Tra il 1962 e il 1965 vennero corsi i Gran Premi della Malesia di Formula 2 sul Circuito di Thomson Road a Singapore, nel periodo in cui quella città faceva parte della Federazione della Malesia. Dopo l’indipendenza Singapore ospitò altri gran premi fino al 1973. La Malesia continuò a ospitare altre gare automobilistiche sul Circuito di Shah Alam tra il 1968 e il 1995, sia di Formula Tasman (1968-1972), sia di Formula Pacific (1973-1974, 1978-1982), che Formula Atlantic (1975), Formula 2 (1977) e Formula Holden (1995).
La prima edizione valida quale prova del Campionato mondiale di Formula 1 fu quella del 1999. Fu anche l’anno del rientro di Michael Schumacher, dopo il brutto incidente patito nel Gran Premio di Silverstone, gara vinta dal Ferrarista Eddie Irvine.
Aneddoti particolari non ne ho, mi ricordo che il primo Gran Premio che feci, nel 1999, fu veramente difficile. Il circuito si trova molto vicino all’aeroporto, ma lontano dalla città.
Trovare supermercati vicini è stato difficile, tutti noi cuochi, in quel periodo, andammo paese per paese a comperare ciò che avevano nei negozi, molti dei quali vendevano solo i loro prodotti locali. Dovevamo partire per la città, tra una cosa e altra andavano via 4 o 5 ore.
E qui abbiamo conosciuto un ristoratore, molto amico di tutti i cuochi passati e presenti, e non solo ora molti piloti di Formula 1 e motomondiale vanno nel suo locale.
Lui si chiama Modesto, il suo ristorante allora, era il ritrovo di tutti quanti, con un furgone quando noi arrivavamo nel circuito, ci serviva di tutto, dalla pasta alla carne alla frutta.
Gli anni sono passati, ora ci sono molti fornitori, dei quali sono anche importatori di prodotti Italiani, e quest’anno il circuito ha costruito le nuove hospitality.
La cucina malese è di una società multiculturale caratteristica della nazione. La popolazione è formata in prevalenza da malesi di fede musulmana, da cinesi buddisti o taoisti e da indiani di religione indù.
A queste etnie si aggiungono numerose comunità di sikh, eurasiatici, peranakan e gruppi indigeni. Ogni gruppo etnico ha così sviluppato nei secoli una propria cucina legata alle antiche tradizioni culturali e religiose.
La gastronomia malese è quindi molto varia, ricca di sapori, spezie e profumi, non si parla della sola cucina malese tradizionale senza affiancare la cucina cinese, la cucina indiana, la cucina eurasiatica, la cucina indigena del Sabah e Sarawak.
Menzione particolare per la cosiddetta cucina hawker (ambulante) dove con pochi soldi è possibile mangiare piatti presi dalle varie tradizioni culinarie e rielaborati sia per seguire i precetti della religione islamica sia per poterli mangiare tranquillamente per strada. Ed io grazie a tutti questi anni di viaggiare per il mondo, ho provato molte volte questi tipo di cucina, detto francamente, se dovessimo guardare l’etica del loro mantenimento del cibo ed il metodo di cucina all’aria aperta, lascio a voi il compito di giudicare, male non sono stato, è stato un modo di capire la loro cucina ed il loro sapori.
La ricetta di oggi…
Pollo al Curry – dose per 4 persone
– 600gr petto pollo tagliato a cubetti
– 600gr peperoni tagliati a cubetti medio grandi
– 600gr cipolla bianca tagliata a cubetti medio grandi
– 800gr funghi champignon -1 cucchiaio cucina di curry
– 250 ml. di latte di cocco
– 250 ml. Dd korma curry paste varia se si vuole più piccante
– Farina, Foglie di coriandolo, sale e pepe Q.B
Tagliate il petto di pollo a cubetti non troppo piccoli. In una ciotola mescolate 40 g di farina con un cucchiaino di sale e 1 cucchiaio di curry, a questo punto passateci il pollo in modo che risulti ben infarinato. In una pentola mettete a cuocere peperoni, cipolla, funghi, quando le verdure cominciano a rosolare aggiungete il pollo, mescolando a sua volta, aggiungete il latte di cocco. Poco dopo aggiungere, il Korma curry pasta, salate e pepate, ed abbassate la fiamma fate sobbollire piano piano, verso la fine aggiungente dell’aglio e un goccio di panna per addensarlo, tutto l’insieme deve risultare cremoso. Servitelo con il riso tipico Indiano Basmati.
Gianfelice Guerini