Ferrari scende in pista nelle Fp1 di Las Vegas per verificare il set-up di base scelto con il simulatore. Parliamo di un lavoro molto importante nell’economia del fine settimana, per imboccare la giusta strada di messa a punto. Come ampiamente previsto, l’asfalto del tracciato statunitense aveva un grip molto basso, causa della riasfaltatura che in questi casi crea situazioni del genere. Motivo per il quale, durante i primi 15 minuti della sessione, la prudenza era abbastanza alta per evitare errori fatali. Le due rosse sono scese in pista sulle gomme Medium, pneumatici che hanno permesso di mantenere un livello di performance abbastanza costante per verificare a dovere l’handling della vettura italiana.
In linea generale, la stabilità della SF-24 è parsa molto buona. Nei tratti più guidati del secondo settore del circuito americano, infatti, Ferrari si è dimostrata l’auto più competitiva. Molto buona la capacità di salire sui cordoli, così come tanta solidità in inserimento grazie all’effettività del front-end. Una rossa più debole nei tratti ad lata velocità di percorrenza, in quanto la mappatura motore, per scelta, era piuttosto bassa. Resta da verificare il tema trazione, prerogativa molto importante in questo circuito. Le fasi di accelerazione sono parse buone. Attendiamo comunque riscontri più probanti per confermare quanto visto sino ad ora sulla bellissima pista statunitense.
Per la seconda sgambata nella prima sessione di prove libere, i “due Carlo” sono tornati a calcare l’asfalto a stelle e strisce con le Pirelli cerchiate di rosso, le Soft per intenderci. Con l’extra grip fornito da questa mescola, il rendimento è progressivamente migliorato. All’interno di questo scenario competitivo si è palesato un minimo di sovrasterzo in uscita, un eccesso di rotazione che ha dato leggermente fastidio, alle vetture italiane, nelle fasi di trazione. Gomme Soft che la Ferrari ha gestito bene, utilizzando una strategia di warm-up che prevedeva un giro di preparazione. Anche in questo caso resta da verificare la bontà nell’amministrazione delle gomme per sfruttare appieno le coperture nell’arco della tornata.
Nel tentativo più rapido di Leclerc va sottolineata una sbavatura in curva 16, penultima curva del tracciato. Senza questo errore, il tempo sarebbe stato in linea con quello delle Mercedes che, come abbiamo potuto verificare tramite il controllo dati, hanno scelto di realizzare il giro secco più significativo solo al termine delle libere e, per di più, godendo del massimo grip. Inoltre, le mappature sulla power unit scelte dalla scuderia di Brackley erano più performanti. Ferrari ha pure messo assieme una prova high fuel: parliamo di 5 giri dove, sostanzialmente, l’handling delle monoposto italiane ha ricalcato la solidità del push lap. In ultima istanza un commento sulle gomme: malgrado le temperature molto basse, pare che le SF-24 non abbiano sofferto particolari problemi nell’attivazione dei compound.
F1, GP Las Vegas Fp2: Ferrari mostra un’asincronia di temperatura tra i due assi sulle gomme Soft
Nella seconda sessione di prove libere, l’obiettivo della Ferrari era quello di continuare a percorrere la curva di apprendimento sulla vettura. Come nelle Fp1, le due monoposto italiane sono scese in pista con le gomme Medium. Anzitutto va detto che, calando la notte sul tracciato del Nevada, le temperature sono scese ulteriormente. Colonnina di mercurio molto bassa che ha complicato, e non poco, l’amministrazione delle coperture da parte di tutte le scuderie di F1. Con le Pirelli cerchiate di giallo, le SF-24 hanno mostrato un handling molto competitivo. L’auto italiana continua con l’atteggiamento sovrasterzante tipico della vettura. Un eccesso di rotazione che non ha dato troppo fastidio con gli pneumatici Medium.
Le mappature della power unit 066/12 sono salite in maniera graduale e, nei tratti ad alta velocità di percorrenza, è arrivata la prestazione attesa. Le rosse si sono messe in cima alla classifica dei tempi, avendo la possibilità di realizzare diverse tornate per portare in temperatura le gomme e mantenerle nella corretta working range. Lo spagnolo Carlos Sainz pativa con una fiducia non al top, che però è riuscito a raggiungere nel corso dello stint con le “calzature” medie. Ma i problemi arrivano nella seconda parte della sessione, quando Ferrari torna in pista dopo la breve sosta con le coperture Soft. Con queste mescole, l’attivazione si complica più del previsto.
Nel primo tentativo, ambedue i piloti della rossa sono costretti ad alzare il piede. Questo nonostante il giro aggiuntivo che si sommava all’outlap per portare in temperatura le menscole. I grattacapi maggiori si riscontrano sulla vettura numero 16. Charles mette assieme una warm-up strategy poco effettiva e, di fatto, commette diverse sbavature anche durante le tornate successive. Osservando la dashboard del volante, si notava un’asincronia di temperatura tra l’asse anteriore e quello posteriore. Aspetto che influisce in maniera negativa sul bilanciamento generale della monoposto, peggiora l’handling e limita il potenziale dell’auto. Leclerc non ne ha fatto mistero in radio, sostenendo che “indossando” le Soft l’auto non ha funzionato a dovere.
Fonte: Getty Imagesil monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) a bordo della sua SF-24 durante le Fp2 – GP Las Vegas 2024
Questo malgrado il suo lavoro realizzato tra i giri lanciati per alzare la “surface temperature” (battistrada). Ecco perché, in maniera un po’ sconsolata, tornando ai box ha suggerito di studiare una strategia per “accendere” le coperture che possa risultare decisamente più efficace. Anche Sainz ha sofferto il medesimo problema, ma nel caso dello spagnolo l’attivazione è stata meno problematica, rifilando di fatto due decimi al compagno di squadra monegasco. Durante l’ultima parte delle Fp2 è andata in scena la consueta simulazione sul passo gara. Prove high fuel con le gomme Medium, dove la Ferrari ha differenziato l’introduzione delle gomme: lenta per Carlos, più rapida per Charles.
Una mossa utile per raccogliere i dati e accrescere il bagaglio tecnico in vista della gara. Con tanta benzina a bordo, le due rosse si sono comportate bene. Buono il passo, così come la guidabilità. In questo caso, però, l’eccesso di rotazione ha dato un po’ più fastidio ai ferraristi che, specie nella seconda parte dello stint, hanno lottato un minimo in determinati punti del tracciato. Per concludere questa prima analisi del venerdì, possiamo dire che la Ferrari ha mostrato un potenziale molto alto. Tuttavia, deve ancora lavorare sulla questione pneumatici, in quanto parte del rendimento delle auto è rimasto inespresso. Scattano pertanto gli esami al simulatore per trovare la giusta strategia sulle gomme e dare il meglio di sé. Appuntamento con le Fp3, ultima chance per accrescere il rendimento delle Ferrari SF-24 in vista della qualifica.