Ferrari, Red Bull Racing e McLaren avevano accumulato, statisticamente, 7 trionfi sul tracciato nipponico, mentre la Mercedes vantava 6 edizioni. Con il quarto trionfo consecutivo di Max il team anglo-austriaco è diventato il più vincente in assoluto. Lo spettacolo, a Suzuka, si è già avuto nel corso delle qualifiche dove un eroico Verstappen ha strappato la pole position ai due rivali della McLaren. L’olandese ha continuato la sua striscia positiva di partenze dalla prima casella della griglia, grazie a un giro da mostrare nelle scuole di karting. Sebbene la RB21 non sia un’auto ancora all’altezza del competitor inglese, la magistrale guida del campione in carica ha fatto la differenza. Finalmente, per una volta, possiamo affermare che l’uomo è stato più decisivo del mezzo meccanico.
Norris e Piastri sono rimasti increduli per il nuovo record della pista siglato dal figlio d’arte di Jos. Le Ferrari, invece, sono subito apparse in affanno. Super performando Leclerc, nel Q3, ha siglato il quarto crono, mentre Hamilton non ha trovato il giusto feeling e si è qualificato ottavo, dietro anche alla Racing Bulls di Hadjar. L’anglocaraibico ha scelto di iniziare la gara con gomma dura. L’osservato speciale è stato Tsunoda, scelto dai vertici della Red Bull Racing per il dopo Lawson. Quest’ultimo non ha retto la pressione di dover subito fare la differenza al volante della RB21 che pare essere costruita intorno alle esigenze di Max Verstappen.
Allo spegnimento dei semafori il numero 1 non ha avuto problemi a tenere la sua posizione di leader. Ha gestito la corsa con maestria, non sbagliando nulla. Alle sue spalle le McLaren avrebbero potuto battagliare tra loro con un Piastri più veloce di Norris. La Ferrari non è mai stata competitiva per il podio. Leclerc (voto 6) ha dato il 100% in qualifica e in gara, ma non basta per lottare contro Piastri, Norris e Verstappen. Hamilton (voto 5) non ha avuto ritmo né sulle gomme dure né sulle medie. L’anglocaraibico ha superato un solo pilota, ovvero Hadjar sulla Racing Bulls. La SF-25 non è un’auto da titolo. I fan della Ferrari si aspettavano ben altro inizio di stagione, dopo i proclami del t.p. Frederic Vasseur.
I top 3
Max Verstappen: 10 e lode – L’olandese è stato divino in qualifica. Anche solo per il suo stile di guida, che ha ricordato quelli di Senna e Schumacher, merita un posto d’onore in questa graduatoria. Intorno al campione è scoppiato, da oltre un anno, un caos inaspettato a Milton Keynes. La Red Bull Racing sembrava l’ambiente perfetto per continuare a collezionare vittorie e titoli mondiali, ma l’Horner-gate e il passaggio di Adrian Newey in Aston Martin hanno stravolto dei delicati equilibri. Max non ha apprezzato la poca fiducia data a Lawson, consapevole delle difficoltà di guida della RB21. Partendo dalla prima casella l’olandese ha imposto un ritmo sostenuto e ha vinto per la quarta volta di fila. Nessuno come lui nella storia di Suzuka. Un congedo perfetto alla Honda che, dal 2026, motorizzerà le Aston Martin.
Oscar Piastri: 8 – L’australiano appare sempre più calmo del teammate. È stato tutto il weekend alle spalle di Norris, ma avrebbe voluto strada libera per puntare al leader della RB. È giusto che debba guadagnarsi la posizione in pista, ma è palese che il team di Woking punti più su Lando. Quest’ultimo si è lamentato anche di una chiusura di Max in uscita dalla corsia box e per questo si merita un voto in meno rispetto a Piastri. Con una vettura da sogno il team di Woking dovrebbe massimizzare ogni domenica ma stanno dando al campione in carica la possibilità di riconfermarsi al vertice.
Isack Hadjar: 8,5 – Gara capolavoro del francese di origini algerine della Racing Bulls. Nella scorsa annata ha chiuso alle spalle di Bortoleto in F2. Già nel 2023 ha preso parte al primo turno delle prove libere nel Gran Premio di Città del Messico con l’AlphaTauri AT04. Nel Gran Premio di Abu Dhabi, invece, ha provato anche la Red Bull RB19, sempre nelle prove libere. Sembra destinato a quel posticino scomodo al fianco di Max Verstappen. Isack si è qualificato davanti a Hamilton e ha tagliato il traguardo in ottava posizione senza commettere mezzo errore. Se continuerà a precedere Tsunoda e Lawson avrà un futuro roseo.
I flop 3
Carlos Sainz: 4 – Il suo passaggio dalla Ferrari alla Williams appare sempre più traumatico. In Giappone lo spagnolo ha fallito l’accesso al Q3, dopo essere stato penalizzato per aver ostacolato Lewis Hamilton, colui ha preso il suo posto sulla Rossa. Sainz, che aveva completato il suo giro veloce, non si è spostato in tempo, costringendo il numero 44 a rallentare. La penalità lo ha portato sulla 15ª posizione in griglia. Lo spagnolo ha completato così un altro sabato complicato. Il figlio d’arte del Matador non ha avuto un inizio di Gran Premio facile, commettendo errori e chiudendo poi quattordicesimo. Albon, invece, ha concluso in zona punti.
Jack Doohan: 3 – Weekend da dimenticare per il giovane australiano. È stato subito protagonista di un crash che ha inaugurato la prima delle quattro bandiere rosse della FP2 della tappa nipponica. Il driver dell’Alpine è uscito di pista all’esterno di curva 1 perché l’ala mobile dell’Alpine è rimasta aperta, senza che Doohan l’abbia disinserita. Il carico aerodinamico offerto dall’ala chiusa è venuto a mancare, e il figlio d’arte di Mick ha perso di conseguenza il controllo della monoposto francese. Un errore da debuttante che, per miracolo, non gli è costato un infortunio. Jack è stato trasportato al centro medico per i controlli di routine ma è uscito illeso. La A525 è stata demolita dall’impatto contro le barriere. È stata, radicalmente, ricostruita intorno al telaio di scorta per un mesto diciannovesimo tempo in qualifica. Partendo dalle retrovie non ha potuto fare granché, chiudendo la gara quindicesimo senza sussulti.
Liam Lawson: 2 – Il neozelandese è stato retrocesso nel team Racing Bulls e non ha migliorato le sue performance. Si è qualificato, per la prima volta in Q2, nel 2025, ma in gara non ha mai avuto ritmo. Ha avvertito come uno shock la decisione subita dalla Red Bull Racing, ma avrebbe dovuto dimostrare a Suzuka di essere all’altezza almeno del rookie Hadjar. Al contrario è stato surclassato, lottando nel fondo dello schieramento con Ocon, Sainz e le due Sauber. Diciassettesimo e in confusione totale dovrà cambiare passo perché la prossima decisione di Marko potrebbe essere quella di togliergli anche il sedile dello Junior team.