato la prestazione della SF-24 a quella degli avversari dei piani alti.

Fonte: Getty Imageslo spagnolo Carlos Sainz (Ferrari) a bordo della SF-24 durante le Fp2 del Gran Premio del Messico 2024

Sul giro secco Sainz si è messo davanti a tutti. Lo spagnolo ha mostrato un handling davvero buono, senza sbavature. Osservando accuratamente gli on-board camera, si nota che tuttavia esiste un certo margine per migliorare ulteriormente la prestazione. Discorso a parte per le prove con alto quantitativo di carburante a bordo. Le due vetture modenesi hanno completato due run differenti: uno con le Pirelli T C4 e l’altro “indossando” le C5. Entrambi i mini stint hanno evidenziato l’ottimo bilanciamento della Ferrari con tanta benzina a bordo, con un degrado gomme piuttosto contenuto.

In questo scenario, per tenere sotto controllo le temperature di esercizio delle componenti interne, il lift and coast ha contribuito in maniera significativa a raggiungere l’obiettivo. Tenendo presente che la simulazione passo gara è stata svolta da tutti con le gomme test, i riscontri cronometrici della rossa spiccano positivamente. Ferrari, con entrambi i suoi piloti, ha mantenuto un passo più rapido rispetto alla concorrenza, infliggendo ai primi degli inseguitori, in questo caso la McLaren, circa 3 decimi per ogni tornata. Fare previsioni troppo ottimistiche al venerdì è sempre rischioso. Ciononostante, il team italiano ha centrato brillantemente il primo obiettivo del fine settimana di gara, e ad oggi pare possa essere la vettura da battere in Messico.

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