• 27 Ottobre 2024 3:24

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

F1, GP Messico 2024: super Ferrari in pole position con Sainz

Ott 27, 2024

Ferrari era pronta ad affrontare la seconda giornata di F1 in Messico con l’autostima parecchio alta. Nel venerdì tutto era filato liscio e la vettura, malgrado l’utilizzo delle gomme Pirelli test, con un rendimento sul quale non si potesse fare affidamento, aveva mostrato un bilanciamento molto buono. Equilibrio che nelle Fp3 è rimasto tale, perché la SF-24 ha mostrato una piattaforma aerodinamica in linea generale molto buona. Il problemino nasceva dal secondo settore. Nella giornata di ieri ne avevamo parlato. In questo tratto della pista fanno presenza una serie di curve in successione e rapide. Parliamo del tratto nel T2 che porta le vetture dalla piega numero 7 sino alla 11.

In questa zona del tracciato serve tanta spinta verticale generata dal fondo, così come l’agilità necessaria per i repentini cambi di direzione con una velocità di percorrenza piuttosto alta. La rossa si era comportata bene e non possiamo dire che le performance fossero basse. Tuttavia non era all’altezza dei migliori. Ci riferiamo a Red Bull e McLaren, che riuscivano a portare all’apice più velocità. Parliamo di un deficit di circa 5 chilometri orari che si era tradotto in quasi tre decimi di secondo nel computo totale del giro. Un limite che, sul giro secco, abbassa drasticamente la percentuale di successo verso l’anelito bramato dalla storica scuderia: centrare la pole.

A quanto sappiamo, Ferrari ha realizzato solamente il fine tuning prima delle Fp3, convinta che il compromesso aeromeccanico fosse molto buono. I tecnici sapevano che il secondo settore non era di certo il pezzo forte della SF-24; tuttavia, non pensavano di pagare così tanto. Oggi, quando il resto dei top team ha iniziato a spingere sulle unità propulsive, questo fattore è venuto maggiormente a galla, aspetto che pesa e non poco. A questo punto, il CavallinoRampante si trovava davanti a un bivio: non toccare nulla sull’auto e cercare di ottimizzare il rendimento tramite l’handling, oppure realizzare un cambio sospensivo dell’ultima ora, tramite il solo utilizzo dei dati e senza una controprova.

Un rischio, perché una volta scesi in pista per la sessione classificatoria, il parco chiuso entra in vigore e vieta ulteriori regolazioni. Per questo era interessante capire che strada avesse scelto il team di Maranello. In gara questo tratto della pista peserà meno. poiché gestire le gomme significa che si abbassano le velocità per tutti nel T2 e, di riflesso, questo limite della rossa sarà minimizzato. D’altra parte, prendere il via della corsa partendo da dietro potrebbe precludere a priori la vittoria, se il passo gara fosse sufficiente. Un dilemma mica da deridere per la Ferrari, che si trovava davanti a una decisione assai complicata. Per di più, anche la terza e ultima parte della pista ha visto una McLaren molto forte.

La MCL38 si adattava molto bene alla spinta centroamericana. Vetture color papaya capaci di mettere a terra tutti i cavalli della power unit tedesca con parecchia efficacia. Anche Ferrari ha mostrato una buona trazione, intendiamoci. Ma appena cercava di spingere un po’ di più, “giocando” con il limite dell’auto, in questa porzione del tracciato, parliamo delle curve che compongono la stupenda zona dello stadio, un leggero sottstezo ha fatto presenza. Ovviamente tutti i ragionamenti tecnici, forse un pelo critici, arrivano in base all’obiettivo molto alto della Ferrari che, come detto, era quello di battere i top competitor lottando per la partenza dal palo. Questo il resoconto dell’ultima sessione di prove libere in attesa di capire cosa potesse succedere.

F1, Ferrari centra una pole stupenda in Messico grazie alla magia di Carlos Sainz

Ancora una volta, iniziamo dalla fine. Lo spagnolo della rossa è parso da subito molto in palla nel fine settimana messicano. Con una guida sempre precisa, l’iberico ha seguito alla perfezione tutti i consigli del suo ingegnere di pista, Riccardo Adami. L’italiano lo ha guidato passo dopo passo, sino a che, nell’ultimo tentativo della Q3, dopo aver abbassato ulteriormente il suo tempo precedente, Sainz è risultato il pilota più rapido in pista. “Mega job“, queste le parole del muretto box, per una prestazione davvero al limite della perfezione che vale la pole position. Battuti sia Lando Norris che un agguerritissimo Max Verstappen, in rimonta dopo un venerdì passato a guardare il soffitto nei box.

Lo stesso non si può dire per Leclerc. Il monegasco ha sofferto un venerdì complicato. Anzitutto, non ha preso parte alle Fp1 per lasciare spazio a Oliver Bearman; poi, nelle seconde sessioni di prove libere, il particolare programma da svolgere con le Pirelli test lo ha distratto dal solito lavoro. Il vincitore del Gran Premio degli Stati Uniti, oggi, non è stato all’altezza del compagno di squadra. Non è la prima volta che succede, in quanto in determinate piste l’aggressività del monegasco non paga quanto il “pragmatismo” di Sainz. Partirà quarto, Charles, che potrà approfittare del lungo tratto ad alta velocità di percorrenza dopo lo start per tentare subito l’attacco a Red Bull e McLaren.

Fonte: Getty Imageslo spagnolo Carlos Sainz (Ferrari) a bordo della SF-24 – Q3 – GP Messico 20242024

Ferrari è riuscita a fare la differenza grazie all’handling, la prima delle due opzioni menzionate all’inizio dell’articolo. Il team di Maranello, pertanto, ha deciso di non toccare le auto ed affidarsi al talento dei propri piloti. Nell’arco della qualifica, i due ferraristi hanno cercato di prendere confidenza con il secondo settore, cercando di limitare i danni il più possibile. Per Sainz la missione è stata portata a termine, perché in Q3 ha eguagliato la velocità di Verstappen nel T2, perdendo solo un decimo da Norris. Per il resto ha fatto la differenza nel primo e nel terzo settore. Anche Leclerc era migliorato in maniera progressiva, ma nel momento topico ha “cannato” il giro. Peccato.

In conclusione, un rapido commento su quello che possiamo aspettarci in gara. Anzitutto, va constatato un fatto: Ferrari potrà giocare a due punte contro McLaren e Red Bull. Va infatti tenuto conto che Perez e Piastri, tutt’altro che in palla quest’oggi, hanno commesso delle imprecisioni fatali che hanno determinato un risultato finale ben al di sotto delle aspettative: eliminazione in Q1. Il passo delle vetture italiane con tanta benzina a bordo è parso davvero ottimale nelle Fp2 e, se i riscontri ottenuti nelle seconde prove libere saranno rispettati, le SF-24 dovrebbero essere le monoposto di F1con il ritmo migliore. Domani un solo risultato è atteso: vincere ancora…

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close